Lettere sulla Calabria
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Lettere sulla Calabria

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Lettere sulla Calabria

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Il quadro che della Calabria di fine Settecento traccia Johann Heinrich Bartels, dagli aspetti pittoreschi del paesaggio agli aspetti problematici della sua realtà sociale e alle figure che la popolano, dal contadino al proprietario terriero, è uno dei più completi che la letteratura di viaggio settecentesca tedesca ci abbia lasciato di questa regione. Da cultore delle antichità classiche, Bartels sente con dolore la discrepanza tra un passato glorioso, che aveva toccato i punti più alti della riflessione matematica e filosofica a Crotone e della legislazione a Locri, e un presente oscuro, degradato, senza però restare imprigionato in uno sterile passatismo. Osservatore spregiudicato e intelligente, si sforza, con successo, di capire la diversità calabrese nella sua specificità e storicità senza demonizzarla. Clicca qui e guarda lo spot di "Viaggio in Calabria"

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Informazioni

Anno
2011
ISBN
9788849830286
Categoria
Viaggi
Note
INTRODUZIONE
1. M. Creuzé de Lesser, Voyage en Italie et en Sicile, Paris 1806, p. 96.
2. Così scriveva G.A. Jacobi da Barletta il 4 maggio 1792, ora in T. Scamardi, Viaggiatori tedeschi in Puglia nel Settecento, Grafischena, Fasano di Brindisi 1988, p. 339.
3. W. Goethe, Viaggio in Italia, Garzanti, Milano 1998, p. 280.
4. Per queste note biografiche ci serviamo dell’opuscolo pubblicato in occasione della morte a cura di O. Beneke, Der Hamburgische Bürgermeister Johann Heinrich Bartels. Ein Abriβ seines Lebens und Wirkens, nebst Fragmenten aus seinen Schriften, Hamburg 1850.
5. Ø.Andreasen (hrsg. v.), Aus den Tagebüchern Friedrich Münters. Wander-und Lehrjahre eines dänischen Gelehrten, ii. Teil, 1785-1787, Kopenhagen und Leipzig mcmxxxvii.
6. C. Francovich, Storia della massoneria in Italia dalle origini alla rivoluzione francese, La Nuova Italia, Firenze 1975, p. 432.
7. Il poeta siciliano G. Meli, a esempio, in una lettera da Palermo datata 29 ottobre 1786 scriverà al Münter: «O avuto il piacere di ricevere il Cav., Vostro raccomandato. Mi son dispiaciuto, che le mie ristrette circostanze non mi ànno permesso di fargli quelle dimostrazioni, che io avrei desiderato esibirgli». [Ø.Andreasen (hrsg. v.), Aus dem Briefwechsel Friedrich Munters. Europäische Beziehungen eines dänischen Gelehrten 1780-1830, ii.Teil, P. Hasse & Sohn. Otto Harrassowitz, Kopenhagen und Leipzig, mcmxliv, p. 38].
8. J.H. Bartels, Briefe über Kalabrien und Sizilien – Erster Theil: Reise von Neapel bis Reggio in Kalabrien, bei Johann Christian Dieterich, Göttingen 1787.
9. Alla data del 1° novembre da Napoli il Münter nei diari già citati (p. 237) annota: «Ho trascorso tutta la mattinata con Bartels e il suo compagno di viaggio, Mr. Smith di Londra, discorrendo della Sicilia e degli amici e con la lettura del suo diario che credeva di aver perso, e che aveva ritrovato dopo averlo cercato a lungo».
10. O. Beneke, op. cit., p. 9.
11. Per il viaggio tedesco in Calabria rinvio al mio volume Viaggiatori tedeschi in Calabria. Dal Grand tour al turismo di massa, Rubbettino, Soveria Mannelli 1998.
12. M. Wieland, “Über die Rechte und Pflichten der Schriftsteller in Absicht ihrer Nachrichten, Bemerkungen und Urtheile über Nationen, Regierungen, und andere politische Gegenstände”, in «Der Teusche Merkur», settembre 1785, pp. 193-207.
13. Sendschreiben an meine vielgeliebten Mitbürger, von J. H. Bartels als Privatmann und Bürger Hamburgs, Perthes & Besser & Mauke, Hamburg 1849.
Dove non diversamente specificato, le note sono dell’autore
PREFAZIONE
1. F.J.L. Meyer (1760-1844), di Amburgo, autore del volume Darstellungen aus Italien (Voss, Berlino 1792), il resoconto di un viaggio in Italia avvenuto nel 1783. Bartels aveva frequentato con lui all’Università di Gottinga i seminari di August Ludwig Schlözer che fu sicuramente fra i primi, se non il primo, ad occuparsi a livello accademico di odeporica tenendo corsi sul tema del viaggio (gli appunti delle lezioni tenute nell’anno accademico 1795/96 Uber Land- und Seereisen raccolti dal suo allievo E.F. Haupt sono giunti fortunosamente sino a noi e sono stati pubblicati nel 1962 dal Musterschmidt-Verlag di Gottinga a cura di W. Ebel). Col Meyer Bartels resterà legato da un rapporto di amicizia che durerà per tutta la vita. Dell’opera del Meyer esiste una traduzione francese moderna – Les tableaux d’Italie de Friedrich Johann Lorenz Meyer – a cura di E. Chevalier pubblicata dalla Bibliothèque de l’Institut Français de Naples, 1980 (N.d.C.).
2. C.J.R. Riedel (1759-1821) frequenta l’Università di Gottinga negli stessi anni in cui la frequenta Bartels. A Weimar il Granduca Karl August gli affiderà l’educazione del principe ereditario nominandolo contemporaneamente consigliere camerale, Landkammerrath. Massone, il Riedel sarà maestro della Loggia Amalia di cui farà parte lo stesso Goethe negli anni che vanno dal 1810 al 1819 (N.d.C.).
3. J.H. von Riedesel, Reise durch Sizilien und Groβgriechenland, Orell,Gessner, Fueßlin und Comp. Zurigo 1771. Per la traduzione italiana delle pagine calabresi vedi T. Scamardì, Un barone assiano nella Calabria del Settecento: Johann Hermann von Riedesel, in «Daedalus», Quaderni di Storia e Scienze sociali, Nr. O-2006 on line, http://www.sociologia.unical.it/daedalus/home.htm (N.d.C.).
4. C.A.Pilati di Tassulo, Voyages en différens pays de l’Europe, en 1774, 1775 et 1776, ou lettres écrites de l’Allemagne, de la Suisse, de l’Italie, La Haye 1777 (N.d.C.).
5. Abbé de Saint-Non, Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile, Parigi 1781 (N.d.C.).
6. M. Torcia, Descrizione del tremuoto avvenuto nella Calabria e a Messina alli 5 febbraio 1783 del signor Don M.T., archiviario di Sua Maestà siciliana e membro dell’Accademia Regia, Turia, Vicenza s.d. (ma 1784) (N.d.C.).
7. F.A. Grimaldi, Descrizione de’ tremuoti accaduti nelle Calabrie nel 1783. Opera postuma di F.A.G., Porcelli, Napoli 1784 (N.d.C.).
8. N. Zupo, Riflessioni su le cagioni fisiche dei tremuoti accaduti nelle Calabrie nell’anno 1783 di N. Z., Professore di Medicina, Accademico dei Costanti e dei Cratilidi di Cosenza e Cattedratico sostituto di matematica nelle Regie Scuole della medesima città, Porcelli, Napoli 1784 (N.d.C.).
9. D. de Dolomieu, Memoire sur les tremblements de terre de la Calabre pendant l’année 1783 par le Commandeur D. de D., Fulgoni, Roma 1784 (N.d.C.).
10. Pensionaire è il titolo spettante ai membri titolari di un’accademia scientifica (N.d.C.).
11. Tacito, Annales, 1,1.: «Consilium mihi pauca de Augusto et extrema tradere: mox Tiberii principatum et cetera, sine ira et studio, quorum causas procul habe».
12. Se avessi a portata di mano un apparato bibliografico completo per poter recensire tutti gli scrittori che si sono occupati della Calabria anche in epoche più lontane, lo avrei fatto, ma, in mancanza, non posso riferire ai miei lettori niente di più quanto di volta in volta evoco nelle mie lettere quando mi capita di citarli.
13. Si omette la traduzione del passo riguardante le correzioni dei refusi dell’edizione tedesca o di citazioni dal greco e dall’italiano (N.d.C.).
LETTERA PRIMA
1. Nel rivolgersi al suo destinatario Bartels adopera l’appellativo (massonico) “m.(ein) B.(ruder)” = f.(ratello) m.(io) (N.d.C.).
2. Magister è il titolo accademico tedesco che precede il dottorato. Arnold Hermann Ludwig Heeren (1760-1842), amico del Bartels sin dai tempi dell’Università di Gottinga. Anche lui, come Bartels, s’era iscritto alla facoltà di teologia, ma i suoi interessi erano però per lo più rivolti alla filologia e alla storia; ed è alla ricerca storica, soprattutto agli aspetti politico-mercatili, che si dedicherà come docente presso la stessa università di Göttingen a partire dal 1787. Nel luglio del 1785 aveva compiuto un viaggio in Italia sia per motivi di studio che per motivi di salute (N.d.C.).
3. In italiano nel testo (N.d.C.).
4. Il motivo è che essi non gli servono per raggiungere i suoi fini. Mi si fraintenderebbe se si prendesse ciò per un biasimo. Il ceto dei mercanti ci ha da sempre spianato la strada per rapporti reciproci più stretti e con la loro attività continuano a facilitarceli. Esso resta perciò il fondamento più solido non solo del mondo politico ma anche della Repubblica delle lettere.
5. Non bisogna credere che queste poste a cavallo siano formate, come da noi, da gente di infimo ordine; si tratta invece generalmente di gente fornita di buona educazione che viene ammessa nella migliore società borghese. Deve darsi molto da fare prima che si gli affidi questo compito, e, se non erro, deve offrire molte garanzie.
6. In italiano nel testo (N.d.C.).
7. So di avere contro di me molti pensatori, ma so anche che io non posso giudicare che sulla base delle mie esperienze. Se le mie idee sono giuste, allora amo e pratico la virtù anche nel caso occorra superare molti ostacoli giacché so e sento che essa mi rende felice. Se le mie idee sono errate, io comunque non sono ancora abituato a liberarmi delle mie attuali sensazioni e a giudicare il valore di un’azione non secondo le impressioni del momento ma secondo le conseguenze che essa avrà nel tempo. È per questo che amo il vizio perché al momento mi rende felice. Da ciò derivano molte considerazioni utili per determinare correttamente il concetto di virtù e di vizio. Ma non è questa la sede giusta per farlo. Solo una cosa ancora: ciò che noi chiamiamo vizio è per me stoltezza mentre la virtù è saggezza. È difficile trovare la via giusta che porta alla saggezza, perciò molti di coloro che noi chiamiamo viziosi… ma non condanniamoli, cerchiamo piuttosto d’istruirli, di educarli.
8. Non posso ora trattare la cosa più diffusamente, ma mi riprometto di riferire in un’altra occasione su alcune considerazioni da me fatte durante il mio soggiorno a Venezia.
9. In italiano nel testo (N.d.C.).
LETTERA SECONDA
1. Sembra che le emissioni che si ripetono con minore o maggiore frequenza dipendano dal minore o maggiore afflusso di massa incandescente dall’interno della terra. Spesso si ha l’impressione che questa massa faccia ressa per superare quella che l’ha preceduta e la colonna di fuoco non fa in tempo a salire in aria che, prima ancora che la pioggia di pietre incandescenti ricada a terra, già si sente sottoterra un nuovo boato. A volte la montagna sembrava quasi volerci trarre in inganno: si sentiva il rimbombo di sottoterra, la terra tremava, ma la massa incandescente ...

Indice dei contenuti

  1. Copertura
  2. Titolo Pagina
  3. Copyright
  4. Indice
  5. Introduzione di Teodoro Scamardì
  6. Nota di traduzione
  7. Lettere sulla Calabria
  8. Prefazione
  9. Lettera prima
  10. Lettera seconda
  11. Lettera terza
  12. Lettera quarta
  13. Lettera settima
  14. Lettera ottava
  15. Lettera nona
  16. Lettera decima
  17. Lettera undicesima
  18. Lettera dodicesima
  19. Note