I miti della leadership
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I miti della leadership

Liberatevi dai pregiudizi per diventare grandi leader

  1. 320 pagine
  2. Italian
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I miti della leadership

Liberatevi dai pregiudizi per diventare grandi leader

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Leader si nasce, non si diventa. I leader migliori hanno sempre tutto sotto controllo. I leader migliori sono coloro che hanno il QI più elevato. Ma è davvero così? Le considerazioni su cosa significhi essere un leader di successo oggi pullulano di stereotipi, promesse da ambulante e pseudoscienze. I leader migliori si affidano ai fatti, non alle mode del momento. I miti della leadership fa un po' di pulito, per confrontarsi a testa alta con le false leggende del settore. Jo Owen usa gli studi più attendibili per esaminare ogni mito e rivelarci la verità, attraverso casi-studio di aziende internazionali, teorie di leadership e interviste di approfondimento. Finalmente un'analisi pragmatica e convincente dei luoghi comuni più dilaganti riguardo alla leadership. Vi aiuterà a diventare leader più capaci, ad essere di maggiore ispirazione per il vostro team e potenziare la vostra organizzazione. Coinvolgente e ricco di esempi reali, I miti della leadership si svincola dal gergo gestionale e critica i trend di leadership più acclamati per fornirvi i migliori consigli pratici che servono per diventare un leader migliore.

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Informazioni

Editore
Giunti
Anno
2020
ISBN
9788809900295

Parte III

Come sono i leader: carattere e tratti distintivi

Mito 16

Leader si nasce, non si diventa

Se crediamo che leader si nasca e non si diventi, allora molte persone potrebbero anche decidere di lasciar perdere.

LA NATURA DEL MITO

Il dibattito fra natura versus formazione va avanti da anni, forse da millenni.
Per fortuna abbiamo alcuni dati certi in merito, anzi a dire il vero abbiamo informazioni relative a diverse migliaia di anni da prendere in esame.
Per molti secoli, l’Europa ha condotto un esperimento sui leader per nascita e non per formazione. Se nascevi in una stirpe reale, venivi ucciso oppure andavi alla guida del tuo Paese, se invece nascevi contadino, zappavi per un inverno dopo l’altro fino a morire di qualche disgustosa malattia medievale. Tutti mantenevano a vita la stessa posizione di nascita.
Il risultato era che molti Paesi erano guidati da un mix di assassini, incompetenti, avventurieri e psicopatici, oppure dall’occasionale genio che diventava un eroe nazionale e compensava per le mancanze di tutti i suoi predecessori. Come tutti i metodi di selezione della leadership, ha prodotto risultati piuttosto assortiti e non abbiamo indicazioni sul fatto che i leader migliori lo siano stati per nascita.
Il motivo per cui questo mito merita 4 e non 5 unicorni è che contiene un elemento di verità. Gli studi difatti mostrano che se qualcuno proviene da un certo contesto sociale ha più probabilità di avere successo nella vita, non per le proprie competenze ma per il fatto di avere avuto una formazione conveniente, a livello sia sociale sia educativo. Due economisti – Guglielmo Barone e Sauro Mocetti della Banca d’Italia –, guardando le dichiarazioni dei redditi della Firenze del 1427 e del 20111,, hanno scoperto che i livelli di occupazione, entrate e ricchezza delle famiglie nel 1427 erano un buon indicatore dell’occupazione, entrate e ricchezza delle stesse famiglie quasi seicento anni dopo. Questo ci dimostra che avere i genitori giusti trucca le carte a vostro favore in termini di ricchezza, ma non ci dice se siete o meno un buon leader. Potete vincere la lotteria e diventare ricchi, ma questo non fa di voi un leader.
Infine ci sono alcune prove del fatto che scegliere il giusto DNA aiuta a raggiungere la vetta. Gli studi dimostrano che l’altezza media di un CEO Fortune 500 è di 1.83 m, contro l’altezza media del maschio americano di 1.77 m2. Sono due i dubbi riferiti a questo studio. Il primo è che è basato su quella che i CEO sostengono essere la propria altezza: sono davvero molti coloro che dichiarano di misurare 1.83 m, non un cm di più e non uno di meno, e la cosa desta qualche sospetto.
Anche i presidenti degli Stati Uniti rientrano in questa media; vediamo le altezze degli ultimi presidenti3:
Ronald Reagan: 1.85 m
George H. Bush: 1.88 m
Bill Clinton: 1.88 m
George W. Bush: 1.82 m
Barack Obama: 1.85 m
Donald Trump: 1.91 m
L’obiezione più rilevante è che essere un CEO, o essere presidente, non significa anche essere un leader, ma solo che siete stati molto bravi a gestire la vostra carriera e ad essere eletti, che sono abilità molto diverse. Lascio a voi stabilire quali presidenti americani siano stati leader efficaci e se la loro altezza abbia avuto voce in capitolo.
Quindi, se desiderate una carriera galattica è utile avere il giusto DNA, oppure mettere una zeppa nelle scarpe per diventare più alti. È anche valido, quasi senza eccezioni, essere bianchi e di sesso maschile per riuscire in un contesto europeo o americano, essere maschi e giapponesi in un’azienda giapponese, essere cinesi e maschi in un contesto cinese... Il modello è piuttosto scontato.
Da questi dati emerge che il contesto sociale e il DNA possono aiutarvi ad avere successo nella vostra carriera, ma non ci dice se sarete un buon leader una volta raggiunta la vetta.

PERCHÉ QUESTO MITO È IMPORTANTE

Se crediamo che leader si nasca e non si diventi, allora tanti potrebbero decidere di lasciar perdere. Potete tornare all’equivalente moderno di zappare la terra a meno di non poter dimostrare di avere una coppia di genitori di spicco e il giusto DNA.
È invece più costruttivo pensare di poter diventare leader e nella realtà tutti possiamo imparare a esserlo. È come imparare a suonare il pianoforte, un po’ di impegno e di esercizio ci renderanno migliori di molti che non ci hanno mai neanche provato. Magari non abbiamo la pazienza, la dedizione e il talento per diventare un famoso solista che si esibisce alla Carnegie Hall, ma possiamo tutti imparare ad essere leder migliori.
Inevitabilmente questo solleva la domanda su come possiamo imparare a esserlo ed eccoci all’argomento del prossimo mito.

LEZIONI PER LEADER

Possiamo tutti imparare ad essere leader e possiamo comunque imparare a farlo meglio anche se non diventeremo mai una star globale. Per farlo dobbiamo capire:
Che cosa dobbiamo imparare: quali sono le competenze e le attitudini che dobbiamo costruirci per essere un leader efficace? (vedi Mito 9).
Come possiamo impararlo: quali risorse abbiamo per il nostro viaggio nella leadership? (vedi Mito 35).

CONCLUSIONI

Il secondo paragrafo della Dichiarazione d’Indipendenza americana enuncia: «Riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità, che tutti gli uomini sono stati creati uguali»4. Idealmente è vero, ma i fatti dimostrano che è falso: il contesto sociale ha un’enorme influenza sul vostro successo nella vita. Ma avere successo ed essere un leader sono questioni differenti. Chiunque può essere un leader, ma arrivare a una posizione di leadership dipende dal contesto sociale. Per questo motivo il mito non ottiene 5 unicorni: 4 sono sufficienti.
1 Zumbrun J. (2016), «The wealthy in Florence are the same families as 600 years ago», Wall Street Journal [online], http://blogs.wsj.com/economics/2016/05/19/the-wealthy-in-florence-today-are-the-same-families-as-600-years-ago/
2 Daniels B. (2016), «Why many CEOs are tall people? The heart of the matter», Premium Times [online], http://www.premiumtimesng.com/arts-entertainment/naija-fashion/203429-many-ceos-tall-people-height-matter-bisi-daniels.html
3 Wikipedia, Heights of presidents and presidential candidates of the United States [online], https://en.wikipedia.org/wiki/Heights_of_presidents_and_presidential_candidates_of_the_United_States Da notare che l’altezza di Donald Trump è messa in discussione.
4 A onor del vero, i padri fondatori probabilmente non intendevano dire che tutti sono nati con le medesime possibilità nella vita, ma che erano uguali davanti alla legge e uguali in quanto esseri umani.

Mito 17

I leader sono visionari

I leader sono predicatori di speranza.

LA NATURA DEL MITO

Le ricerche dimostrano che la cosa più importante che i follower si aspettano da un leader è avere una visione chiara1. Questo studio è confermato dai grandi leader del passato che hanno tutti avuto delle grandi visioni, come Kennedy che ha mandato per la prima volta l’uomo sulla luna o Martin Luther King per il famoso discorso «Ho un sogno…». Dunque la questione sembra chiusa: i leader devono essere visionari.
Ma prima di proseguire dovremmo fare una pausa di riflessione per due valide ragioni:
Primo, le grandi visioni sono pericolose. Ogni dittatore folle nel corso degli anni ha avuto una visione distorta, alcuni volevano conquistare il mondo, altri i nemici. Sono idee che hanno portato a milioni di morti. Per ogni visionario che vi guida verso la terra promessa, ce n’è un altro che vi porta dritti dritti nel deserto a morire di sete.
Secondo, se siete alla guida di un team è difficile avere una grande visione. Se un lunedì mattina sentite l’impeto di salire sulla scrivania e annunciare al vostro team: «Io ho un sogno…», tutti si chiederanno cosa avete messo nel caffè.
Le visioni sono complicate per i leader normali. Più grande è la visione, più pericolosa e meno credibile apparirà al vostro team. Ma del resto a che serve una visione ridotta?

PERCHÉ QUESTO MITO È IMPORTANTE

Avere una visione è importante per tutti i leader, perché sono coloro che conducono le persone dove non potrebbero arrivare da sole. Se non sapete dove volete andare non ci arriverete e la vostra squadra sarà come minimo confusa. Ne consegue che senza una visione non potete essere un leader. Vediamo quindi che cosa significa avere una visione e quali sono i tre elementi che ne creano una efficace:
un’idea;
una promessa di speranza;
un invito all’azione.
Questi tre elementi vi consentono di creare una visione affascinante che sia rilevante e credibile se riferita alla vostra situazione.

LEZIONI PER LEADER

Ecco come potete costruire la vostra visione sulla base dei tre elementi suddetti.
Un’idea
Avere una visione è difficile, ma tutti abbiamo delle idee. Un’idea visionaria non è nient’altro che una storia in tre parti, suddivisa come segue:
questo è dove siamo;
questo è dove vogliamo andare;
e questo è come ci arriveremo.
Tutti sappiamo raccontare una storia ed è ciò che dobbiamo fare. Possiamo chiamarla un’iniziativa strategica, se qualcuno lo preferisce. Ma al cuore di ogni strategia, visione o idea c’è una storia semplice, che potete raccontare, di come farete la differenza.
Le grandi idee battono le idee più piccole perché trasmettono più entusiasmo ed energia. Se avete l’idea di razionalizzare l’uso delle graffette per i fogli in ufficio è un’intuizione utile, ma non riscontrerete molto entusiasmo. Le grandi idee vengono notate nell’organizzazione; sono idee dove fate la differenza. Attireranno consensi e opposizioni, ma non temete e abbiate il coraggio di essere audaci.
Una promessa di speranza
I leader sono predicatori di speranza. I membri dei team cinici e di bass...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Collana
  3. Frontespizio
  4. Colophon
  5. Il libro
  6. Indice
  7. Prefazione all’edizione italiana di Andrea Castiello d’Antonio
  8. Introduzione
  9. Parte I – Che cos’è la leadership
  10. Parte II – Che cosa fanno i leader
  11. Parte III – Come sono i leader: carattere e tratti distintivi
  12. Parte IV – Come i leader hanno successo
  13. Parte V – Una teoria sulla leadership
  14. Parte VI – Credenze sulla leadership
  15. Parte VII – Conclusioni
  16. Ringraziamenti