Quinta conversazione
I codici sentimentali
La ragazza con la pistola è un film di Monicelli, che presenta in chiave comica una riflessione sui codici sentimentali che cambiano. Il film è ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta, dove il giovane Vincenzo Macaluso commissiona il rapimento di una ragazza per sposarla. Gli amici rapiscono per errore la cugina, Assunta Patanè che, remissiva solo in apparenza, si butta tra le loro braccia, perché segretamente innamorata di Vincenzo. Anche se la ragazza è ormai disonorata, lui non vuole assolutamente sposarla e fugge nel Regno Unito. Assunta, furiosa per il suo amore respinto e l’onore tradito, e non avendo fratelli che possano vendicarla, lo insegue con una pistola per ucciderlo. Mentre cerca Vincenzo, che riesce sempre a sfuggirle, conosce un medico inglese che si interessa a lei e nasce un’amicizia. Grazie alla mediazione riflessiva di quest’uomo, Assunta realizza pian piano che la vendetta è assurda e comprende che, se per la Sicilia è una donna disonorata senza più futuro, nel suo nuovo paese è una giovane donna senza passato. Qui la sua intraprendenza e il suo coraggio non comuni sono considerati positivamente e le permetteranno, essendo anche molto bella, di avere successo nel campo della moda. Le resta solo una vaga ma continua nostalgia del suo Vincenzo, una nostalgia delle origini in sottofondo. E così, quando Vincenzo, vedendola affermata e sicura di sé, ritorna, lei accetterà di vederlo, ma finirà per rendergli la pariglia, abbandonandolo dopo una notte d’amore come aveva fatto lui anni prima, per poi raggiungere il nuovo fidanzato inglese che mostra di non sapere neppure cosa siano questioni come l’onore, la gelosia, il possesso.
Con la conversazione di oggi, arriviamo al cuore del discorso: parliamo infatti di “codici sentimentali”. Nell’incontro amoroso si sono sempre fronteggiati verità e menzogna, rapporto sincero e seduzione. Per questo, per decifrare il comportamento di un innamorato e capire la verità profonda al di sotto dei suoi gesti, nelle società tradizionali ci si poteva rivolgere a punti di riferimento esterni e chiari. Il comportamento degli innamorati era codificato in maniera così rigorosa da fornire un riferimento abbastanza sicuro. Gli interrogativi di sempre, i dilemmi cui sfugge solo chi non ama, sono: “Mi ama come lo amo io? Gli importa di me? Della mia evoluzione? Della mia gioia? Della mia vita?” I Greci avevano un codice per le cose dell’amore (“aphrodisia”), persino in campo omoerotico.
Una difficoltà peculiare che riguarda il rapporto d’amore è dovuta al fatto che la sua presenza nel matrimonio non era tradizionalmente necessaria; infatti, il matrimonio aveva una funzione patrimoniale che talvolta, silenziosamente, persiste ancora oggi. La nostra società, che ha un’impronta utilitaristica, riserva un posto d’onore alla carriera, sia in campo professionale che sentimentale e assume di fatto un atteggiamento sempre positivo nei confronti di chi promuove il suo status sociale ed economico o il suo carisma.
Platone scriveva che Amore è un demone scalzo e affamato, non un ricco signore soddisfatto di sé che cerca piacere. I bisogni che l’amore accende sono essenziali e spirituali, nel senso che anche se sono desideri erotici riguardano la persona amata nella sua essenza profonda. Si capisce come questi due piani possano entrare facilmente in contrasto.
Oggi i codici sentimentali sono definiti esclusivamente in modo soggettivo, senza parametri esterni di riferimento. I codici, osserva infatti Zygmunt Bauman, non ci sono, sono liquidi.
Ma di cosa si tratta? I codici sentimentali costituiscono una sorta di etica erotica: fanno riferimento a tutti i comportamenti, nostri e della persona amata, che si inseriscono armoniosamente o meno nei nostri reciproci valori e urtano, o condividono, le regole culturali di ognuno.
Il film ci presenta le prime crepe di un mondo che cambia. Per esempio, l’etica amorosa di Assunta Patanè è fare in modo di essere rapita da Vincenzo per essere sicura che poi lui la sposerà: vi sarebbe costretto dai codici culturali. Per Vincenzo che se la trova in casa, al posto della più formosa cugina, è avvenuta una trasgressione dei codici, perché la regola sociale in Sicilia è che l’uomo sceglie la sua sposa mentre qui è accaduto il contrario. Tuttavia si trova di fronte a una regola che cozza con un’altra: è vero che l’uomo decide, ma una volta che ha disonorato una donna la deve sposare. Allora la soluzione personale al problema etico diventa, per Vincenzo, la fuga, per Assunta, la vendetta.
L’etica che vediamo in azione, sia in Vincenzo che in Assunta, prende le mosse dall’influenza sociale ed è composta da due versanti: da un lato sono entrambi soggetti a quello che pensa il paese (nella mente di Assunta compare continuamente la visione del gruppo di donne vestite di nero che la dileggiano), che stabilisce quali comportamenti sono adeguati, e quali inadeguati, inaccettabili o persino perseguibili. Dall’altro la loro etica è costituita dalla soluzione personale. Monicelli si diverte a invertire le parti ma la logica rimane la stessa sino a che non interviene un elemento di discontinuità che fa fare un salto logico ad Assunta. La sua capacità di mollare la presa e lasciarsi contagiare dal nuovo ambiente, più proficuo e costruttivo, è infatti l’elemento inconsueto e risolutore della vicenda. Assunta scoprirà, soggettivamente, di avere più valori in comune con il nuovo fidanzato e il nuovo mondo in cui per caso è arrivata, che con il compaesano.
Ti chiedo anche questo: uomini e donne sono eroticamente simili? Mentre in passato le differenze venivano amplificate, oggi vengono minimizzate dicendo che sono la conseguenza di una cultura millenaria che ha rigidamente prescritto ruoli differenti. L’uomo, che andava a caccia e in guerra, avrebbe sviluppato la capacità di agire e di guardare ai risultati, appropriandosi così del mondo esterno. La donna, rinchiusa in casa, la si immagina fragile, debole, bisognosa di protezione e di sostegno emotivo. Fatti che spiegherebbero perché la donna ha sviluppato l’arte della seduzione, della cura del corpo. Tutto solo per colpire l’erotismo dell’uomo che è soprattutto visivo, concentrato su una visione selettiva di glutei, seno e gambe. L’erotismo della donna è invece cinestesico, uditivo, olfattivo, diffuso in tutto il corpo.
Tali differenze per alcuni sono il retaggio di una vecchia cultura ormai mort...