Dottore, mi dica
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Dottore, mi dica

Le 100 verità sulla tua salute che devi conoscere (e che nessuno ti ha mai spiegato veramente)

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Dottore, mi dica

Le 100 verità sulla tua salute che devi conoscere (e che nessuno ti ha mai spiegato veramente)

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Informazioni sul libro

Credenze, luoghi comuni, passaparola, pregiudizi, a volte leggende urbane... Attorno al mondo della salute prospera un vasto repertorio di nozioni casalinghe, opinioni popolari e "consigli della nonna" che, a dispetto delle verità scientificamente accertate, tendono spesso a prevalere sul buonsenso, rischiando persino di condizionare i comportamenti personali."Dottore, mi dica", con la consulenza scientifica dei grandi medici italiani, risponde a 100 comuni interrogativi che riguardano il benessere quotidiano. Uno strumento pratico e di estrema utilità per coltivare tra le mura domestiche una conoscenza consapevole del proprio stato di salute.Perché prevenire (e leggere questo libro) è meglio che curare!

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788869393570
CHECK-UP
Con la consulenza della dottoressa Simona Ferrero, responsabile medico e Servizio medico tutor di Auxologico Procaccini - IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Milano.
C’è chi per anni non degna il suo sangue neppure d’un controllino. E poi ci sono i fanatici del check-up, quelli che si rivolgono al proprio medico più o meno così: “Dottore, la prego: mi faccia un bell’esame! Ma completo di tutto-tutto, mi raccomando!”. Diciamolo subito: peccano entrambi. I test periodici costituiscono un sistema egregio per vigilare il nostro organismo, ma non vanno eseguiti a vanvera.
Quel che davvero conta, per una prevenzione efficace, sono le indagini mirate, il più possibile personalizzate. Analisi giuste nella giusta fascia di età: questo è il messaggio. Anche per evitare che si gonfino i costi per lo Stato e per le proprie tasche (qualora le analisi non vengano rimborsate dal Servizio sanitario nazionale).
Ecco allora un vademecum per districarsi nella giungla dei test. E anche per saperli richiedere al momento opportuno. Regoliamoci in questo modo: tracciando uno spartiacque anagrafico. Per cui: ci sono appuntamenti per la fascia dai 25 ai 40 anni e altri che non si dovranno mancare una volta oltrepassata la boa dei 40. Con una consapevolezza: sarà sempre il nostro medico curante l’unico, autentico riferimento di confronto e di guida, capace di indirizzarci lungo la strada dei test a ragion veduta. Conoscendo storia familiare, abitudini, costituzione e… “vizi” di noi pazienti.
A quali esami dobbiamo sottoporci tutti tra i 25 e i 40 anni?
Misurazione della pressione arteriosa
Gesto semplice ma dai formidabili risultati. Perché rappresenta l’unica, vera lente d’ingrandimento per scovare il nemico ipertensione, malattia che aumenta il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, infarto cardiaco e insufficienza renale.
FREQUENZA: dopo i 20 anni, le persone che godono sostanzialmente di buona salute dovrebbero sottoporsi a un controllo ogni sei mesi o almeno una volta all’anno. E attorno ai 50-60 anni d’età la misurazione andrà eseguita mensilmente o con frequenza anche maggiore, qualora il medico lo consigli.
Visita oculistica
Appuntamento per scovare eventuali difetti di rifrazione, come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo (che richiederanno il ricorso alle lenti correttive), ma anche per valutare la pressione del globo oculare, e dunque l’eventuale rischio glaucoma, malattia che causa il progressivo restringimento del campo visivo.
FREQUENZA: una visita ogni tre-quattro anni, se non esistono particolari esigenze e in assenza di sintomi.
Esami del sangue e delle urine
Ecco una panoramica delle tipologie di analisi che consentono di ricavare un nutrito bottino d’informazioni:
L’esame emocromocitometrico, test che fotografa la salute dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine. Per effettuarlo basta il semplice prelievo di un campione di 5 millilitri di sangue.
La valutazione dei grassi presenti, cioè il colesterolo LDL (“cattivo”), HDL (“buono”) e i trigliceridi, per scoprire se si sta imbrattando non solo il fegato ma anche le arterie, e correndo, quindi, qualche rischio cardiovascolare.
La glicemia (la quantità di glucosio disciolta nel sangue), che vaglia la presenza di un diabete (o di un pre-diabete).
La creatinina, che serve, invece, a sondare la salute dei reni.
Un occhio di riguardo allo studio delle performance del fegato: con un semplice prelievo di sangue è possibile scovare nel nostro organismo la presenza dell’antigene HBsAg, la “firma” del virus dell’epatite B, e degli anticorpi nei confronti del virus dell’epatite C. Lasciare che questa coppia di perfidi agenti lavorino in silenzio significa, col tempo, esporre il fegato al rischio che la malattia evolva in cirrosi e gettare su questo organo la più seria ombra di una trasformazione tumorale.
Sempre per esplorare la salute epatica, due preziose spie sono le transaminasi: la glutammico-ossalacetica (SGOT) e la glutammico-piruvica (SGPT), indicate pure, rispettivamente, con le sigle AST (aspartato-aminotransferasi) e ALT (alanina-aminotransferasi). Contenute nelle cellule del fegato, finiscono nella circolazione sanguigna generale quando gli epatociti risultano danneggiati.
Altre due analisi: la VES e la proteina C reattiva.
Occhio anche al bilancio del ferro, prestando attenzione, nei risultati delle analisi del sangue, alle voci ferritina e sideremia. Il ferro, racchiuso nell’emoglobina contenuta nei globuli rossi, è un vitale carburante cellulare che veicola l’ossigeno nel sangue. La sideremia vaglia la quantità di ferro presente nel torrente sanguigno, mentre il dosaggio della ferritina consente di valutare le riserve del metallo nell’organismo. Due spie importanti, insomma, capaci di accertare eventuali “perdite” che possono condurre a un’anemia se si protraggono nel tempo.
Test per l’HIV: un campione di sangue ci può dire se siamo stati contagiati dall’HIV, il virus dell’Aids. Ricerca la presenza degli anticorpi anti-HIV, elaborati dall’organismo quando entra in contatto con questo agente virale. La formazione degli anticorpi anti-HIV richiede un certo lasso di tempo: da qualche settimana fino a tre mesi. È il “periodo finestra”. Quindi, se il comportamento di un individuo ha configurato un rischio (per rapporti sessuali non protetti dal profilattico), è bene effettuare il test al termine di questo arco temporale. Attenzione: durante il “periodo finestra” è comunque possibile trasmettere il virus agli altri pur non risultando positivi al test!
L’esame delle urine, indispensabile per individuare precocemente numerose malattie acute e croniche dei reni e dell’apparato urinario in genere. Perché raccogliere le prime urine del mattino? Perché sono più concentrate rispetto a quelle emesse nel corso della giornata. Caratteristica che consente di ricavare maggiori informazioni dall’esame, aumentandone la sensibilità diagnostica.
FREQUENZA: un esame del sangue e delle urine va effettuato più o meno ogni due anni (sempre che le ultime analisi siano risultate nella norma).
Ecografia addominale e delle arterie del collo
Esamina nel dettaglio, con l’ausilio di innocui ultrasuoni, reni, fegato, vie biliari, pancreas, milza e grossi vasi sanguigni, con l’obiettivo di individuare cisti, noduli e calcoli. In caso di dislipidemia (cioè qualora fossero alterate le quantità dei lipidi circolanti nel sangue, in particolare del colesterolo e dei trigliceridi), un eco-Doppler alle arterie carotidi servirà a evidenziare la presenza di eventuali incrostazioni, potenziali cause di ictus.
FREQUENZA: almeno una volta fino ai 40 anni.
Visita odontoiatrica
La visita periodica dal dentista (con la seduta d’igiene dentale per la rimozione del tartaro) sa cogliere per tempo i misfatti della carie.
FREQUENZA: indicativamente ogni 12 mesi.
Controllo della pelle e dei nei
La migliore prevenzione contro il melanoma? Abituarsi a scrutare periodicamente la pelle. Pure tra le dita dei piedi. E davanti a uno specchio, prima di fronte e poi di schiena, con l’aiuto di uno specchietto (o magari invitando un familiare a perlustrare le aree della superficie cutanea che non riusciamo a raggiungere con lo sguardo, come il dorso e il cuoio capelluto). Per distinguere tra nei e melanomi, memorizzate queste 5 lettere:
A sta per ASIMMETRIA: non si devono trascurare quelle formazioni pigmentate con forma irregolare, in cui una metà potrebbe essere più grande dell’altra (un neo benigno, in genere, si presenta circolare o comunque tondeggiante/ovale);
B vuol dire BORDI: bisogna assicurarsi che i margini della lesione non siano seghettati, “a carta geografica” (i confini dei nei sono regolari, netti e ben definiti);
C è l’iniziale di COLORE: sospette sono quelle macchie colorate in maniera disomogenea (il melanoma è policromo, un mix di nero, bruno, rosso, biancastro e marroncino, mentre è uniforme la tinta del neo normale, di solito marrone, chiaro o scuro, o del colore della pelle);
D significa DIMENSIONI: attualmente, in realtà, non vengono più così considerate, dopo l’avvento della dermatoscopia. È una tecnica che consente di amplificare l’osservazione degli strati superficiali della cute e, quindi, di tutte quelle lesioni cutanee pigmentate non classificabili con piena certezza attraverso la sola ispezione a occhio nudo; con la diffusione di questa metodica, sempre più frequente è il riscontro di melanomi iniziali dalle piccolissime dimensioni;
E, infine, indica EVOLUZIONE: una macchia cutanea che continua a modificarsi nell’arco di poche settimane o mesi, nella forma, nel colore e nelle dimensioni, deve essere un campanello d’allarme. E comunque è necessario prestare molta attenzione a un neo che… si fa sentire, che procura una sensazione soggettiva della sua presenza, una tensione o un fastidio locale mal definibile, prurito o bruciore, che durino da una settimana e più.
FREQUENZA: periodicamente, con una cadenza indicata dal proprio dermatologo dopo una prima valutazione (e quindi variabile da persona a persona).
Visita cardiologica ed elettrocardiogramma
L’ECG (l’elettrocardiogramma) è la registrazione grafica dell’attività elettrica del cuore. Pochi minuti di durata, nessuna manovra invasiva né alcuna somministrazione di farmaci: di agevolissima esecuzione, costituisce un essenziale esame capace di offrire al medico cruciali indicazioni sullo stato di salute del cuore: frequenza cardiaca, presenza di ingrandimenti cardiaci, sofferenze ischemiche… Ciò è possibile valutando le variazioni elettriche che si osservano durante l’attività cardiaca. L’esame viene normalmente eseguito nel corso di una visita cardiologica ed è indispensabile prima di praticare un’attività sportiva.
FREQUENZA: almeno una volta fino ai 40 anni.
Visita otorinolaringoiatrica
Si stima che a soffrire di handicap acustici sia il 12% circa della popolazione italiana, ma che solo il 3% si sottoponga agli accertamenti del caso. Quelli audiometrici, insomma, non sono più esami da raccomandare solo agli over 60.
FREQUENZA: ragionevole è un controllo annuale, qualora sia presente un iniziale calo dell’udito.
A quali esami deve sottoporsi la donna tra i 25 e i 40 anni?
Per la prevenzione del tumore al seno
Con la consulenza del dottor Giancarlo Dolfin, medico ginecologo specializzato in Oncologia clinica; già primario di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Martini, Torino.
Quando un tumore al seno viene scovato in fase precoce (in Italia si registrano 48.000 nuovi casi ogni anno), oggi la guarigione è una solida realtà in una percentuale elevatissima dei casi, prossima al 97-98%. Ma serve una costante attenzione. Che fa rima con prevenzione.
Autopalpazione della mammella. In piedi e in posizione sdraiata, bisogna esplorare con la mano opposta a quella della mammella esaminata i quadranti di ciascun seno, per mettere in luce segnali da non sottovalutare: perdite di siero o di sangue dal capezzolo; retrazioni (piccoli avvallamenti) o cambiamenti d’aspetto della pelle; differenze nella forma della ghiandola mammaria; presenza di piccoli noduli…
FREQUENZA: è un esame che la donna può effettuare da sola, a casa propria, già a partire dai 20 anni di età, una volta al mese, tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale (poiché questa è la fase in cui il seno è meno dolente e turgido). Se si ravvisa qualcosa di chiaramente differente dalle condizioni solite, bisognerà interpellare lo specialista per un’accurata visita senologica.
Visita senologica. Per le donne più giovani, l’esame clinico specialistico completo (con l’osservazione e la palpazione del seno nello ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Introduzione
  5. Acufene
  6. Allergie
  7. Analisi del sangue
  8. Bambini
  9. Cervello
  10. Cervicale
  11. Check-up
  12. Cistite
  13. Colesterolo
  14. Cuore
  15. Depressione
  16. Farmaci
  17. Fegato
  18. Gastrite
  19. Glutine
  20. Ictus
  21. Influenza
  22. Longevità
  23. Mal di schiena
  24. Mal di spalla
  25. Mal di testa
  26. Obesità
  27. Osteoporosi
  28. Pelle
  29. Pidocchi
  30. Piede
  31. Pressione alta
  32. Prostata
  33. Rene
  34. Sale
  35. Sonno
  36. Tiroide
  37. Tosse
  38. Vista
  39. Voce
  40. Zuccheri