Una libellula di città
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Una libellula di città

e altre storie in rima

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Una libellula di città

e altre storie in rima

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Trenta racconti in rima. Storie strane, fantasiose, impossibili, i cui protagonisti sono uomini e donne, ma anche alberi e animali che non sopportano il modo in cui è organizzata la vita e cercano di reinventarla con mille esperienze avventurose. Un albero di sradica da sé per rotolare giù dal bosco in collina dove è costretto a vivere; una giocoliera assassina fa numeri da circo con i globi oculari delle sue vittime; un elefante con un sassofono al posto della proboscide cerca l'anima gemella; una libellula conosce in poche ore la pienezza dell'esistenza; un misantropo vive su un faro che si stacca dalla costa e naviga nell'oceano; un regista di film horror muore e diventa uno zombie di successo; una falena dissidente è attratta dal buio. Ciascuno di loro cerca l'amore e la verità, e trova sempre quello che si merita.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788833890067
Argomento
Literatura

/
Una giocoliera di Tolmezzo

C’era una giocoliera di Tolmezzo
che perse per la strada ogni suo attrezzo.
A Palau le palline si scordò,
a Cles le clave, a Jesi lo yo-yo,
il monociclo a Monza, a Trani i trampoli,
le catene a Catania, i cerchi ad Empoli.
Per una giocoliera è un vero dramma
se non ha attrezzi, è come se a una mamma
un giorno le portassero via i cuccioli.
O una cuoca di Parma senza ciccioli.
Insomma, quella povera ragazza
non si poteva più esibire in piazza.
Provò a fare una tripla capriola,
ma andò a finire in mezzo ad un’aiuola.
Rase al suolo un cespuglio di violette,
pestò merde di pitbull e di cagnette.
Arriva un vigile e le fa la multa.
Lei si arrabbia, lo strattona, lo insulta:
«Ciccio, io qua mi guadagno la pappa».
Lui la schiaffeggia: «Non fare la guappa!»
Per la sberla lei non ci vide più
dalla rabbia. Lui non ci vide più
e basta, perché lei gli cavò gli occhi.
Li soppesò. Sembravano due gnocchi.
Gnocchi al sangue – voglio dire, al ragù.
Il vigile svenuto cadde giù.
Fu dunque un vigile assai poco vigile,
proprio come nella notte a Parigi le...
Ma perché divago? Lei intanto tira
in alto un occhio, lo acchiappa, poi tira
anche l’altro, si mette a giocolare
lanciando su il doppio globo oculare.
Sprizzano occhiate i due occhi, orbitanti
fuori dalle orbite. Sguardi rotanti,
pupille che guardano a tutto tondo
– a trecentosessanta gradi – il mondo.
Il mese dopo, in uno di quei vicoli,
fu trovato un morto senza testicoli.
Oh, finalmente: due palle virili
senza il dovere di essere scurrili!
Senza ormoni né champions league né pelo:
poetiche si librano nel cielo,
si innalzano e ricadono, sognando
un mondo neutro, meno miserando,
liberato dal tossico maschile,
dall’avida competizione ostile.
Chi era la killer del testosterone?
La giocoliera fu messa in prigione.
Che palle stare in cella tutto il giorno
senza neanche una palla. Finché, un giorno,
un uccellino depone due uova
alla finestra. E lei come le cova?
Le scalda in mano, e poi le getta in aria.
Sono fragili: attenta, temeraria!
Ah, ho capito. Li vuole abituare
fin da tuorli. Gli insegna già a volare.
Si schiude un uovo a tre metri dal suolo...
e il pulcino non cade. Resta in volo.
Ma anche avendo imparato il suo destino,
com’è che fa a volare, se è un pulcino?
Sbatte le alucce come un forsennato.
Com’è che non si è ancora spiaccicato?
Si appende all’illusione, la più vera
fra le risorse della giocoliera.
Il giorno della sua condanna a morte
venne un boia a sbrigare la sua sorte.
Ma nel cortile lei sorprese tutti:
non si sa come, le piovvero a fiotti
cento rondini dal cielo cobalto.
Lei le prendeva e le buttava in alto.
Ad una ad una quelle ricadevano,
poi dalle mani di lei decollavano.
Fu il miglior numero della carriera
di quella sanguinaria giocoliera,
che nonostante la sua maestria
fu giustiziata senza smanceria.
Mai dare all’artista incoraggiamento.
Più è malmesso, più il pubblico è contento.
All’arte non va dato mai supporto.
Il grande artista è sempre quello morto.

/
Una voragine a Borgoricco

C’è una voragine a Borgoricco.
Per i turisti è meta di spicco.
È una voragine molto strana.
Solido il suolo. Tiene. Non frana.
Ci metti un masso o un rinoceronte:
restano lì, non succede niente.
Ma...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Indice
  3. / Una libellula di città
  4. / Un omaccione che vive a Treviglio
  5. / Il coltivatore di radici
  6. / Uno zombie nativo di Gorro
  7. / Un misantropo a Ventotene
  8. / Nella foresta di Zelarino
  9. / Una ragazza che vive in Alaska
  10. / Un elefante di Pordenone
  11. / Nella foresta di Monte Mario
  12. / Un quindicenne di Poggio Bustone
  13. / Una giocoliera di Tolmezzo
  14. / Una voragine a Borgoricco
  15. / Una falena a Cinecittà
  16. / Un uomo dal nome deleterio
  17. / Un fachiro di Buffalora
  18. / Un famoso pigrone architetto
  19. / Una pittrice di Casalecchio
  20. / Lo scultore più retto del mondo
  21. / Un terrorista di Saturnia
  22. / Qualcuno che non saprei bene
  23. / Un tipo fatto di parole
  24. / Delle amiche di Canelli
  25. / Un mastro vetraio di Murano
  26. / Uno scrittore che sta a San Polo
  27. / Dei tipi di Lamezia
  28. / Un cavallo a Borgosatollo
  29. / Una donna di cui non parlare
  30. / Un infermiere di Mandolossa
  31. / Il ragno suona la sua ragnatela
  32. / Nella foresta della mia testa
  33. Nota