Fiorella Battaglia, Mario Guazzelli†
VERSO UN NUOVO MODELLO
EPISTEMOLOGICO DELLO PSICOLOGO
CLINICO
There is a gigantic project, yet to be done, that will root psychology in the rest of natural science. Once this is accomplished, you’ll be able to go from phenomenology (things like mental imagery) to information processing… to the brain… down through the workings of neurons, including the biochemistry, all the way to the biophysics and the way that genes are up-regulated and down-regulated. This is going to happen; I have no doubt at all. When it does, we’re going to have a vastly better understanding of human nature than at any other time in human history.
Stephen M. Kosslyn
1. Trasformazioni
Le trasformazioni e modificazioni, intervenute non solo nella ricerca, ma anche nelle pratiche della psicologia, sono sia interne che indotte dagli sviluppi che hanno investito innanzitutto altre discipline. Quando parliamo di queste ultime trasformazioni, intendiamo sia quelle causate dai progressi delle conoscenze della biologia, della medicina e delle scienze cognitive (in buona sostanza i progressi ottenuti nelle scienze empiriche) sia anche l’evoluzione teorica da esse innescata e di cui sono testimonianza le analisi fenomenologiche sulla coscienza e più in generale le riflessioni sul rapporto mente/corpo. Tali riflessioni non rimangono mero patrimonio teorico, ma si spingono a esercitare la loro influenza sul concetto di salute, di come essa venga percepita e di come debba essere non solo descrittivamente, ma anche normativamente intesa per approntare politiche sanitarie corrispondenti agli standard di equità.
Vi è inoltre un’altra categoria di trasformazioni che non hanno investito campi del sapere, ma dimensioni come per esempio la società. La psicologia, infatti, non risponde solo a una domanda scientifica, ma si colloca peculiarmente al confine tra scienza e società. Per questo motivo le trasformazioni che si sono prodotte altrove rispetto al corpo di conoscenze accumulatesi intorno alle pratiche e ai metodi per potenziare le funzioni della mente e per indagarle scientificamente le definiamo qui esterne. In quest’articolo ci occuperemo in modo privilegiato proprio dei cambiamenti indotti dall’esterno e lasceremo da parte le trasformazioni interne al sapere psicologico, perché crediamo che esse debbano essere trattate all’interno del dibattito disciplinare. In un primo momento analizzeremo i cambiamenti verificatisi nell’ambito delle neuroscienze, successivamente ci rivolgeremo alle riflessioni della filosofia della mente e in terzo luogo affronteremo la complessità del dibattito sviluppatosi intorno alla salute. Nell’ultimo punto cercheremo di trarre le conseguenze di tali cambiamenti per la figura dello psicologo clinico, sia per quanto riguarda le sue competenze che per quanto riguarda la sua formazione.
2. Gli sviluppi delle neuroscienze
È iscritto nello statuto delle scienze empiriche che esse si modifichino e auspicabilmente migliorino le proprie conoscenze:
La conoscenza empirica, al pari della scienza che ne costituisce un’elaborata estensione, è razionale non perché ha un fondamento, ma perché è un’impresa che si auto-corregge, capace di mettere in discussione una qualsiasi delle proprie tesi, benché non tutte simultaneamente.
Ecco perché il loro sviluppo può essere inteso come indiscutibile successo, ma mai come un punto di arrivo. Anzi ogni loro risultato, se accompagnato da una seria consapevolezza, non fa che lasciar intravedere quanto necessario sia, in altri ambiti, sospendere e modificare le convinzioni fino a quel punto sostenute. In tale scenario non è casuale che il tema dell’incertezza e del suo trattamento nella ricerca sia oggi uno degli argomenti più attuali dell’epistemologia. Per quanto riguarda in particolare lo stato a noi vicino degli studi di esplorazione funzionale del cervello in vivo, usare il flusso sanguigno cerebrale e il consumo di ossigeno a esso collegato per ottenere informazioni sulle funzioni della mente è, come si può facilmente evincere, una metodica che ha bisogno di un grande lavoro di integrazione e che presuppone conoscenze profonde di fisiologia e di psicologia, per cui non sarebbe mai possibile affermare che la mente è un fenomeno spiegabile con le sole risorse concettuali della neurobiologia. Una lezione importante in questo senso viene dagli studi di espressione genica (epigenetica) che, sulla scorta dei lavori di Conrad Hal Waddington, hanno gradualmente modificato la teoria del funzionamento del genoma. Da rigido programmatore di vita, il genoma è diventato portatore di informazioni, da cui dipende la vita degli organismi, ma a cui questa non può assolutamente essere ridotta, in quanto si configura nello...