Indice delle liberalizzazioni 2010
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Indice delle liberalizzazioni 2010

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Obiettivo dell'Indice, che dal 2007 monitora l'evoluzione della concorrenza nel nostro paese, è individuare punti di forza e di debolezza dei differenti paesi. Misurare le liberalizzazioni serve a rendere esplicito, per ciascun settore, quali paesi si siano dotati di mercati competitivi e quali, invece, siano ancora viziati dall'intervento pubblico. Inoltre la metodologia dell'Indice consente di identificare quelle riforme che possono rimuovere le barriere alla concorrenza e, con esse, gli ostacoli alla crescita economica.

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Informazioni

Editore
IBL Libri
Anno
2010
ISBN
9788864400334
Capitolo 1 – Il mercato elettrico
di Massimo Beccarello e Daniela Floro
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Il mercato elettrico italiano è stato interessato nel corso del 2009 da un ampio processo di completamento della piattaforma commerciale e riorganizzazione del mercato. In particolare, la legge n. 2 del 28 gennaio 2009, all’art. 3 co. 10-13, dispone un processo di riforma del mercato elettrico distinto in tre fasi:
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una prima fase caratterizzata dal completamento dell’attuale mercato con l’introduzione di un mercato infragiornaliero, la riforma del mercato dei servizi di dispacciamento, la realizzazione del market coupling con i mercati elettrici dei paesi limitrofi e il potenziamento dei mercati a termine;
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una seconda fase caratterizzata dall’accorpamento in tre macro-zone della suddivisione del mercato elettrico (lato domanda);
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una terza fase caratterizzata dal passaggio dall’attuale sistema di formazione del prezzo nel mercato dell’energia, ora basato sul system marginal price, a un meccanismo di tipo pay as bid.
Il provvedimento legislativo nasceva dall’esigenza di superare alcune criticità del mercato elettrico avviato nel 2004. In particolare, il sistema di negoziazioni sentiva l’esigenza di sviluppare progressivamente un mercato forward fisico e finanziario organizzato e trasparente, per fornire chiari riferimenti di prezzo e offrire prodotti con orizzonti temporali differenti e diversificati strumenti di copertura. Inoltre, era necessaria una revisione delle regole di funzionamento del mercato spot volta a istituire un mercato più liquido con un numero sufficiente di sessioni intraday, per garantire riferimenti di prezzo significativi e permettere agli operatori – lato domanda e offerta – di negoziare posizioni bilanciate a ridosso del tempo reale. Infine, era necessario completare la piattaforma commerciale istituendo un mercato del dispacciamento strutturato per permettere una partecipazione attiva anche della domanda e, soprattutto, incrementare il livello di trasparenza nel mercato dei servizi ancillari del sistema.
I principi di riforma della legge 2/09 sono stati in larga misura attuati con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 30 aprile 2009. In tale decreto viene attuata la prima parte della riforma associata al completamento della piattaforma commerciale del mercato elettrico italiano che è stata completata con l’avvio del nuovo mercato dei servizi di dispacciamento con il mese di gennaio 2010. Rimangono da attuare entro il 2012 la riorganizzazione del mercato in tre macrozone con un sistema di prezzi differenziato lato domanda e il contestuale passaggio al meccanismo di prezzo pay as bid.
Sicuramente tali riforme avranno un effetto significativo sul funzionamento del mercato, tuttavia per una corretta valutazione degli effetti sarà necessario attendere i dati ufficiali 2010.
Nella nostra analisi i dati di riferimento sono quelli del 2008 pubblicati nelle relazioni ufficiali dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas del 2009. Il principale criterio utilizzato per valutare l’efficacia del processo di liberalizzazione del mercato elettrico è l’analisi del grado di contendibilità del mercato. Nel capitolo è stato analizzato in via prioritaria il segmento della generazione elettrica, che negli ultimi anni si sta sempre più orientando verso l’utilizzo del gas naturale quale combustibile principale per la produzione di elettricità.
Il secondo segmento della filiera analizzato è il settore della vendita all'ingrosso, che ha evidenziato segnali di grande vitalità sotto il profilo degli scambi complessivi, nonostante i forti ritardi nel completamento del mercato delle negoziazioni a termine.
Infine, l’ultimo segmento considerato è il settore della vendita ai clienti finali.
Come nelle edizioni precedenti l’analisi è stata condotta utilizzando i dati, pubblicamente disponibili, riguardanti le caratteristiche strutturali del settore pubblicati: dalla Autorità di vigilanza del settore, dal Gestore del mercato elettrico e dai principali operatori.
1. Struttura della generazione elettrica
Il settore della generazione elettrica, nel 2008 ha evidenziato le forti criticità tipiche dei paesi fortemente esposti alla dipendenza dai combustibili fossili. Inoltre, i vincoli sempre più restrittivi sulle emissioni di gas climalteranti adottati in sede europea hanno portato il nostro paese a sviluppare impianti a gas naturale rispetto agli altri paesi europei.
Nel corso del 2008 la produzione netta di energia elettrica è stata pari a 307 TWh, registrando un aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente. Il fabbisogno italiano è stato coperto per 88,2% con la produzione nazionale e per il restante 11,8% mediante il saldo tra le importazioni e le esportazioni, in calo del 13,5% rispetto al 2007. Il miglioramento del saldo estero è dovuto in parte al calo delle importazioni a causa della riduzione della domanda dovuta alla crisi economica, e in parte all’aumento delle esportazioni registrato a seguito della maggior produzione da fonte idroelettrica.
Il confronto del mix della generazione elettrica tra il 2007 e il 2008 evidenzia l’aumento della produzione da fonte rinnovabili, dovuta alla crescita della produzione idroelettrica (+22,9%) ed eolica (+20,3%), e alla contemporanea riduzione della produzione da fonti termolettrica (-1,5%) e geotermoelettrica (-0,9%).
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In particolare, il 2008 è stato caratterizzato dal boom della produzione fotovoltaica che rispetto al 2007 è quadruplicato.
Per quanto riguarda la produzione termoelettrica il gas naturale si conferma ancora una volta il combustibile più utilizzato rappresentando circa il 67% della produzione termoelettrica totale. A fronte di tale aumento si è registrata una diminuzione del 2% della produzione a carbone e del 16,5% dei prodotti petroliferi.
Per quanto riguarda la contendibilità del mercato della generazione elettrica italiana, bisogna notare come questa sia in continuo miglioramento. Nonostante nell’ultimo anno il contributo dell’incumbent nazionale alla produzione lorda sia aumentato dell’0,1% rispetto all’anno precedente,{24} sia l’indice di concentrazione dei primi quattro operatori che l’indice Herfindahl-Hirschman (HHI) evidenziano una contrazione negli ultimi 5 anni.
L’aumento della competitività nel settore della generazione elettrica negli ultimi anni può essere attribuito non soltanto alla riduzione della quota di mercato di ENEL, ma soprattutto a una crescita omogenea degli altri operatori e in particolare di quelli di minori dimensioni.
Grazie a queste due dinamiche, l'indice HHI della generazione lorda si è ridotto di 60 punti negli ultimi due anni, raggiungendo quota 1380 e confermando la natura competitiva del mercato della generazione elettrica italiana. Si noti infine che negli ultimi cinque anni, l’indice ha subito una riduzione pari 840 punti.
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In riferimento alla capacità netta disponibile anche in questo caso si evidenzia una riduzione della concentrazione rispetto al 2007. La capacità massima netta disponibile nel 2008 è stata pari a 98.625 MW, mentre quella disponibile per almeno il 50% delle ore è stata pari a 83.813 MW. Gli operatori con quota di mercato della capacità netta disponibile superiore al 5% sono stati cinque: Enel (40,9%), Edison (8,6%), Edipower (8,2%), EON (6,8%) e Eni (6,2%). L’indice di concentrazione delle prime quattro imprese è risultato pari a 64,5%, mentre l’indice HHI è stato pari a 1.921 registrando una diminuzione di 205 punti rispetto al 2007.
Nonostante l’indice HHI valutato sulla produzione indica un mercato competitivo, l’indice HHI valutato sulla capacità netta disponibile evidenzia una struttura di mercato concentrata.
Infine, l’analisi della concentrazione nel mercato della generazione elettrica destinata al consumo conferma una contrazione dell’indice HHI, in linea con quanto registrato negli ultimi anni. In questo segmento si è registrata una diminuzione pari a 49 punti, portando l’indice di concentrazione nel 2008 a quota 1590.
La presenza della problematica autorizzativa, che solitamente ha caratterizzato il nostro paese in passato, non ha ostacolato l'ingresso di nuova capacità di generazione efficiente per 5027 MW (+5,4% rispetto al 2007), registrando il più forte aumento avvenuto negli ultimi cinque anni. Rispetto al 2007, la crescita della capacità produttiva è stata pari a: oltre il 5,3% per gli impianti termoelettrici, 30,5% per quelli eolici, e infine del 400% per gli impianti fotovoltaici. A differenza degli anni precedenti l’aumento della capacità produttiva ha interessato maggiormente l’Italia meridionale. I maggiori incrementi si sono registrati in: Piemonte (+1.139 MW, +14,8%), Emilia Romagna (+954 MW, +15%), Calabria (+838 MW, +20%), Abruzzo (+756 MW, +46,8%) e Basilicata (+74 MW, +12,9%).
2. Struttura del mercato all'ingrosso e le vendite al dettaglio
Il mercato elettrico all’ingrosso si è fortemente sviluppato con l’avvio della borsa elettrica italiana. Tuttavia è opportuno ricordare che il suo funzionamento ha sempre risentito delle forti difficoltà di coniugare adeguatamente gli esiti commerciali della borsa elettrica (IPEX) con la dispacciabilità effettiva dei flussi fisici di energia da parte dell’operatore del dispacciamento (Terna Spa). Queste difficoltà sono dovute a cause storiche che negli ultimi 5 anni di funzionamento del mercato non hanno mai trovato un’adeguata soluzione:
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La prima causa è imputabile al fatto che al momento dell’avvio del mercato elettrico è stata adottata una soluzione semplificata per il mercato dei servizi di dispacciamento. In altri termini, il mercato del giorno prima (borsa elettrica) doveva fornire un sistema di prezzi di riferimento per la gestione dei servizi ancillari di risoluzione delle congestioni, riserva e bilanciamento all’operatore di rete. Questa imperfezione ha comportato l’impossibilità di qualificare il costo dell’energia utilizzata in relazione al servizio specifico con il rischio di scarsa trasparenza e inefficienze (dovute anche al più ampio spazio per comportamenti opportunistici degli operatori) nella gestione dei servizi ancillari del sistema;
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La seconda causa di tipo fisico-strutturale riguarda lo sviluppo della rete. Quanto più la rete è congestionata tanto più difficile risulta la possibilità di favorire il confronto competitivo tra gli impianti costruiti negli anni recenti e di conseguenza la possibilità di limitare i costi (dei servizi ancillari) per far si che gli esiti del mercato commerciale (ordine di merito del mercato elettrico) siano sostenibili dal punto di vista dei fluss...

Indice dei contenuti

  1. Titolo pagina
  2. La regolamentazione e la ricchezza delle nazioni: il rapporto tra la regolamentazione e il progresso economico㠀
  3. Introduzione
  4. Tabelle riassuntive
  5. Capitolo 1 - Il mercato elettrico
  6. Capitolo 2 - Mercato del gas naturale
  7. Capitolo 3 - Servizi idrici
  8. Capitolo 4 - Telecomunicazioni
  9. Capitolo 5 - Trasporto ferroviario
  10. Capitolo 6 - Trasporto aereo
  11. Capitolo 7 - Trasporto pubblico locale
  12. Capitolo 8 - Infrastrutture autostradali
  13. Capitolo 9 - Servizi postali
  14. Capitolo 10 - Televisione
  15. Capitolo 11 - Servizi finanziari
  16. Capitolo 12 - Ordini professionali
  17. Capitolo 13 - Mercato del lavoro
  18. Capitolo 14 - Fisco
  19. Capitolo 15 - Pubblica Amministrazione
  20. Note biografiche