Il silenzio di Papa Francesco

Una riflessione critica sulla «Querida Amazonia»

Gian Franco Svidercoschi

• Editore: Rubbettino Editore
• Anno: 2020
• ISBN:
  9788849862683
• Argomento: Teología y religión
• Categoria: Religión

Ha lasciato molti con l'amaro in bocca, il silenzio di Francesco sulla proposta, contenuta nel documento finale del Sinodo sull'Amazzonia, di ordinare sacerdoti anche uomini sposati, per supplire alla mancanza di clero in quella immensa regione. Ma, ancora di più, è stato sconcertante il silenzio di tanti uomini di Chiesa, e di tanti opinionisti, sul silenzio del Papa. A conferma che l'ordinazione di "viri probati", benché non fosse uno dei temi centrali del Sinodo, ha finito con l'assumere una risonanza eccessiva, e decisamente negativa. Gestito malamente dai vescovi amazzonici, che l'hanno in qualche modo "imposto" al Papa, ma anche dal Papa stesso, che non ne ha percepito in tempo la pericolosità, il problema ha portato vistosamente alla luce le tante contraddizioni che ancora esistono nel rapporto tra primato petrino e collegialità episcopale, tra universalità e sinodalità, tra ordinamento canonico e nuovi carismi, nuove soggettualità. Ed è il motivo per cui Gian Franco Svidercoschi, nel rileggere l'esortazione apostolica postsinodale "Querida Amazonia", ritiene che proprio da questa così complessa e tormentata vicenda, anziché venir messa rapidamente nel dimenticatoio, dovrebbe svilupparsi una riflessione critica, non solo sul pontificato bergogliano, ma sui tanti, troppi ritardi, che ancora si registrano nella realizzazione – e nell'ulteriore attualizzazione – dei documenti del Concilio Vaticano II.

Sinodalità e universalità

Ebbene, tutto questo viene “imposto” al Papa. E riduce il Papa – scrive qualcuno, esaltandola invece come una novità del pontificato bergogliano – a far del mandato petrino un “ministero di accompagnamento e di discernimento”. Anziché, come la storia cristiana ha insegnato sul primato del successore di Pietro, essere il garante della autenticità della fede, della conservazione dell’unità, della comunione cattolica, e di una sinodalità che è corresponsabilità nella vita della Chiesa ma non può certo essere sinonimo di democrazia.

Resta un parere personale, personalissimo, ma l’esortazione apostolica postsinodale sembra proprio la reazione di un Papa al tentativo – tentativo non solo di marca amazzonica – di imporgli una svolta rivoluzionaria, che lui, benché aperto al cambiamento, non si sente di avallare.

In questo momento, in questa situazione, Francesco ha scelto la soluzione più semplice (forse avrebbe fatto meglio ad argomentare il suo “no”), ma che potrebbe avere gravi ripercussioni sul futuro della comunità cattolica. Il silenzio non può essere la risposta abituale di un Papa ai problemi che sono venuti fuori anche da questo Sinodo: come il rapporto da stabilire tra primato e collegialità episcopale, tra sinodalità e universalità, tra legittima diversità e unità, tra ordinamento canonico e nuovi carismi, nuove soggettualità. A rifletterci, sono problemi che riguardano principalmente i vertici della Chiesa, la gerarchia episcopale, insomma, i chierici. Ma tutti – dal primo all’ultimo dei chierici - dovrebbero rendersi conto che, a subire le conseguenze dei loro contrasti, è la fede dei milioni di donne e di uomini che sono la stragrande maggioranza del popolo di Dio.

Gian Franco Svidercoschi

PS: Forse, in questa riflessione, c’è tanta superficialità. Ma è lo sfogo di chi, prima, è stato colpito non troppo positivamente dal silenzio di papa Bergoglio su quegli argomenti spinosi del Sinodo. Ma poi è rimasto, e continua a rimanere, sconcertato, di fronte al silenzio (così pauroso, o così furbesco, e comunque così avvilente) di tanti uomini di Chiesa, e di tanti opinionisti delle contrapposte sponde, sul silenzio del Papa.

Indice

Le “Pachamama” butt...

Indice dei contenuti

• Le “Pachamama” buttate nel Tevere
• Vescovi e preti che non battezzano
• La “strategia” di Francesco
• Evitato uno scisma?
• Preti mandati all’”estero”
• Un problema “imposto” al Papa
• Sinodalità e universalità