Cooperare per l'innovazione sociale
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Percorsi di integrazione in Toscana

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Percorsi di integrazione in Toscana

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La ricerca-azione sulle cooperative sociali di tipo A toscane aderenti a Legacoop ha adottato un metodo che è stato anche contenuto. Lavorando sulle e con le cooperative, ha analizzato la loro condizione nell'ambiente di riferimento, evidenziando le criticità e creando le condizioni per sviluppare innovazione sociale sostenibile, a partire dalla distribuzione del modo abituale e consolidato di pensare e operare. La crisi economica ha fatto emergere la debolezza dei modelli di sviluppo e di protezione sociale, mettendo in discussione l'attuazione del principio di uguaglianza sostanziale dei cittadini. La cooperazione sociale, che ha tra le sue caratteristiche la riproduzione delle capability, ripensa pertanto le sue strategie sperimentando, anche attraverso Laboratori di innovazione sociale sostenibile, forme nuove di integrazione nell'offerta di servizi sociosanitari e un maggiore coinvolgimento delle persone (voice) e delle comunità, assumendosi la responsabilità del cambiamento.

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Informazioni

Anno
2013
ISBN
9788849838299
Parte I
La ricerca-azione
Barbara Moreschi
Domanda e offerta di salute nella determinazione della spesa sanitaria e sociosanitaria
Premessa
In questo lavoro, al fine di delineare alcuni elementi di contesto utilizzabili per orientare lo sviluppo dell’offerta cooperativa in campo sanitario e socisanitario, si procederà a un’analisi dei fattori che incidono sulla domanda e sull’offerta di salute. Il termine salute è utilizzato in senso lato e comprende l’intera gamma di servizi che investono il settore sanitario e sociosanitario.
Per disporre di un quadro informativo coerente con lo scopo dell’analisi, saranno analizzati dati demografici, sulle strutture familiari, sul livello di istruzione,sulle condizioni economiche delle famiglie e sullo stato di salute. A complemento di questi approfondimenti saranno, inoltre, esaminati i dati di spesa sanitaria e sociosanitaria.
Le informazioni considerate sono tratte da fonti statistiche ufficiali: Istat e, per alcuni dati relativi alla spesa, Ministero dell’Economia e Finanze. Costituiscono le più recenti disponibili (a marzo 2013) e sono analizzate con riferimento alla situazione regionale/provinciale comparata a quella nazionale.
Domanda e offerta di salute
La spesa sanitaria e sociosanitaria è influenzata da una serie di fattori che, dal punto di vista economico, possono essere sintetizzati in:
a. elementi operanti dal lato della domanda – principalmente, cambiamenti demografici, socioeconomici ed epidemiologici, trascurando i fattori eticoculturali, le preferenze individuali e gli stili di vita;
b. elementi operanti dal lato dell’offerta – soprattutto, progresso tecnologico e dinamica dei prezzi dei beni e servizi sanitari e sociosanitari.
Fattori dal lato della domanda: invecchiamento della popolazione e immigrazione
L’influenza dei fattori demografico-sociali sulla domanda e, quindi, sulla spesa è quella più semplice da ipotizzare, ma anche la più discussa.
Da una parte, si riconosce che la crescita della speranza di vita, l’invecchiamento della popolazione e la mancanza di un ricambio generazionale adeguato potrebbero generare una crescita delle esigenze di cura dei cittadini, sia sanitarie, sia assistenziali e, quindi, dar luogo a pressioni sulla spesa sanitaria e,più in generale,su tutta la spesa sociale.Dall’altra, tuttavia, si sostiene che il miglioramento generale delle condizioni di salute e, in particolare, il miglior benessere psico-fisico in età avanzata potrebbero agire in senso opposto rendendo meno gravosa la domanda di cure a carattere sanitario e assistenziale. D’altronde, il miglioramento stesso delle condizioni di salute potrebbe anche operare in direzione di un aumento della domanda: si pensi, ad esempio, al fatto che l’evoluzione positiva dello stato di salute della popolazione anziana rende possibili interventi e procedure terapeutiche fino a pochi anni fa ritenuti altamente rischiosi.
Inoltre, l’invecchiamento della popolazione,con l’aumento delle patologie cronico-degenerative tipiche dell’età anziana e la contemporanea diminuzione dell’assistenza agli anziani all’interno delle famiglie, potrebbero avere influenza sulla tipologia di servizi richiesti, accrescendo, ad esempio, la domanda di servizi post acuzie e di cure domiciliari. Da questo punto di vista, quindi, potrebbe svilupparsi una forte pressione sull’offerta di quest’ultimo tipo di servizi e la maggiore spesa potrebbe essere indotta, più che dall’invecchiamento della popolazione, dall’incapacità dell’offerta di adeguarsi prontamente alla domanda (i “nuovi” servizi, se sviluppati, potrebbero non sostituire i vecchi, ma aggiungersi a essi anche quando questi ultimi fossero meno utilizzati).
Altro fattore demografico di rilievo riguarda l’immigrazione.La presenza sempre più consistente di fasce di popolazioni immigrate, oltre ai suoi effetti positivi sul riequilibrio della natalità e sulla struttura della popolazione (senza considerare l’apporto di forza lavoro, anche nell’assistenza agli anziani), potrebbe generare una domanda aggiuntiva di assistenza, soprattutto, ma non solo sanitaria. Gli stranieri e, in particolare, gli extracomunitari, infatti, sono particolarmente esposti al rischio sanitario, a causa di condizioni lavorative e di vita spesso non ottimali e sono portatori di culture e stili di vita per i quali sono talvolta necessari interventi di mediazione culturale anche in ambito sanitario.
A ciò si aggiunga il fatto che i lavoratori stranieri spesso operano in situazioni professionali di maggior pericolo, non solo perché impegnati in occasioni e situazioni di lavoro particolarmente faticose e, talvolta, ai limiti della regolarità, ma anche e soprattutto per la carenza di un’adeguata informazione, formazione linguistica e professionale e addestramento al lavoro.
Approfondimento 1 - Struttura e dinamica della popolazione
a) Quadro generale
Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni1, la popolazione residente in Italia è pari a 59.433.744 individui. Rispetto al censimento precedente, riferito al 2001 (56.995.744 residenti), l’incremento è del 4,3%, da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera. Quanto al genere, le donne sono 30.688.237 (pari al 51,6%) e gli uomini 28.745.507 (parial48,4%).
Alla stessa data in Toscana, i residenti sono 3.672.202, dei quali 1.910.758 donne (52,0%) e 1.761.444 uomini (48,0%). La Toscana, con il 6,2% della popolazione, è la nona regione italiana per dimensioni demografiche. La densità abitativa è di 159,7 abitanti per Kmq.
Tabella 1. Popolazione residente al 9 ottobre 2011 per area geografica (valori assoluti e percentuali)
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Fonte: Elaborazioni su dati Istat, L’Italia del Censimento. Struttura demografica e processo di rilevazione.Toscana. Volume scaricabile dal sito www.istat.it
Tra le province toscane, Firenze è quella che conta la percentuale maggiore di popolazione (26,5%); seguono Pisa (11,2%) e Lucca (10,6%); Grosseto, dove risiede il 6,0% della popolazione, è la provincia di dimensioni demografiche minori. Prato è, invece, la provincia con la più alta densità abitativa, pari a 673,3 abitanti per kmq, valore di gran lunga superiore a quello medio regionale. Seguono le province di Pistoia con 298,3 abitanti per Kmq, Firenze con 276,9 e Livorno con 276,5. A livello provinciale, la composizione per genere della popolazione è caratterizzata da un’incidenza di donne sostanzialmente in linea con la media regionale.
In Toscana, come nel resto d’Italia, la crescita demografica procede a ritmi contenuti. Nel decennio intercensuario 2001-2011, il numero di residenti toscani è aumentato di 174.396 persone, facendo registrare una variazione del 5,0%, valore superiore a quello rilevato per l’Italia nel complesso e molto variabile a livello provinciale: dall’1,0% di Massa-Carrara al 7,9% di Prato.
Tabella 2. Popolazione residente ai Censimenti 2001 e 2011 e variazioni per area geografica (valori assoluti e percentuali)
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Fonte: Elaborazioni su dati Istat, L’Italia del Censimento. Struttura demografica e processo di rilevazione.Toscana. Volume scaricabile dal sito www.istat.it
b) Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione
L’analisi dei principali indicatori demografici mette in luce i fattori che sono alla base della crescita contenuta della popolazione e del suo progressivo invecchiamento.
A livello nazionale, nel 2011, il tasso di natalità è pari al 9,1‰ (nel corso dell’anno sono nati circa 540 mila bambini) e il tasso di mortalità al 9,7‰ (sono morte circa 575 mila persone). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, equivale a circa 35 mila unità, che rappresenta il picco negativo dell’ultimo decennio. Inoltre, come già da diversi anni, continua l’incremento della vita media, conseguenza della costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età: la speranza di vita alla nascita degli uomini, che nel 2001...

Indice dei contenuti

  1. Cooperare per l’innovazione sociale
  2. Colophon
  3. Indice
  4. Giuliano Poletti La responsabilità del cambiamento
  5. Eleonora Vanni Per una rete dell’innovazione sociale
  6. Alfredo Morabito Sintesi, commenti e interrogativi della ricerca-azione
  7. Parte I La ricerca-azione
  8. Parte II Approfondimenti sulla ricerca-azione