1° OTTOBRE 1985
VAFFANCULO ANDATE TUTTI ALL’INFERNO
12 OTTOBRE 1985
VAFFANCULO ANDATE TUTTI ALL’INFERNO
13 OTTOBRE 1985
ANCHE SE MI COSTRINGETE A SCRIVERE OGNI GIORNO FINCHÉ NON MI FANNO USCIRE DA QUI CI TROVERETE SCRITTA SOLO UNA COSA, ABITUATEVI
ODIO TUTTI GLI INFERMIERI, TUTTI I DOTTORI, TUTTI I TERAPISTI E CHIUNQUE STIA LEGGENDO
VAFFANCULO ANDATE TUTTI ALL’INFERNO VAFFANCULO ANDATE TUTTI ALL’INFERNO
14 OTTOBRE 1985
SE NON MI FATE USCIRE PER IL COMPLEANNO DI MIA SORELLA (DOMANI) NON VI PERDONERÒ MAI E POI MAI STUPIDI COGLIONI PATETICI
Stasera mi hanno portato dal dottore e mi hanno ridato tutti i miei vestiti a parte le scarpe. Vaffanculo perché non posso tenermi le scarpe? TUTTI QUANTI, ANDATE A FANCULO E CREPATE!!! ANDATE ALL’INFERNO!!!
15 OTTOBRE 1985
Sono seduto a scrivere, sono le 10.30 di sera e hanno spento le luci mezz’ora fa (che tra parentesi è una cosa idiota) e sono arrabbiato e voglio ammazzare qualcuno e guardate che non è una minaccia quindi se lo scrivete nella mia cartella l’unico risultato sarà farmi venire voglia di ammazzare ME STESSO!!! ANCORA DI PIÙ!!!
Come ben sapete visto che leggete il mio diario tutti i giorni* ieri era il compleanno di mia sorella. I miei hanno dovuto portarla qui in reparto insieme a una torta senza candeline perché oddio siamo desolati ma abbiamo dovuto proibire le fiamme sennò c’è il rischio che quegli adolescenti idioti brucino tutto quanto, be’ probabilmente lo faremmo davvero perché VE LO MERITATE, ma comunque, hanno portato la torta e ci siamo seduti e l’abbiamo mangiata finché non ho iniziato a piangere perché mi sentivo così STUPIDO seduto al tavolo di un ospedale con le STUPIDE pantofole dell’ospedale, e i ragazzi più grandi mi hanno visto piangere e allora mi sono sentito ancora peggio, peggio di come mi sia mai sentito in tutta la mia vita, grazie a VOI, e mia madre mi guardava tutta triste e mortificata e mia sorella non diceva niente e poi finalmente se ne sono andati e io mi sentivo come se le avessi rovinato il compleanno quando in realtà siete stati voi medici e infermieri e lo stupido personale a rovinare il suo compleanno a me e a tutta la mia famiglia, e anche se la mia famiglia è un po’ sfasciata questo non ce lo meritiamo, e allora me ne sono tornato in camera ma vi pare che potevo prendere il walkman e mettermi le cuffie e sentire le mie cassette per calmarmi come farebbero tutte le persone normali? No perché quando sono arrivato qui vi siete presi le mie cose e adesso non volete ridarmele, e quando vado a prendere le medicine in infermeria lo vedo il mio quaderno e il mio walkman e la busta con le cassette dentro un cestino con su scritto il mio nome ma tanto vale che lo togliete il mio nome perché se non posso prendere niente di quello che c’è dentro allora non è mio, è VOSTRO. Questo dovreste fare, dovreste metterci il nome dell’ospedale sui cestini invece di quello dei pazienti perché non fate altro che prendervi la roba altrui e tenervela. Però!!! Non avete il diritto di tenervi le mie cose!!! E se veramente voleste aiutarmi allora mi ridareste il mio walkman e le mie cassette perché MI AIUTANO e VOI NON AIUTATE NESSUNO!!! Non mi sono mai sentito peggio in vita mia!!!
* cosa che tra parentesi non avete il diritto di fare, costringermi a tenere un diario e poi leggerlo, è tipo la cosa più stupida e cattiva della storia ma che c’era da aspettarsi da gente che rinchiude una persona per le cose che DICE quando in realtà NON HA FATTO NIENTE DI MALE.
16 OTTOBRE 1985
VIVERE SOLO PER MORIRE
MORIRE SOLO PER TE!!!
Beccati questa, cazzo.
Questi versi stanno in «Sabbath Bloody Sabbath» dei Black Sabbath se per caso te lo stavi chiedendo Gary.
17 OTTOBRE 1985
Guarda che questo diario lo scrivo solo quando mi va e non per guadagnarmi degli stupidi punti per venire alle vostre uscite o avere doppia merendina, anzi come ho già detto voi non avreste nemmeno il diritto di leggerlo. E tanto non sono interessato ad andare al bowling con un gruppo di sfigati. Quindi oggi niente!
P.S. Ah e comunque ti piace il disegno che c’è sulla copertina di questo diario? Cioè secondo me ti fa schifo, ma è il simbolo del mio gruppo preferito, i Black Sabbath, ne ho tre cassette dentro il mio cestino in infermeria. Le altre cassette che ci sono e che dovreste ridarmi sono: una degli Helix, due degli Iron Maiden compresa Powerslave e una di un gruppo nuovo ossia i Mercyful Fate che i miei amici dicono che sono gay perché si truccano. Ma non è che tutti quelli che si truccano sono gay.
19 OTTOBRE 1985
Ieri avevo terapia e mi hai detto «questo diario non serve a me, serve a te» (Roger) «quindi dovresti scriverci per te stesso, non per me». Sì, come no, Gary, per questo devo consegnarlo al personale tutte le sere prima che si spengano le luci, no? Se è per me perché non me lo posso tenere? E come facevi a dirmi così se non lo avevi letto? Eddai. Magari gli altri ragazzi sono tanto idioti da crederci, buona fortuna per la prossima volta.
Ieri sera mia madre e mia sorella sono tornate a trovarmi. Pareva che le avessero prese a calci tutto il giorno. Mia sorella ha provato a portarmi altre cassette tra cui Headhunter dei Krokus, Hemispheres dei Rush e Houses of the Holy dei Led Zeppelin. A volte mia sorella è superdolce. È stato fichissimo quando ha provato a dare le cassette al personale. Ha fatto una scenata. Prima aveva provato a darle direttamente a me nella sala visite, ma io le ho detto: «Qui non me la fanno sentire la musica». Be’, mia sorella sa che praticamente l’unica cosa di cui mi frega è la musica e quindi mi ha chiesto perché ed è stato allora che mi sono messo a piangere di nuovo ma non è stato brutto come l’altra volta perché adesso che mi hanno ridato i vestiti posso incontrare i miei nella sala visite e non nella sala comune. Ma mia sorella invece era arrabbiatissima e a un certo punto si è alzata ed è uscita, mamma ha cercato di fermarla ma lei è andata dritta in infermeria e ha iniziato a urlargli che dovevano ridarmi il mio walkman. Quegli stupidi infermieri pensavano: «Oh cazzo e adesso che facciamo, non possiamo mica sedare una che non è nemmeno una paziente!» Ed erano impotenti e tutti impanicati! E mia sorella che strillava e strillava e gli agitava le cassette in faccia, «Le cassette di mio fratello non hanno niente che non va!!», ah ah ah, quando hanno visto il cervello gigante sulla copertina di Hemispheres dei Rush pensavo che si sarebbero pisciati addosso sulle sedie. Ci ho pensato solo dopo che i miei se ne sono andati: ma quanto dovete essere idioti per guardare una copertina con un cervello gigante e un uomo nudo o che ne so e poi basandovi solo su quello convincervi di sapere tutto su un disco? Quando in realtà i Rush vi potrebbero anche piacere. Alcune canzoni durano 18 minuti. E quindi poi ero di nuovo triste e arrabbiato, cioè appena se ne sono andati, perché mia sorella voleva aiutarmi. Voi non ci provate nemmeno ad aiutarmi! Mia sorella lo sa che se avessi le cassette starei meglio. Quando ascolto la musica riesco a capire benissimo le cose, altrimenti mi distraggo troppo. Se volete che mi concentri dovreste lasciarmelo fare nel miglior modo che conosco! Dovreste almeno ridarmi MASTER OF REALITY dei Black Sabbath. È la mia preferita.
20 OTTOBRE 1985
La sveglia non è ancora suonata, sto di nuovo scrivendo al buio. Normalmente nei giorni così mi metto le cuffie e mi riaddormento, così al risveglio ho la musica nella testa e mi piace cominciare così la giornata. Ma guarda un po’ oggi non posso farlo, stronzi!! È stato allora che mi è venuta l’idea di provare a parlarti della mia cassetta preferita, che è anche il mio lp preferito, poi ti spiego. Se credi che questo non sia un buon modo per utilizzare questo diario allora vaffanculo, Gary!
Ok, quindi i Black Sabbath sono un gruppo rock. Vengono da Birmingham, in Inghilterra. Sono famosi dal 1970. Anche se il loro primo disco non è famoso come gli altri dischi. Era un disco un po’ meno duro rispetto a quelli che hanno fatto dopo. Io non ce l’ho il primo disco, che si chiama semplicemente Black Sabbath. Ma il mio amico Mike mi ha prestato la sua copia. Vorrei ridargliela ma adesso sono qui, quindi dovrà aspettare finché non esco. E adesso il disco è a casa mia, dove non ...