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Informazioni sul libro
In alcune comunità religiose del mondo antico, il divieto di mangiare polpi era parte di una struttura di pensiero che si esprimeva per coppie d'opposti: sacro e profano, mondo e immondo, puro e impuro, lecito e illecito. I cibi erano consentiti o proibiti non perché influenzassero la salute di corpo e anima ma perché si avvertiva il bisogno di ordinare il mondo. L'octopus, oltre ad incarnare vizi e difetti degli uomini, era considerato un mostro votato al male e all'annientamento. Le narrazioni su polpi maestosi, orrendi e famelici erano funzionali alla società: rafforzavano la fede, rinsaldavano la coesione sociale e dettavano regole a cui tutti dovevano sottomettersi. Kraken, piovre e cefalopodi giganteschi rappresentavano la fase primordiale, mai superata e dominata dagli istinti bestiali, nella quale gli uomini, per mancanza di regole, potevano precipitare in qualsiasi momento.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Polpo immondo
- Colophon
- Polpo immondo
- Polpo e anima
- Polpo progenitore
- Polpo libidinoso
- Polpo adulatore
- Polpo avido e tiranno
- Polpo mostro
- Polpo archetipo
- Polpo e identità
- Polpo e storici
- Diogene e il polpo
- Polpo in cucina
- Polpo e mercato
- Il tabù del polpo
- Tavole
- Indice