- 108 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
I terroni 2.0 che lasciano il Mezzogiorno per studiare e lavorare altrove sono dei veri rivoluzionari, affermano una loro personalissima «dichiarazione d'indipendenza», rinunciando alla rete di protezione che li circonda, scegliendo di farsi artefici del proprio destino e non vivacchiare in perenne attesa del «posto», del «favore», del «permesso». Non torneranno a vivere «a casa», vi «scenderanno» per qualche giorno di vacanza e magari per una cerimonia particolare: dovunque andranno, qualsiasi traguardo professionale raggiungeranno, i terroni 2.0 continueranno a sentirsi figli del Sud, un'appartenenza che non è un marchio da cancellare, bensì un aspetto dell'identità quotidiana rielaborato in salsa globale. Gli appelli a non partire o a tornare sono inutili, se non dannosi. È più opportuno provare a stimolare una «coscienza di classe» nell'animo di questi nuovi emigrati contemporanei, invitandoli a partecipare alla vita pubblica del Mezzogiorno anche a distanza. In una fase drammatica per la storia e l'economia nazionale, la speranza dell'Italia e del Sud deriva anche e soprattutto da questo esercito di menti brillanti: come un libero governo in esilio, hanno il compito di organizzare la resistenza culturale, diffondendo l'eresia del merito e della legalità. Sono queste le «rimesse» che i terroni 2.0 possono spedire a casa: il know-how e una nuova forma mentis.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Terroni 2.0
- Colophon
- Premessa
- Indice
- 1. La questione di ogni meridionale
- 2. Storia delle storie dei terroni 2.0
- 3. Cervelli: meglio la fuga che lo spreco
- 4. Essere terroni 2.0
- 5. Emigrare in Rete
- 6. La strada per il Mezzogiorno
- 7. Conclusioni
- Postilla Se Steve fosse nato in provincia di Napoli
- Ringraziamenti
- Note