Giovani politica società
eBook - ePub

Giovani politica società

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Giovani politica società

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

La scelta di concentrare l'attenzione sugli studenti universitari è dettata dal ruolo che questa categoria sociale ha svolto nel passato rispetto alla partecipazione e alla contestazione politica. L'obiettivo è quello di porre attenzione sui cambiamenti nell'interesse e nel coinvolgimento giovanile rispetto alla sfera politica e sociale. Alla luce peraltro delle tesi della centralità sociale, secondo cui si tratterebbe del segmento giovanile maggiormente orientato verso la cosa pubblica per via del bagaglio di risorse economiche, sociali e culturali di cui dispone. Un dato questo che al presente si interseca, tuttavia, con dinamiche che segnano e complicano, in Italia come nel più ampio contesto europeo e internazionale, le traiettorie dei giovani verso la partecipazione politica. In un quadro, segnato dall'affermarsi del populismo, in cui l'età, dopo decenni di "invisibilità", ritorna a giocare un ruolo cruciale nella spiegazione delle dinamiche politiche e delle scelte di voto.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Giovani politica società di Terenzio Fava,Elisa Lello in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Social Sciences e Sociology. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788857561783
Categoria
Sociology
Terenzio Fava
1.
La destra e la sinistra
L’obiettivo di questo capitolo (e di quello successivo) è di far luce sul rapporto tra le nuove generazioni e la politica. E lo si fa prendendo in considerazione una categoria particolare di giovani: gli studenti universitari. Soggetti che rappresentano le forze nuove, la linfa per un paese che deve riprendere a crescere e ad acquisire fiducia nel futuro e, per questo, necessita quanto mai del contributo di coloro i quali, più di altri, dovrebbero costituire il serbatoio della nuova classe dirigente italiana.
In questa prima parte si prendono in considerazione i dati raccolti nel 2016 attraverso la somministrazione di un questionario a circa settecento studenti iscritti alle diverse Scuole dell’Università di Urbino. Il punto da cui si parte riguarda la collocazione nell’asse ideologico sinistra-destra e da qui si cerca di comprendere il modo in cui i giovani (o comunque una parte di essi) percepiscono, leggono e interpretano la politica, la società, nonché i fenomeni e i fatti ad esse connessi.
1. Né destra né sinistra
Quando i giovani intervistati nascono siamo in una fase di passaggio, quella degli anni Novanta, che chiude la Prima repubblica – segnata da un sistema politico per certi versi ingessato, dominato dai grandi partiti di massa, la Democrazia cristiana (Dc) e il Partito comunista (Pci), e da appartenenze politiche forti (oggi svanite) – e ci proietta nella cosiddetta Seconda repubblica – dove i partiti appaiono sempre più de-ideologizzati, leggeri, lontani dal territorio (Diamanti 20099), dalla gente, sempre più personalizzati, legati alla figura del leader (Calise 2007; 201610) e, ormai, incapaci di produrre un senso di appartenenza negli elettori. Il tutto con l’emergere di una diffusa disaffezione e di crescenti sentimenti antipolitici (Mastropaolo 2000) certamente legati alla crisi della Prima repubblica e alla stagione di “Mani pulite” ed alimentati, poi, dall’affermarsi di movimenti e leader populisti. I quali in un clima siffatto – di crisi identitaria, oltre che economica e sociale – prosperano come mai in precedenza e avanzano una visione moralistica della politica11, intrisa di connotazioni antielitarie, antiliberiste, antipluraliste (Müller 201612), illiberali (Kriesi, Pappas 201513). Oggi la politica, la sua classe dirigente e i partiti si trovano avvolte/i in un alone di negatività e di stigmatizzazione e appaiono, nel loro essere entità lontane, sempre più mediatizzate e per certi versi virtuali. Non più capaci di accompagnare, seguire, ascoltare gli individui, le persone, lasciati/e soli/e di fronte ad una crescente complessità sociale dove egoismi, rancore e rabbia – verso le èlite che tradiscono e verso l’Altro/diverso che usurpa – si alimentano fino ad incrinare i principi della solidarietà e della vicinanza nel comune vivere. Un mix tra crisi di rappresentanza e marginalizzazione degli inclusi su cui si attivano i populismi (Revelli 201714), intesi, altresì, come lo specchio della fragilità del sistema democratico (Mény, Surel 2004) o, similmente, come il lato critico della democrazia (Dal Lago 2017). Al cittadino-elettore (che, comunque, sviluppa appartenenza, delega, chiede rappresentanza, ha identità e colore) si sostituisce il cittadino-popolo (astratto, informe, plasmabile, indefinibile15, indifferenziato16, suddito della sua presunta voce sovrana17 che, inesorabilmente, gli è sottratta, espropriata). è l’affermarsi di un contesto politico (e sociale) dove mutano le fisionomie degli attori (politici e non), lo scenario, lo spartito, le interazioni, le percezioni reciproche e dove anche categorie valoriali come la destra e la sinistra paiono svanire. Con la politica che nel suo tutto sembra mescolarsi, confondersi, contrapporsi, fino a proiettarsi nell’immaginario come uguale, unica, indistinguibile. Tra identità e appartenenze che fatalmente sviliscono, in un gioco a due tra politica e antipolitica. O se si vuole a tre: politica, antipolitica, (non)politica. Perché il populismo, i populismi18, “annientano l’arte della politica e del governo, fondata tradizionalmente sui tempi dell’osservazione, della valutazione delle competenze, della riflessione, della mediazione, della deliberazione e poi dell’azione” (Diamanti, Lazar 2018, p. 24).
Ma come vivono i giovani questi cambiamenti? Come percepiscono la politica a fronte di tutto ciò?
Costrutti sociali espressioni del proprio tempo – e dei bisogni e delle dinamiche economiche del tempo stesso (Gillis 1974) – ritagli di un’industria culturale quanto mai totalizzante, fagocitati, bulimici e rumorosi (ma afoni) nel mercato dei consumi, silenti (e anoressici) in quello del lavoro (Dal Lago, Molinari 2001b19), figli (forse troppo dipendenti20) di ben definite categorie genitoriali che nella traslazione generazionale contribuiscono “paradossalmente” ad orientarli – nella loro condizione di attesa rispetto alla futura collocazione nell’ordine sociale – spostandoli dal conflitto verso la resilienza. Dall’essere (o dal cercare d’essere) cittadini (re)attivi più o meno consapevoli all’essere sudditi più o meno inconsapevoli, che spesso si assestano inermi, quanto mai lontani dai richiami politici, militanti, controculturali degli anni Settanta. Sbiadendo i colori passati in mezze tinte che li portano ad essere invisibili (Diamanti 1999), tristi (Lello 2015a), avulsi dal tempo e dalla scena pubblica. Leggeri, subordinati, interinali (come il loro futuro lavorativo). Periferici. Privatizzati (Dal Lago, Molinari 2001b21).
Certamente si tratta di cambiamenti che influenzano, determinano, definiscono, modellano. L’immagine della politica, la sua percezione, l’interazione con essa, passa attraverso l’interiorizzazione e l’oggettivazione di assunti e modalità carichi/e di frustrazione, rabbia, risentimento22. Con un imbarbarimento del linguaggio che lacera l’involucro delle buone maniere (Revelli 2017, p. 7) e apre al “demagogico”, allo “scorretto”, all’“aggressivo”23, nello scontro con ciò che è casta, èlite, e con ciò che non è popolo o è, comunque, Altro24; l’immigrato, il clandestino, il marginale, il diverso. Il linguaggio del Populus (interno al concetto di cittadinanza) negato, escluso, che schiuma rabbia verso l’alto, ma altresì, con pari forza e (certo) minor purezza, anche verso il basso atterrito dal precipizio mobile della Plebs (esterna al concetto di cittadinanza) che lo incalza.
è l’immagine costruita di una politica fatta di un’èlite moralmente inferiore che, citando ancora Revelli, si scontra con una moltitudine liquida che esce dai tradizionali contenitori (i partiti in primis) e trova nell’antipolitica la sua denuncia e nel populismo la sua voce, il suo nuovo contenitore. E, nel richiamo antipolitico e populista, la stessa idea di destra e di sinistra rimanda alle èlite moralmente corrotte, e va, pertanto, negata. Rifiutata. Rimossa.
La politica è, dunque, socializzata e vissuta dalle nuove generazioni in modo sicuramente diverso rispetto a quella dei genitori o, comunque, a quelle precedenti. Con distacco e disimpegno da un lato, con rigetto dall’altro, abbracciando (allo stesso modo di altre fasce della popolazione) anche la logica della disintermediazione (Corbetta 2017b), della rappresentanza diretta25 senza mediazione alcuna (Urbinati 2015, 2016), insita nella semplicistica proposta populista (Dahrendorf 200326; Rosanvallon 201127; Diamanti, Lazar 201828),...

Indice dei contenuti

  1. Presentazione
  2. Introduzione Apatici o esclusi? Giovani e politica in Italia e in Europa
  3. 1. La destra e la sinistra
  4. 2. I valori, la partecipazione e le idee della politica
  5. 3. Quale società?
  6. 4. I giovani e la globalizzazione
  7. 5. I movimenti sociali: da Genova alle lotte territoriali
  8. Conclusioni Un flebile bagliore nel buio del popolo piccolo
  9. Bibliografia