Pensieri Teresa di Gesù
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Pensieri Teresa di Gesù

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Informazioni sul libro

L'intensità della vita spirituale, la grande opera riformatrice, la malattia e le sofferenze di ogni genere non impedirono a Teresa di Gesù di scrivere quelle stupende opere in cui ci ha consegnato la sua esperienza mistica e la sua dottrina. Attraverso di esse, ella svolge ancora oggi, nel Carmelo e nel mondo, l'ardente attività della sua anima apostolica ed è sempre, a tutti, Maestra di preghiera e Madre di vita spirituale. Questa raccolta di Pensieri raccoglie alcuni frutti, tra i più deliziosi, nati alla luce della contemplazione e maturati nella meditazione della propria esperienza.

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Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788872296882
Pensieri

Pensieri

  1. Pensate che il Signore invita tutti. Egli è la Verità e la sua parola non si può mettere in dubbio.
  2. Paragonerò la Divinità a un nitido diamante molto più grande dell’universo. Ogni nostra azione si riflette nel diamante, perché esso racchiude ogni cosa, tanto che fuori dalla sua ampiezza non vi può essere nulla.
  3. L’orazione non è che un fatto d’amore, ed è inesatto pensare che non si abbia orazione se non quando si disponga di tempo e di solitudine.
  4. Se il Signore vuole che sul principio si provino difficoltà è solo per un nostro maggior merito: e tanto più grande sarà il premio che ne avremo, quanto più difficile sarà stato l’ostacolo superato. Io stessa ne ho fatto più volte l’esperienza, ed anche in cose gravi, per cui se mi fosse lecito dar consigli raccomanderei a tutti di guardarsi bene dal trascurare un’ispirazione per paura.
  5. A quel modo che in cielo vi sono molte mansioni, vi sono anche molte vie per l’orazione.
  6. Vi sono delle volontà così avvinte a quella di Dio che piuttosto che commettere una sola imperfezione sopporterebbero mille morti e tutti i tormenti del mondo. Ma sono alle volte così tentate e combattute che per evitare il peccato devono ricorrere anch’esse alle prime armi dell’orazione e pensare ancora che tutto finisce, che esiste l’inferno e il paradiso, ed altre simili verità.
  7. Ho sempre riconosciuto e tuttora riconosco che non possiamo piacere a Dio, né Dio accorda le sue grazie se non per il tramite dell’Umanità Sacratissima di Cristo, nel quale ha detto di compiacersi.
  8. Se uno non è perfetto, gli occorre più animo per divenirlo che non per subire un rapido martirio, perché senza una grazia speciale di Dio, la perfezione non si acquista che poco a poco; mentre il mondo appena vede uno deciso per quel cammino, esige subito che sia perfetto e scopre lontano le mille miglia ogni sua più piccola mancanza che forse può anche essere virtù. Ma siccome in lui tal mancanza deriverebbe da vizio, giudica gli altri da se stesso e ne pronuncia la condanna.
  9. Non crediate mai d’aver acquistata una virtù fino a quando non l’abbiate provata col suo contrario.
  10. L’orazione mentale non è altro che un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo d’essere amati.
  11. Non appena Sua Maestà lo vuole, Dio e l’anima si comprendono, come due amici che per manifestarsi il grande amore che si portano non han bisogno di parole.
  12. L’anima che Dio espone agli occhi del pubblico deve prepararsi ad essere martire del mondo: anche se al mondo non vuol morire, la farà morire.
  13. Provo tanta gioia, o Signore, nel pensare che le mie infedeltà fan meglio conoscere la vostra infinita misericordia, che mi sento mitigare il dolore delle gravi offese che vi ho fatto.
  14. Si va innanzi così negligentemente nelle cose di Dio che i buoni, se vogliono progredire, bisogna che si sostengano a vicenda.
  15. Chi ha cominciato a far orazione non la deve tralasciare nonostante i peccati in cui gli avvenga di cadere. Con l’orazione potrà presto rialzarsi, ma senza di essa sarà molto difficile. Non si faccia tentare dal demonio a lasciarla per umiltà.
  16. Se riuscissimo a conseguire perfettamente il vero amore di Dio, avremmo insieme ogni altra sorte di beni. Ma noi siamo così avari e così lenti nel darci a Dio che non ci determiniamo mai a metterci nelle disposizioni per riceverlo, anche perché essendo esso tanto prezioso, il Signore esige che non sia goduto se non a caro prezzo.
  17. Se con la grazia di Dio il principiante si sforza di arrivare alla vetta della perfezione, nonché entrare in cielo da solo, si porterà dietro molta gente, come buon capitano a cui Dio abbia affidato forte esercito.
  18. Innanzi alla grande bontà del Signore, spesso l’anima mia è rimasta presa d’ammirazione, compiacendosi nella considerazione della sua magnificenza e misericordia.
  19. Quelli che non possono discorrere con l’intelletto, se perseverano, arrivano alla contemplazione più presto degli altri. è certo però che la loro via è molto aspra e penosa, perché, essendo la volontà inattiva, e non avendo l’amore un oggetto in cui occuparsi, l’anima è come abbandonata a se stessa, incapace di meditare: la solitudine l’opprime, l’aridità e i pensieri importuni le danno grande battaglia.
  20. La porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l’orazione: essa chiusa, non saprei in che modo poterle avere. Se Dio vuole entrare in un’anima per prendervi le sue delizie e ricolmarla di beni, non ha altra vita, perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo.
  21. Quando l’amore tende al servizio di Dio, lo si vede chiaramente perché la volontà, nonché lasciarsi dominare dalla passione, cerca ogni mezzo per vincere ogni passione.
  22. Non so comprendere che si dia o possa darsi umiltà senza amore, e amore senza umiltà. Ma nessuna di queste due virtù potrà mai stare in un’anima senza un profondo distacco da ogni cosa.
  23. Chi comincia a servire davvero il Signore, il meno che gli può offrire è la vita.
  24. Non capisco perché molti non osino applicarsi all’orazione mentale, né di che abbiano paura. È il demonio che li ispira.
  25. L’anima, quando è sopraffatta da inquietudini, distrazioni e pensieri importuni, non si preoccupi e nemmeno si affligga. Se vuole avere libertà di spirito e non essere sempre in tribolazione, cominci a non aver paura della croce, e il Signore la aiuterà a portarla.
  26. Bisogna avere grande confidenza, né mai soffocare i desideri, ma credere che l’aiuto di Dio e con la nostra buona volontà, possiamo arrivare anche noi a poco a poco, se non subito, dove arrivarono molti Santi, i quali se mai avessero concepiti tali desideri, né mai avessero cercato di tradurli in pratica, non avrebbero mai raggiunto quel loro stato così sublime.
  27. Le delizie dell’orazione devono somigliare a quelle che si godono in cielo. Lassù ognuno gode quanto il Signore gli dà da godere. Ma siccome Dio ripartisce le delizie secondo i meriti, avviene che tutti son contenti del luogo in cui si trovano, nonostante le grandissima differenze che passa tra delizia e delizia, assai più grande di quella che v’è quaggiù tra un favore spirituale e un altro, sebbene anche questa sia molto grande.
  28. Non voler apprezzare ciò che riceviamo impedisce di stimolarci nell’amore, essendo certo che quanto più un’anima si riconosce povera di per se stessa e ricca soltanto dei doni di Dio, più avanza in virtù, specialmente nella vera umiltà.
  29. L’amor di Dio non sta nelle lacrime e neppure in quelle consolazioni e tenerezze che ordinariamente si desiderano tanto e tanto in esse ci si ricrea. Consiste invece nel servire Iddio con giustizia, con fortezza d’animo e umiltà. Senza questo, sembrerebbe un ricevere sempre e un offrire mai nulla.
  30. Siamo così miserabili che questa nostra povera anima deve sottostare alle volte alle vicissitudini del corpo in cui è prigioniera.
  31. Se per quelli che non servono Dio, per non dire che l’offendono, l’orazione è apportatrice di tanti beni, ed è anzi così necessaria che nessuno potrebbe immaginare un danno maggiore di quello del tralasciarla, perché dovrà trascurarla chi lo serve e gli vuol essere fedele?
  32. Innanzi alla Sapienza infinita val più un breve desiderio di umiltà con qualche atto della medesima, che non tutta la scienza del mondo.
  33. Se l’anima indirizza a Dio il piacere e la soavità che sente e se pone il Lui ogni suo pensiero e desiderio, il demonio non le potrà fare che poco o nessun danno.
  34. Chi si trova più in alto ha da temere di più e fidarsi meno di sé.
  35. Il mezzo fondamentale per liberarci dalle insidie e dai godimenti del demonio è di risolversi fin da principio a seguir la via della croce e a non desiderare consolazioni, essendo questo il cammino di perfezione tracciato da Nostro Signore con le parole: “Prendi la tua croce e seguimi”. Egli è il nostro modello e non avrà nulla da temere chi segue i suoi consigli con l’unico scopo di contentarlo.
  36. Raccomando soprattutto di non mai lasciare l’orazione, perché con essa si conosce il ...

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