Lo ius belli
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La triste attualità del tema della guerra, specialmente in ragionedelle tante vittime innocenti che essa ha causato e continua a causarein diversi angoli del mondo, porta coloro che si occupano di diritto internazionalee, a maggior ragione i discepoli di Gesù Cristo, a rifletteresempre di nuovo sui fondamenti di questa realtà, specialmente al finedi regolamentarne l'uso e limitarne i danni.
La finalità del diritto e deldiritto internazionale in particolare, è quella di garantire l'armoniapacifica nella vita della comunità umana e degli Stati, rispondendo allatentazione della dittatura del più forte con la forza razionale della legge,perché l'arbitrio non abbia la meglio e la violenza non diventi pericolosae incontrollata, specialmente nell'epoca contemporanea, dovecon lo sviluppo delle tecnologie applicate anche all'ambito militare, siè giunti a confezionare armi sempre più potenti e distruttive, che mettonoa repentaglio l'esistenza stessa dell'umanità e della Terra tutta.
L'attualità dello ius belli, branca classica del diritto internazionalemoderno, che nel corso dell'ultimo secolo ha subito un'importanteevoluzione, ponendo limiti all'efferatezza dei conflitti armati e distinguendole azioni di guerra propriamente dette (riconducibili al principiodi simmetria) e quelle di violenza di altra natura (azioni terroristiche,rappresaglie, pirateria, genocidio), ha fatto sorgere una domanda:
dove ha attinto la comunità internazionale le norme per regolamentarel'uso della forza bellica? È un'invenzione tutta moderna,oppure la millenaria tradizione del diritto ha offerto i mattoni per edificarnel'edificio teoretico?
Dall'Introduzione dell'Autore