La nostra Bloomsbury
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Io, mia sorella Virginia e gli altri

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Io, mia sorella Virginia e gli altri

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«Non riesco a ricordarmi di un tempo della nostra vita in cui Virginia non abbia voluto fare la scrittrice e io la pittrice. Così ognuna se ne sarebbe andata per la propria strada e comunque sarebbe venuto meno un motivo di rivalità».Vanessa Bell è una delle figure più moderne e affascinanti del Circolo di Bloomsbury: libera e anticonformista, artista ribelle, decide insieme alla sorella Virginia Woolf di sfidare il mondo borghese in cui era nata, quell'Inghilterra vittoriana che voleva le donne madri, mogli e angeli del focolare. Come ci raccontano queste pagine autobiografiche, proposte per la prima volta al lettore italiano, Vanessa e Virginia scelgono molto presto quale sarà la loro strada: Vanessa, la più grande, diventerà una pittrice, mentre Virginia farà della penna il suo strumento di emancipazione. Alla morte dei genitori, le due ragazze lasciano la casa di Hyde Park Gate per trasferirsi in un quartiere bohémien di Londra, dove daranno vita, insieme all'amato fratello Thoby, al Circolo di Bloomsbury: un gruppo di giovani che avrebbe influenzato profondamente la cultura del Novecento. John Maynard Keynes, Morgan Forster, Roger Fry, Lytton Strachey, Clive Bell e Duncan Grant sono solo alcuni dei personaggi che frequentano le riunioni del giovedì sera, dove si parla di arte, politica, letteratura e di libero amore. Vanessa ci offre una testimonianza diretta di quel mondo: attraverso questi ricordi – veri e propri «frammenti di un'autobiografia che non è mai stata scritta», come li definisce sua figlia Angelica Garnett nel prologo del volume – ritroviamo non solo il Circolo di Bloomsbury, ma anche il legame con la sorella Virginia, basato su una grande corrispondenza emotiva e artistica. Oltre a Virginia, un posto d'onore in questi scritti è ricoperto da Roger Fry, amico, maestro e amante di Vanessa, il cui ricordo diventa anche un'occasione per parlare del proprio rapporto con l'arte.

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Informazioni

Anno
2017
ISBN
9788868437091

Note

Un ricordo di Mrs Jackson
1 È impossibile datare con precisione questo testo, comunque, siccome Vanessa Bell menziona le proprie nipoti, è sicuramente stato scritto dopo la nascita di Henrietta, la seconda figlia di sua figlia Angelica, e quindi dopo il 1945.
2 Marie Louise Jackson (1841-1916), zia di Vanessa, aveva sposato Herbert Fisher.
3 Adeline Maria Jackson (1837-1881), l’altra zia di Vanessa, aveva sposato Henry Vaughan.
4 Adeline de l’Étang (1793-1845), bisnonna di Vanessa, aveva sposato James Pattle (1775-1845) e avevano avuto sette figlie: Adeline, Julia Margaret, Sarah, Maria (la nonna di Vanessa), Louisa, Virginia, Sophia.
5 Thomas John Barnardo (1854-1905), medico e filantropo irlandese, fondatore di case di accoglienza per bambini poveri. Fu una delle persone sospettate di essere Jack lo Squartatore.
6 Coventry Kersey Dighton Patmore (1823-1896), poeta noto soprattutto per le sue poesie in lode dell’amore coniugale. Dopo i quarant’anni si convertì al cattolicesimo e la sua produzione poetica successiva fu particolarmente segnata dal misticismo. Era un buon amico di Mrs Jackson.
7 Little Holland House era la casa di Sarah Pattle, una delle sorelle di Mrs Jackson, che amava circondarsi di intellettuali (come Tennyson, Thacheray, Watts, Holman-Hunt, Burne-Jones) che rendevano l’atmosfera domestica informale e libera.
Note sull’infanzia di Virginia
1 Ci sono due versioni di questo testo. Una, scritta con particolare cura e in una grafia molto leggibile, è stata pubblicata per la prima volta nell’edizione inglese di questo libro. Presumibilmente si tratta della versione che Vanessa Bell ha preparato da leggere alla radio nel 1956. Se la confrontiamo con l’altra versione, presumibilmente quella letta al Memoir Club, notiamo come Vanessa abbia omesso riferimenti a persone probabilmente ancora in vita nel 1956 e abbia aggiunto chiarimenti in merito a ciò che poteva non essere noto al grande pubblico.
2 Di solito i ragazzi Stephen si recavano a Brighton non solo per andare a trovare la nonna Jackson, ma anche i cugini Fisher e Vaughan per i quali non avevano grande simpatia.
3 James Russell Lowell (1819-1891), poeta, critico letterario, insegnante e diplomatico. Durante la sua permanenza a Londra come ambasciatore degli Stati Uniti (1880-85) frequentò molto gli Stephen.
4 I numeri rimasti dell’«Hyde Park Gate News» sono conservati alla British Library.
5 «Tit Bits» (1881-1984) era un giornaletto settimanale molto popolare con quiz, corrispondenza con i lettori, racconti e storie a puntate.
La vita a Hyde Park Gate dopo il 1897
1 Ci sono due versioni di questo testo, entrambe scritte a mano: una con inchiostro nero (tranne l’ultima pagina che è a biro), l’altra – che, essendo la più completa, è quella che si è scelto di pubblicare – interamente a biro. La versione in inchiostro nero è ovviamente la più vecchia, dato che la penna a sfera ha cominciato a diffondersi solo negli anni cinquanta, e Angelica Garnett ha notato che in essa si fa riferimento a Virginia come ancora in vita, quindi deve essere stata scritta prima del 1941.
2 Gerald Duckworth lavorava nella casa editrice che aveva fondato nel 1898 e George come segretario non stipendiato prima di Charles Booth (dal 1892 al 1902) e poi di Austen Chamberlain (dal 1902 al 1905).
3 Thoby frequentò il Clifton College, vicino a Bristol, e poi, a partire dal 1899, il Trinity College di Cambridge. Adrian frequentò da esterno la Westminster School e andò a Cambridge nel 1902.
4 Walter Pater (1839-1894) fu scrittore e critico d’arte. Il suo libro più famoso è Ritratti immaginari.
5 Se si eccettua Leslie Stephen, che le diede qualche lezione, fu Clara Pater la prima insegnante di greco di Virginia. La seconda fu Janet Case con la quale ebbe un autentico rapporto di amicizia. Si veda in proposito L. Giachero, Ascoltando Omero lungo le scale. Virginia Woolf, la cultura classica e l’establish ment, in L. Brignoli, L. Giachero, S. Giorcelli Bersani, Donne, mito e politica. La suggestione classica in Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar e Hannah Arendt, Iacobelli Editore, Roma 2012, pp. 23-50, in particolare pp. 25-9.
6 Si tratta di Sophia Farrell, che aveva cominciato a lavorare per gli Stephen negli anni ottanta e che rimase con loro per più di quarant’anni. A chi volesse sapere di più in merito ai rapporti degli Stephen, ma soprattutto di Virginia Woolf, con il personale di servizio si consiglia la lettura di A. Light, Mrs Woolf & the Servants. The Hidden Heart of Domestic Service, Penguin, London 2007.
7 Leslie Stephen era un alpinista esperto e il suo Il terreno di gioco dell’Europa del 1871 è un classico della letteratura di montagna. Il volume è stato pubblicato in edizione italiana nel 1999 per i tipi di Vivalda.
8 Erano amici dei suoi genitori. In merito a Charles Booth si rimanda alla nota 16 del Prologo (supra, p. XXVI), quanto a Sir Frederick Pollock (1845-1937), giurista e professore di giurisprudenza a Oxford, era come Sir Leslie, un appassionato escursionista. Entrambi erano stati tra i fondatori dei Sunday Tramps, un’associazione di intellettuali vittoriani che si dedicavano a escursioni nella campagna nei pressi di Londra.
9 In effetti Ethel Clifford pubblicò due raccolte di poesie.
10 Lucy Clifford, Lane da nubile (ca. 1955-1929), era la vedova di un amico di Leslie Stephen, che mantenne se stessa e le due figlie scrivendo commedie e romanzi.
11 Harold e Walter Child, gioiellieri dal 1880 al 1916, erano specializzati in lavori con lo smalto.
12 Un tipo di garofano molto grande e profumatissimo. Era il preferito di Oscar Wilde.
13 Nella prima versione del manoscritto c’è un brano cancellato nel quale Vanessa Bell si rivolge direttamente a chi la ascolta dicendo: «Non credo che all’epoca avessi già incontrato nessuno di voi, che poi siete diventati i miei migliori amici. Forse Molly in quel periodo fu portata da zia Anny a conoscerci, ma mi ricordo solo di quanto fossimo tutti timidi, di quanto fosse impossibile chiacchierare tranquillamente con qualcuno». Zia Anny, come la chiamavano i ragazzi Stephen, era Anne Thackeray, sorella di Harriet Marian (Minny), la prima moglie di Sir Leslie. Aveva sposato Richmond Ritchie, zio materno di Molly MacCarthy.
14 Nel frammento di ricordo mai completato, intitolato A Brother as a Chaperon. A Visit to the Chamberlains (Un fratello come chaperon. Una visita ai Chamberlain), Vanessa scrisse che la famiglia Stephen «era solita domandarsi se tutti gli assistenti di Charles Booth fossero affidabili come George, i cui compiti sembravano consistere nello spettegolare con i poliziotti».
15 Non risulta da nessuna fonte che George Duckworth abbia mai lavorato per Sir Henry Campbell-Bannerman, il primo ministro liberale (1905-1908).
16 Espressione del gergo elegante del tempo per far riferimento a quei gentiluomini che parlavano tranquillamente della salute del loro apparato gastrico (cosa ritenuta in generale poco educata), resa precaria da pasti abbondantissimi, che cercavano di ripristinare andando quotidianamente a cavallo.
17 La Smith Elder & Co. era la casa editrice di Charlotte Brontë, William Thackeray, Robert Browning, John Ruskin e Sir Leslie Stephen, per citarne solo alcuni. Vernon Lushington (1832-1912), fu un giudice e un intellettuale molto amico dei preraffaelliti, ma anche di Sir Leslie. Sua figlia Katherine, una delle migliori amiche della giovane Vanessa, ispirò a Virginia Woolf il personaggio di Mrs Dalloway. Sir Thomas Henry Hall Caine (1853-1931) fu...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. Prologo. di Angelica Garnett
  6. Nota all’edizione
  7. La nostra Bloomsbury
  8. Un ricordo di Mrs Jackson
  9. Note sull’infanzia di Virginia
  10. La vita a Hyde Park Gate dopo il 1897
  11. Mia cognata
  12. Appunti su Bloomsbury
  13. Ricordi di Roger Fry
  14. Conferenza alla Leighton Park School
  15. Note
  16. Alla luce, dal buio: l’artista Vanessa Bell
  17. Postfazione di Lia Giachero
  18. Elenco dei soci fondatori del Memoir Club