Note
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
1Si veda Clarke (2016), 34-63. Per la valutazione cartesiana degli argomenti scettici, v. Clarke (2012).
2V. Clarke (2011).
3V. Clarke (2015).
PREFAZIONE E RINGRAZIAMENTI
1Baillet (1691), I, pp. i, x, xii.
2Adam (1910), p. i.
INTRODUZIONE
1Copernico (1979), p. 2.
2Copernico (1979), I, vi, 193-195.
3Keplero (1992), 48.
4Keplero (1992), 60.
5Galilei (2012), 95.
6Quarta sessione (8 aprile 1546). Tanner (1990), ii, 664; e Blackwell (1994), 15.
7La Lettera di Foscarini sulla Opinione dei Pitagorici e di Copernico sulla mobilità de Sole e il nuovo sistema pitagorico del mondo è stata tradotta in Galileo Galilei, Scienza e religione. Scritti copernicani, a cura di M. Bucciantini e M. Camerata, Donzelli, Roma 2009. Per l’Apologia per Galileo, matematico fiorentino, v. Tommaso Campanella, Apologia per Galileo, a cura di P. Ponzio, Bompiani, Milano, 2001.
*Va detto che le motivazioni della detenzione e tortura subite da Campanella sono principalmente politiche, e comunque estranee al caso Galileo e alla questione copernicana [N.d.T.]
CAPITOLO PRIMO
1Il termine «peste» era impiegato per designare ogni malattia contagiosa e mortale, comprese la scarlattina e il tifo. Ci fu una grande ondata di peste bubbonica in Europa nel 1625-26, che colpì specialmente la Borgogna e la valle della Loira. Cfr. Bercé (174), i. 20, e Collins (1995), 43-4.
2V. capitolo 4.
3Montaigne (2012), 877, esprime questa consapevolezza: «Di quale utilità possiamo ritenere sia stata per Varrone e per Aristotele la loro intelligenza di tante cose? Li ha forse esentati dai disagi umani? … Hanno tratto dalla logica qualche consolazione alla gotta? Per aver saputo come questo umore si insinua nelle giunture, lo hanno sentito meno?»
4Si veda, per i particolari infra, capitolo 14.
5Descartes, Cathérine (1745), 239.
6Descartes a Van Schooten, 9 aprile 1649 (V, 338; BL, 2679).
7Per la precisione, Joachim Descartes venne nominato il 6 dicembre 1585 e prese possesso del suo posto il 14 febbraio 1586. Ropartz (1877), 11.
8Solo tre figli sopravvissero, e di loro Descartes era il più giovane (si veda infra, l’albero genealogico della sua famiglia).
9Descartes a Elisabetta, maggio 1646, e Descartes a Chanut, 1 febbraio 1647 (IV, 409, 605–6; BL, 2197, 2385–97).
10V, 470; BL, 2803.
11La chiesa parrocchiale frequentata da sua nonna era Notre Dame de La Haye, che era un poco più vicina alla sua casa, ma Descartes venne battezzato nella chiesa di S. Giorgio, che era un po’ più grande. La cittadina di La Haye in seguito è stata ribattezzata «Descartes» in onore del suo figlio più illustre.
12Mousnier (1990).
13Ariès (1986), III, 76.
14Mousnier (1990), 183.
15Montaigne, I, XXIII (p. 209).
16Mousnier (1984), II, 310.
17V. Mousnier (1971)
18Si vedano soprattutto Mousnier (1990) e Collins (1995).
19Mousnier (1971), 110.
20Non si tratta qui della già citata Jeanne Sain, vedova di René Brochard e nonna di René Descartes. Sono grato a Theo Verbeek per aver richiamato la mia attenzione su Thouverez (1899), e avermi avvertito della confusione tra queste due persone con lo stesso nome, confusione ripetuta in Armogathe et al. (1988).
21Sessione VII, 3 marzo 1547; Denzinger (1960), 843a–870.
22«Canone 2: Se qualcuno sostiene che non è necessario per il battesimo fare uso di vera acqua naturale, costui sia anatema». Denzinger (1960), 858.
23«Canone 8: Se qualcuno sostiene che i battezzati sono liberi rispetto a tutti i precetti della chiesa … sì da non essere tenuti ad osservarli, a meno che essi non abbiano scelto di loro propria volontà di sottomettersi ad essi, costui sia anatema». Denzinger (1960), 864.
24La Chambre des comptes riceveva i rapporti degli agenti fiscali del re e aveva giurisdizione sulle esenzioni fiscali in una provincia.
25Ebbero anche altri due figli, Claude (nato nel 1604) e François (nato nel 1609), dei quali si sa ben poco.
26Erasmo (2000), 58: «Un bambino, quando sta seduto a tavola insieme a persone più anziane di lui, non deve parlare, se non è costretto dalla necessità, oppure se è invitato da qualcuno … Il silenzio è l’ornamento delle donne, ma ancor di più dei bambini».
27Erasmo (2000), 34.
28Descartes a Chanut, 6 giugno 1647 (V, 57; BL, 2473).
29Il ruolo guida dei gesuiti in campo educativo non significa che essi fossero l’unica agenzia educativa nella Francia del diciassettesimo secolo. C’erano altre scuole istituite e gestite dalle autorità locali, e c’erano anche delle scuole, come il famoso collegio di Saumur, che erano dichiaratamente di impostazione ugonotta. Ma anche nell’ambito dell’educazione cattolica, gli Oratoriani svilupparono in seguito un’ampia rete di collegi in Francia nel corso del Seicento. E tuttavia, nel periodo in cui Descartes lo frequentò, il collegio di La Flèche era effettivamente una delle migliori istituzioni scolastiche del paese.
30In seguito Luigi XIII, nel 1618, approvò la riapertura del collegio parigino, che venne pertanto ribattezzato «Luigi il grande».
31Pasquier (1602), 122.
32Ariès (1973), 241.
33«La pratica di parlare in latino sia rigorosamente osservata, tranne che in quelle classi nelle quali gli allievi non conoscono ancora il latino. Pertanto non sia consentito usare la lingua volgare per nessuna comunicazione pertinente all’attività che si svolge in classe; i docenti devono sempre usare il latino». Fitzpatrick (1933), 198–9.
34Louis de la Roche-Thévenin, studente a La Flèche dal 1611 al 1616, scrisse a suo padre lamentandosi per lo studio del greco e i versi che gli veniva imposto di comporre. V. Gaston-Chérau (1949), 430–1.
35Soarez (1577), 1, 8.
36Fitzpatrick (1933), 211–12.
37Quintiliano parla di «intelleggibilità e chiarezza» (dilucida, aperta) che si richiedono da un avvocato nell’esposizione dei dati di fatto in una causa, e delle argomentazioni «precise e perspicue» (distincta, perspicua) che si devono costruire su tale base, in Quintiliano (1979), IV, ii. 36, e V, xiv. 33.
38Quintiliano (1979), VI, ii. 26. Anche la strategia indiretta con la quale suscitiamo in noi stessi una cer...