Capitolo secondo
1. Il luogo senza dimensione
Una delle parole-chiave ma anche più intraducibili nel paesaggio del pensiero heideggeriano è senz’altro Erörterung che, a differenza del verbo erörtern al quale Heidegger assegna i due significati per “indicare il luogo” e per “osservare il luogo”, rappresenta “una domanda” in quanto appartiene al pensiero dell’essere in cammino; Erörterung descrive in tutta la sua profondità (Abgrund) il luogo (Ort) del poetare di Georg Trakl che accoglie, non solo con la sua biografia, lo scandalo ma, in maniera molto più radicale, il suo essere deinon, volto alla repulsione delle convenzioni e di un sistema rispetto al quale si sente del tutto estraneo. Perché Heidegger prenda in considerazione un poeta minore e trasgressivo, che influenzera però anche Paul Celan, altro poeta determinante per il pensiero heideggeriano, non è facile dire. Senz’altro, una prima e più semplice ipotesi può riferirsi alla stessa biografia di Heidegger e alla sua forma di ribellismo nei confronti di regole e di valori dell’ambiente piccolo-borgheseda cui proviene e in cui vive. Trakl, poi, starebbe all’interno della filiera che ha il suo inizio in Hölderlin e arriva a Celan: pazzia, incesto e droghe, suicidio, ma soprattutto crucialità del senso di estraneità e dell’originarietà del dire poetico. Ma è forse l’ultimo aspetto quello che rende questi tre poeti decisivi per il pensatore Heidegger, perché in modi differenti hanno posto al centro del loro linguaggio il problema della ricerca dell’autentica essenza dell’essere dell’uomo.
Il saggio del 1953 sull’opera poetica di Trakl intende descrivere il luogo, la Erörterung che lo assume nella sua “considerazione discorsiva”, Derrida dirà “situazione”, come ciò che portando a sé “riunisce” e “custodisce”, lasciando essere autenticamente il dire poetico, che si manifesta come luogo del poetare (Gedicht), che pur rimanendo inespresso nella sua essenza, parla nel singolo componimento. Gedicht, l’essenza stessa della poesia (Dichtung), resta “nella sfera del non detto”; ciò significa che noi uomini non abbiamo la possibilità di ap-propriarci (erörtern) del suo luogo, se non osservando la filigrana dei componimenti (Dichtungen). L’Erörterung è il non-fondamento del luogo (Ort) del linguaggio poetico (Gedicht), quel poetare che solo attraverso la spiegazione della singola poesia può trovare la sua essenza; anche qui, Heidegger conferma che è necessario sempre prendere avvio dall’inautentico e dal territorio dominio della metafisica – in questo caso la “spiegazione” – se si vuole incominciare il sentiero verso l’autentico, il non-metafisico, privo di alcun fondamento, il non-metafisico, in quanto an-archico. E la Erörterung è quel “colloquio del pensiero con la poesia” che, evocando l’origine e l’essenza del linguaggio, dice ai mortali come autenticamente abitare e soggiornare; fornisce gli uomini di quel pensiero che è ascolto, rendendolo un próblema, ossia un’attività e non un essere ricettivo.
Ma qual è il luogo della poesia di Trakl, l’unico e solo luogo del suo “poema” (Gedicht)? Heidegger lo intravede in un verso: “È l’anima straniera sulla terra” (“Es ist die Seele ein Fremdes auf Erden”, Frühling der Seele – Primavera dell’anima); qui l’anima non va pensata come il soprasensibile platonico che ha nel corpo il suo carcere, o come l’elemento infinito e trascedente nel finito immanente, qui l’anima è “ein Fremdes”, “una cosa straniera”, e...