Oltre la siepe. Alla ricerca di Harper Lee
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Oltre la siepe. Alla ricerca di Harper Lee

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Oltre la siepe. Alla ricerca di Harper Lee

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Informazioni sul libro

Il buio oltre la siepe e il film che ne è derivato sono entrati nell'immaginario di adulti e ragazzi, contribuendo alla conquista dei diritti civili della popolazione nera. Harper Lee – la cui vita schiva ed esemplare è qui raccontata – con il suo romanzo è entrata di prepotenza nella storia della letteratura e della società degli Usa.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788863573398

Nelle Harper Lee e Monroeville. Viaggio a ritroso nei luoghi e nella storia della scrittrice di To Kill a Mockingbird di Silvia Giagnoni

Society, you’re a crazy breed/I hope you’re not lonely without me.
(“Society” – Eddie Vedder)
Love purifies. Suffering never purifies anybody; suffering merely intensifies the self-directed drives within us. An act of love, however—no matter how small—lessens anxiety’s grip, give us a taste of tomorrow, and eases the yoke of our fears. Love, unlike virtue, is not its own reward. The reward of love is peace of mind, and peace of mind is the end of man’s desiring. (Harper Lee, “Love—In Other Words,” cit., 1961)
Monroeville/Macomb
Abbandono la I-65 e m’immetto sulla statale 84 verso Monroeville. Infiniti prati punteggiati da mucche al pascolo e rare case recintate dalla caratteristica staccionata si alternano a foreste di pini, querce e varia boscaglia. La strada si srotola come dossi di cammello e ho la sensazione di trovarmi in un mondo a parte. Di fatto, un po’ ovunque in Alabama, basta uscire dai radi centri urbani per entrare in una dimensione altra, non solo fisica ma anche temporale. Quel che è certo è che le dolci colline rendono piacevolissimo il viaggio e giustificano appieno l’appellativo «Alabama The Beautiful,» checché ne dicano i maligni, per i quali la denominazione non sarebbe che un tentativo di compensare l’insito senso d’inferiorità di gran parte degli abitanti dello stato. Di recente, ci ha pensato però la squadra di football della University of Alabama a dare nuova linfa all’orgoglio locale, vincendo il campionato lo scorso anno e cominciando alla grande la nuova stagione. E la passione per il football da questi parti accomuna e al contempo divide almeno quanto la religione. Si tifa Auburn o Alabama, purché si abbia una partita da seguire il sabato; si professa il credo battista, metodista, o presbiteriano, purché si vada in chiesa la domenica.
«It’s unlikely there will be a reduction in the wages of sins.» Recita un cartello situato davanti ad una delle numerose chiese che punteggiano la statale verso Monroeville. Un memento, per gli automobilisti, a un Dio che non fa sconti, ma anche un chiaro riferimento alla crisi che ha colpito duramente quest’area del Paese. Entrando nella contea di Monroe – dal nome del quinto Presidente degli Stati Uniti – trovo anche i caratteristici campi di cotone, la cui coltivazione rimane un’attività importante, seppur non più esclusiva, della zona.
Ma poi, arrivando a Monroeville, ci si rende conto che, dopotutto, questa è una cittadina di provincia come tante altre. Il Super Walmart ai margini del centro urbano ne è un’ulteriore, definitiva conferma: la modernità ha raggiunto anche la remota e «stanca» Monroeville/Macomb.
È qui che ‘Nelle’ per i suoi concittadini, Harper Lee per il resto del mondo, ambientò il suo unico romanzo: To Kill a Mockingbird—Il Buio Oltre la Siepe, com’è conosciuto in Italia. Un libro scritto in un appartamento minuscolo e senza acqua calda nella lontana New York City, grazie al regalo di Natale fattole da amici: un dono in denaro che per un anno le permise di dedicarsi esclusivamente alla scrittura e al completamento della sua opera (Mockingbird 25-26).
Un libro che ancora oggi, a mezzo secolo dalla sua prima edizione, vende oltre un milione di copie all’anno.
La scrittrice ne cambiò il nome da Monroeville a Macomb, dando comunque origine ad interminabili dispute circa l’identità di quel personaggio e quell’altro tra gli abitanti della comunità. La Lee, d’altra parte, non ha mai smentito la natura autobiografica del romanzo, ma sempre negandone la natura documentaristica, quella che chiamerei una ‘letteralità,’ e dunque ogni riferimento a persone specifiche e riconoscibili: uniche importanti eccezioni, seppure nel contesto di un’opera di finzione, il padre Amasa Coleman Lee detto «A.C.», ispirazione per la figura di Atticus Finch, e l’insostituibile compagno di giochi Dill, l’amico Truman Capote. È infatti in questa sonnolenta cittadina del sud dell’Alabama che hanno trascorso l’infanzia due dei più grandi scrittori americani del ventesimo secolo. Due personalità assai diverse, per certi versi opposte: esuberante e egocentrica quella di Capote, generosa e più riservata quella della Lee. Capote è morto ormai da anni, mentre l’ottantaquattrenne Nelle Harper Lee, colei che ha dato al mondo una delle opere più importanti della letteratura americana, «il nostro romanzo nazionale,» come lo ha definito Oprah Winfrey, ancora risiede dove è nata e cresciuta: a Monroeville.
La Lee non rilascia un’intervista dal 1964. In particolare, da allora si rifiuta di parlare del libro che l’ha resa famosa nel mondo. La scelta di condurre una vita ritirata (da reclusa, dicono quelli che non la conoscono, ha suscitato la curiosità morbosa di lettori, giornalisti e potenziali biografi, nonché alimentato storie di ogni tipo come quella, improbabile quanto ridicola, nonché profondamente maschilista, che il romanzo sia stato scritto dall’amico Capote.
Nonostante tutto ciò, quest’anno (2010) Monroeville ha celebrato il cinquantesimo anniversario dell’uscita di To Kill a Mockingbird. E l’assenza della scrittrice è stata colmata da tanto chiasso... I festeggiamenti, cominciati in primavera, sono culminati a luglio: una grigliata in piazza, un’asta di edizioni vecchie e mai circolate del romanzo, una maratona di lettura del libro, animazione per bambini con giochi all’aperto, tra cui «la caccia al tesoro di Boo,» dal nome del misterioso personaggio. E così Monroeville è stata invasa da orde di turisti provenienti da un po’ ovunque: Colorado, Wyoming, le Carolinas, Tennessee, persino dal Canada. A giugno poi, sono arrivati anche i giornalisti della BBC. Insegnanti, studenti, amanti della letteratura e del libro, hanno popolato le vie di Monroeville. A quanto mi racconta Nancy Anderson, professoressa di Letteratura Inglese presso la Auburn University a Montgomery, per un’insegnante del Colorado visitare Monroeville era addirittura sulla sua ‘bucket list,’ la lista delle cose da fare prima di morire.
A dispensare autografi, d’altra parte, ci ha pensato Mary Badham, l’attrice che interpretò Scout nel film di Robert Mulligan. Secondo quanto mi riferisce la Anderson, la Badham fa pagare 25 dollari per ogni copia del romanzo che firma. Fatto tristemente ironico visto che è proprio quest’aspetto del successo del libro – la sua abietta mercificazione – ciò che Harper Lee, persona assai modesta, ha più volte deprecato. Fino a pochi anni fa infatti, la scrittrice era solita autografare copie del romanzo di tanto in tanto presso le librerie di Monroeville e dell’Alabama: tutto cambiò quando scoprì che quei libri venivano rivendute a prezzi esorbitanti su eBay.
«Quella lì si è costruita una carriera come Scout,» dice la Anderson riferendosi alla Badham, la quale dopo la sua interpretazione nel ruolo della piccola protagonista del libro non ha proseguito con la carriera di attrice. «Dopo Monroeville era in partenza per la Russia per andare a parlare del libro e della cultura del Sud... Cosa vuoi che ne sappia lei del romanzo! Mica l’ha scritto lei!» continua indignata la professoressa, che conosce la Lee e ne ha studiato l’opera.
Senza dubbio il successo planetario del romanzo resta un’autentica benedizione per Monroeville. La recessione ha colpito duramente il sud dell’Alabama, a sua volta storicamente tra gli stati più poveri del paese. Il recente disastro ambientale provocato dalla BP nel Golfo del Messico è stato devastante per i pescatori e ha molto danneggiato il turismo costiero. Sebbene i dati più recenti mostrino una diminuzione nei tassi di disoccupazione (dal 21% dello scorso anno è sceso al di sotto del 17%), la contea di Monroe tuttora risente di una crisi che ha colpito un’area già economicamente depressa. La principale risorsa della zona è oggi il legno, ma come dice l’architetto e pittore locale Tim Vaught, «quando si smette di costruire, si smette anche di tagliare alberi». La produzione del legname (con i suoi sottoprodotti cartari) stenta infatti a ripartire. L’Alabama River Newsprint, un tempo la più grande cartiera del Paese, ha chiuso definitivamente. La produzione tessile, altro pilastro dell’economia locale, è praticamente scomparsa dalla zona.
L’azienda di abbigliamento Vanity Fair è stata comprata nel 2007 dalla Fruit of the Loom, una sussidiaria della Berkshire Hathaway di Warren Buffett. La Vanity Fair, che aveva contribuito allo sviluppo economico e alla crescita di Monroeville, ha chiuso l’ultimo stabilimento manufatturiero della zona nel 2009, eliminando così centinaia di posti di lavoro.
Vista la situazione economica dunque, siano benvenuti i turisti. Designata nel 1998 capitale letteraria dell’Alabama, Monroeville ha sviluppato negli ultimi anni un sostenuto turismo letterario con circa 30,000 visitatori all’anno. Oggi fa parte del Southern Literary Trail, un percorso a tappe creato nel 2005 da operatori culturali e curatori di musei dell’Alabama, Georgia e Mississipi volto a valorizzare il Sud e i suoi grandi scrittori. E, facendo uso della proverbiale accoglienza della gente del Sud, Monroeville si è preparata per i turisti. Il «downtown» (il centro), dove il romanzo è ‘ambientato,’ è stato rivalorizzato e ha visto spuntare una moderna libreria-caffè, un bel murale all’entrata del centro che riproduce la strada com’era negli anni Trenta, tutta una serie di caratteristiche caselle della posta con un uccellino (il «mockingbird» del libro) e segnalazioni che danno informazioni storiche sulla cittadina e il romanzo. Facendo una camminata per il centro, ho così scoperto dov’era un tempo la casa di Mary Ida Faulk Carter, la zia di Capote – oggi vi è «Hel’s» che vende un po’ di tutto: gelati, hot dog, hamburger, barbecue; con uno sforzo d’immaginazione, ho rivisto la misteriosa abitazione dei Radley, dove adesso c’è un assai più prosaico distributore di benzina. Sul retro, si trova ancora la scuola elementare di Monroeville, e pochi isolati più avanti, la piazza, fulcro della comunità e principale meta turistica. Al suo centro, il vecchio tribunale un tempo frequentato dalla piccola Nelle: oggi ospita il museo della contea che rende onore agli scrittori Harper Lee e Truman Capote con uno spazio espositivo dedicato a ciascuno e un «gift shop» dove si può comprare ogni sorta di merchandising letterario. L’edificio, visibile da lontano per via della caratteristica torre bianca con l’orologio, è stato ristrutturato una decina di anni fa grazie a numerose donazioni e fondi della contea. Due milioni di dollari è venuto ad ammontare il costo del restauro. «E pensare che la costruzione del tribunale nel 1903 era costata appena 34,000 dollari,» fa notare George Thomas Jones, memoria storica della cittadina e opinionista per il Monroe Journal.
Ho visitato per la prima volta Monroeville a maggio (2010) in occasione della tradizionale rappresentazione teatrale di To Kill a Mockingbird. Da vent’anni, una compagnia amatoriale mette in scena il romanzo. La suggestiva ambientazione e un cast di appassionati del libro contribuiscono a garantire il successo della produzione: lo spettacolo, in due atti, si svolge per l’appunto tra il cortile del Monroe County Heritage Museum e la sala del vecchio tribunale collocata al suo interno.
Le celebrazioni per l’anniversario invece me le sono perse, o forse, ho preferito perdermele. Certo, avrei potuto sorseggiare il drink specialità di Monroeville, il «Tequila Mockingbird,» mentre mi rivedevo il film che valse l’Oscar a Gregory Peck nel ruolo di Atticus.
Sono invece tornata a Monroeville l’11 settembre e al posto del clima letteral-festaiolo, ho trovato il centro invaso da bandiere a stelle e strisce e un «9/11 Block Party:» musica, hot dog gratis e rumorose Harley-Davidson per...

Indice dei contenuti

  1. Questo libro
  2. Gli anni del buio e delle fiamme di Goffredo Fofi
  3. Harper Lee: un silenzio pieno di parole di Gigliola Nocera
  4. Nelle Harper Lee e Monroeville. Viaggio a ritroso nei luoghi e nella storia della scrittrice di To Kill a Mockingbird di Silvia Giagnoni
  5. Opere Citate
  6. Il buio oltre la siepe – il film di Nicola Villa