CAPITOLO II
L’apporto della neurofisiologia
degli “stati alterati della coscienza”
2.1 La reazione dell’anima dinanzi a sollecitazioni emotive
Per quanto riguarda fenomenologie mistiche legate alla realtà dell’anima, tra i contributi importanti ricordiamo quello rappresentato dall’abate tedesco A. Wiesinger, celebre per la sua riformulazione delle potenzialità bloccate dell’anima spirituale:
Due sono le verità che oggi si son quasi perdute di vista. La prima è che l’uomo è caduto e che di conseguenza egli una volta possedeva forze psichiche, le quali oggi son così deboli che cominciano a operare in modo imperfetto solo in casi straordinari.
La seconda è che l’anima, sebbene sia legata ad un corpo, è uno spirito, che talvolta allenta il legame con il corpo e può così compiere azioni che normalmente sono impossibili.
Non è possibile presentare criticamente con giudizi o discussioni, gli avvenimenti di una creatura che si appresta ad essere divorata dalle belve nella convinzione della propria fede.
La storia di Perpetua è la narrazione di un’estasi che non può avere dialoghi tra il sacro e il profano né confronti fra il caduco e l’immortale. L’estasi è al di fuori dei dubbi e dei conflitti.
Di tali esistenze si può solo intuire la vera pace che avvolge la creatura dopo aver abbracciato il martirio.
Molto autorevole e moderna, oltre che coraggiosa, ci sembra la posizione del gesuita Ch. A. Bernard, maestro di spiritualità all’Università Gregoriana.
Egli nel suo manuale Teologia spirituale, quando tratta della psicologia dei mistici, in un paragrafo intitolato I fenomeni paranormali, criticava la posizione teologica che sarebbe
fondata su una concezione troppo rozza dei rapporti che intercorrono fra natura e soprannaturale: un fatto o è naturale (cioè in pratica, normale, abituale) o soprannaturale (o anche preternaturale, cioè attribuito a forze spirituali, angeliche o divine).
Il padre Bernard, sviscerando le conseguenze della posizione approssimativamente dualistica, afferma:
Simile posizione non tiene conto né della complessità della natura, e specie delle realtà psichiche e psicosomatiche, né della somiglianza strutturale di tutti i fenomeni paranormali, né del permanere delle strutture naturali anche sotto l’effetto delle grazie divine [...] Ricerchiamo dunque la causa di tanti fenomeni paranormali nel fatto che la vita elevata introduce una disgiunzione nello psichismo umano [...] che risveglia o libera tali capacità psichiche.
Nell’ambito che stiamo esaminando, sarebbe opportuno, se possibile, differenziare i fenomeni in base alle condizioni in cui si verificano: le visioni al di fuori del sonno, visioni in senso stretto, da quelle che si verificano durante il sonno, i sogni, apparentemente più frequenti, nonostante gli scrittori non facciano a tal proposito una grossa differenza.
Lo studioso austriaco Dinzelbacher usa, invece, una sua specifica classificazione:
l’apparizione (Erscheinung), cioè l’irrompere di un mondo superiore nella dimensione della vita ordinaria, che rimane così com’è e la visione (Vision), nel senso di un rapimento dell’anima altrove, sia come spazio – terreno, ultraterreno – sia come tempo: presente, passato o futuro.
Nell’apparizione (Erscheinung) la coscienza resta immutata e non c’è alcuna percezione di spostamento mentre nella visione (Vision) c’è una netta sensazione di mutamento/movimento nello spazio-tempo e, talvolta, anche la percezione di una dissociazione anima-corpo.
Io ritengo che ci sia un mistero fondamentale nella mia esistenza che trascende ogni spiegazione biologica dello sviluppo del mio corpo incluso il mio cervello con la sua eredità genetica e la sua origine evolutiva; e che le cose stiano così, io lo devo ritenere similmente per ogni essere umano. E come non posso dare una spiegazione scientifica della mia origine – mi sono svegliato alla vita per così dire per trovare me stesso esistente come un io incarnato in questo corpo e cervello – così non posso ritenere che questo meraviglioso dono di un’esistenza cosciente non abbia alcun futuro, alcuna possibilità di un’altra esistenza in condizioni diverse non immaginabili.
Eccles nella sua splendida opera L’io e il suo cervello dialoga apertamente con Popper sulla meravigliosa avventura della vita auto-cosciente affermando più volte, esplicitamente, che egli è convinto dell’esistenza di qualcosa di inesplicabile circa l’esistenza di ciascun uomo e che l’uomo sia pervenuto ad una spiegazione scientifica della propria esistenza mediante l’acquisizione del suo sviluppo linguistico.
Il linguaggio è ciò che ha reso l’uomo capace di potenziare il cosiddetto Mondo 3, ovvero il mondo della conoscenza in senso oggettivo dei sistemi di pensiero sui problemi scientifici e sugli argomenti critici in cui viene adoperato l’impegno dell’intelletto filosofico, teologico, scientifico, storico, letterario, artistico e tecnologico.
Il Mondo 3 per Karl Popper è il mondo delle conoscenze in senso oggettivo nella loro composizione materiale; le espressioni appartenenti al Mondo 3 sono conservate, in codice, nelle biblioteche, nei musei, in tutti i documenti appartenenti al patrimonio della cultura umana.
Tali conoscenze in codice appartengono al Mondo 3 ed è così anche per le pitture e per tutte le altre opere dell’uomo.
Al Mondo 3 appartengono i sistemi teoretici compresi i problemi della scienza, le argomentazioni critiche generate dalle discussioni di questi problemi; il Mondo 3 comprende i documenti degli sforzi intellettuali di tutta l’umanità attraverso il tempo fino al presente, cosa che possiamo certamente definire come l’eredità culturale dell’uomo ed ha una gamma estremamente vasta di contenuti e di aspetti creativi.
Il Mondo 3 è il mondo degli oggetti possibili del pensiero, è il mondo della civiltà, della cultura, il moto trasversale che comprende ogni epoca fino alla creatività del momento in cui opera il soggetto che ad esso si relaziona.
Esso permette di servirsi delle funzioni più elevate del linguaggio, descrittive, argomentative e proposizionali. Soltanto l’uomo ha un linguaggio proposizionale, cioè capace di trascendere il momento della percezione utilizzando concetti, simboli e argomenti razionali in virtù di uno sviluppo della mente, esclusivamente umano.
È il simbolismo che permette all’uomo di dominare i suoi bisogni biologici e i suoi interessi pratici. Esso permette all’uomo di accedere a quel mondo ideale, il mondo dello spirito oggettivo, il mondo della religione, dell’arte, della filosofia e della scienza.
Tutto ciò definisce l’essenza della persona umana. È l’autocoscienza che caratterizza l’intera vita culturale del Mondo 3 ciò permette all’uomo di vedere la fioritura libera della propria potenza creativa oltre le strutture delle concezion...