Cartoline da Roma. Hollywood, l’Italia e la città del turismo
1 Si veda per esempio D. Gomery, Transformation of the Hollywood System, in World Cinema, a cura di G. Nowell-Smith, Oxford, Oxford University Press, 1996, pp. 443-51.
2 L’espressione fu usata dalla stampa italiana nel 1954 (per esempio in «Epoca» del 17 ottobre, come riferisce Aurelio Magistà in Dolce vita gossip, Milano, Bruno Mondadori, 2007, p. 40). Per una discussione generale, si veda H. Kaufman e G. Lerner, Hollywood sul Tevere, Milano, Sperling & Kupfer, 1982, e G.P. Brunetta, Cent’anni di cinema italiano, Bari, Laterza, 1998, vol. II, pp. 3-109.
3 S. Gundle, Memory and Identity. Popular Culture in Postwar Italy, in Italy Since 1945, a cura di P. McCarthy, Oxford, Oxford University Press, 2000, pp. 183-96 (pp. 190-92); e Saint Ingrid at the Stake. Stardom and Scandal in the Bergman-Rossellini Collaboration, in Roberto Rossellini. Magician of the Real, a cura di D. Forgacs, S. Lutton, G. Nowell-Smith, London, BFI, 2000, pp. 64-79.
4 Sulla Ekberg si veda Magistà, op. cit., pp. 108-11.
5 Si veda un articolo di Masolino D’Amico su http://www.mymovies.it/critica/persone/?a=4850.
6 Citato in M. D’Amico, art. cit.
7 Citato in M. D’Amico, art. cit.
8 S. Gundle, Bellissima. Feminine Beauty and the Idea of Italy, New Haven, Yale University Press, 2007, pp. 142-69.
9 F. Handyside, Beyond Hollywood, into Europe. The Tourist Gaze, in Gentlemen Prefer Blondes (Hawks, 1953) and Funny Face (Donen, 1957), in «Studies in European Cinema», 1, 2, 2004, pp. 77-89.
10 Sulla stampa periodica italiana dell’epoca e i suoi legami con i modelli statunitensi e con La dolce vita si veda Magistà, op. cit.
11 Sui giornalisti nel cinema c’è un’interessante branca di studi: si veda, innanzi tutto, il progetto Image of the Journalist in Popular Culture, USC Annenberg, all’indirizzo: http://ijpc.org/index.html.
12 P. Krämer, «Faith in Relations Between People». Audrey Hepburn, «Roman Holiday» and European Integration, in 100 Years of European Cinema. Entertainment or Ideology?, a cura di D. Holmes e A. Smith, Manchester, Manchester University Press, 2000, pp. 195-206.
13 E. Morin è stato forse il primo a discutere – all’inizio degli anni Cinquanta – la dualità delle star, viste come semidei da un lato e oggetti di merchandise quotidiano dall’altro (The Stars, London, John Calder, 1960 [1957]). Si veda anche Stardom. The Industry of Desire, a cura di C. Gledhill, London, Routledge, 1991.
14 Si veda Krämer, op. cit., pp. 203-204.
15 L. Mulvey, Visual and Other Pleasures, London, Macmillan, 1989.
16 P. Bondanella, The Eternal City. Roman Images in the Modern World, University of North Carolina Press, Chapel Hill, 1987.
17 J. Urry, The Tourist Gaze. Leisure and Travel in Contemporary Societies, London, Sage, 1990; si veda anche D. MacCannell, The Tourist. A New Theory of the Leisure Class, Berkeley, University of California Press, 1999; G. Bruno, Atlas of Emotion, London, Verso, 2002, pp.174-77, avvicina il «vedutismo» al cinema.
18 D. Bass, Insiders and Outsiders. Latent Urban Thinking in Movies of Modern Rome, in Cinema and Architecture, a cura di F. Penz e M. Thomas, London, BFI, 1997, pp. 84-99. Sulla storia e l’estetica delle cartoline, si veda A. Boyarsky, Chicago à la carte, in The Idea of the City, a cura di R. Middleton, London, Architectural Assoc., s.d.), pp. 10-46; T. Phillips, The Postcard Century, London, Thames and Hudson, 2000.
19 M. Augé, Non-Places. Introduction to an Anthropology of Supermodernity, London, Verso, 1995.
Mike, la «Voce dell’America».
Riflessioni sul contributo dei servizi informativi USA all’americanizzazione della RAI
1 M.N. Oppo, Addio a Mike, il re del quiz e della meraviglia popolare, in «l’Unità», 9 settembre 2009.
2 A. Vitali, È morto Mike Bongiorno, icona della tv italiana, in «la Repubblica.it», 8 settembre 2009.
3 A. Grasso, Addio a Mike il re della tv, in «Corriere della Sera», 9 settembre 2009.
4 U. Eco, Fenomenologia di Mike Bongiorno, in «Rivista Pirelli», 1961 e, in seguito, in U. Eco, Diario minimo, Milano, Mondadori, 1963.
5 Su Mike Bongiorno, si vedano in particolare M. Bongiorno e N. Bongiorno, La versione di Mike, Milano, Mondadori, 2007; V. Di Dario, Pippo, Mike & Raffaella, Milano, Sperling & Kupfer, 1992; G. Lazzarini, Il signor Mike, Milano, Frontiera, 2001.
6 Il concetto di «transnazionale» è stato usato per la prima volta nel 1916 da Randolph Bourne nel suo classico saggio Trans-national America, in cui descriveva gli americani come una «trans-nationality»; in seguito gli storici hanno applicato il termine per lo più agli studi sui movimenti di denaro e merci. Più di recente, con la diffusione di istituzioni che si allargano oltre i confini nazionali, corporazioni multinazionali e movimenti sociali e migratori, l’idea di transnazionale è stata vista sempre di più come legata principalmente alle persone, al loro spazio sociale e soprattutto allo scambio di idee, che trascende i confini nazionali. A questo proposito si vedano P. Clavin, Defining Transnationalism, in «Contemporary European History», XIV, 4, 2005, pp. 421-39, e D. Thelen, The Nation and Beyond. Transnational Perspectives on United States History, in «The Journal of American History», LXXXVI, 3, 1999, pp. 965-75. Si noti che Mike Bongiorno ottenne la cittadinanza italiana solo nel febbraio 2003, dopo cinquant’anni di residenza in Italia.
7 D. Forgacs, Italian Culture i...