Il Latino nella secondaria di primo grado
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Il Latino nella secondaria di primo grado

Atti del Seminario per Docenti della Scuola secondaria Liceo Scientifico "Enrico Fermi" di Padova

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Il Latino nella secondaria di primo grado

Atti del Seminario per Docenti della Scuola secondaria Liceo Scientifico "Enrico Fermi" di Padova

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Informazioni sul libro

Partendo dalla realtà dei corsi di latino 'fantasma' presenti nella maggior parte delle scuole secondarie di primo grado, la Regione Veneto ha organizzato un convegno per valutare la sua introduzione nel percorso ufficiale, sottoposto a scelta opzionale.
Obiettivi, metodi, strumenti, finalità e contenuti. Il tema si specchia nel valore culturale collettivo della società e nell'arricchimento della persona immersa nei significati del patrimonio linguistico e nell'eredità umanistica. The region Veneto has organized a conference to evaluate the impact of introducing officially (but optional) the Latin courses in the secondary first level school. Such courses are now 'phantom like' in most of such classes.The aim is to evaluate the objectives, methods, goals, instruments and contents of such courses.This will translate into an increased value of the same society and an enrichment of the 'Person', who is embedded in the meanings of the languages and humanistic legacy.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788838249839

1. Com’è nato il Seminario

Il Seminario nasce da un desiderio, da un’idea progettuale della prof.ssa Emanuela Andreoni Fontecedro, condivisa con la prof.ssa Anna Spata: promuovere l’insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado.
Il Seminario di formazione è stato pensato come il primo momento di un più ampio e ambizioso progetto di ricerca-azione, finalizzato a sperimentare, in modo strutturato e organico, l’insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado.
Noi speriamo che l’intero progetto si possa effettivamente realizzare successivamente, anche in esito alla giornata odierna.
L’idea del progetto e del Seminario di formazione è stata condivisa dalla dott.ssa Maria Assunta Palermo, Direttore Generale della Direzione degli Ordinamenti Scolastici del MIUR, e dall’USR del Veneto, in primo luogo nella persona del suo Direttore Generale, dott.ssa Augusta Celada.
L’USR del Veneto ha permesso la realizzazione del Seminario, in collaborazione con il Liceo Fermi.

2. L’azione di sostegno e promozione della cultura classica nella scuola e nella società italiana

Il Seminario si situa nell’orizzonte complessivo di numerose attività e manifestazioni che negli ultimi anni vi sono state nel nostro paese per sostenere e promuovere la cultura classica nella scuola e nella società.
Tutti noi abbiamo ben presenti molteplici attività culturali e editoriali che hanno questo obiettivo.
L’elenco sarebbe, per fortuna, lungo. Ricordo, in ambito più strettamente scolastico, la Notte Nazionale del Liceo Classico, che coinvolge oramai quasi tutti i Licei Classici italiani, e le Olimpiadi delle Lingue e Civiltà Classiche. Ricordo, tra i tanti Convegni, il Festival del Classico di Torino del mese di ottobre.
Tralascio i numerosi libri, ben noti, sulla cultura classica usciti in questi ultimi anni, molti dei quali anche con un ottimo successo editoriale.
Possiamo affermare che permane nel nostro Paese un interesse diffuso per le sue radici culturali, che hanno bisogno, però, di costante cura e attenzione.

3. Lo scopo del Seminario

Il Seminario si occupa di una realtà – l’insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado – che, fino ad ora, mi pare, è stata trascurata e non è stata indagata. Pur in assenza di dati quantitativi, possiamo ritenere che siano molto numerose le scuole secondarie di primo grado in cui vi sono diversificate esperienze di insegnamento del Latino.
Sappiamo che con la legge 16.6.1977 n. 348, entrata in vigore dall’a.s. 1977/1978, lo studio del Latino è stato completamente eliminato dalla scuola media, così come era previsto dalla legge 31.12.1962 n. 1859, che lo prevedeva come obbligatorio in II, integrato nell’insegnamento dell’Italiano, e come materia autonoma facoltativa in III (il superamento nell’esame della prova di Latino era necessario, però, per accedere al Liceo Classico).
Tuttavia, nella maggior parte delle scuole medie (poi scuole secondarie di primo grado) il Latino non è scomparso. Sono stati proposti e continuano ad essere proposti corsi di Latino, prevalentemente in orario pomeridiano extracurricolare, di durata variabile (per poche ore complessivamente o per periodi più lunghi), ma non mancano esperienze di studio del Latino all’interno dell’orario curricolare.
Spesso i corsi sono richiesti dalle famiglie e concorrono ad arricchire l’offerta formativa delle scuole.
Pur in assenza di dati complessivi, sulla scorta di esperienze personali e di informazioni raccolte informalmente, è plausibile pensare che l’insegnamento in genere sia molto tradizionale, “tantucciano”. Accanto al prevalente studio linguistico-grammaticale, in genere correlato con lo studio della lingua italiana, sono spesso affrontati anche aspetti della civiltà classica, magari con forti semplificazioni, talora con una certa attenzione a uno studio iniziale del lessico.
Che queste esperienze abbiano una certa diffusione è testimoniato dal fatto che alcune case editrici hanno pubblicato dei testi per l’insegnamento del Latino, benché la materia non sia prevista nell’ordinamento della scuola secondaria di primo grado (osservo che nelle Indicazioni nazionali del 2012 non vi è alcun riferimento al Latino e vi è un unico fugace riferimento alla civiltà classica greca e latina).
Il carattere “ufficioso” di queste esperienze, che non sono sottoposte a indicazioni ordinamentali o a verifiche comuni, che favoriscono una certa omogeneità, come accade, ad esempio, con gli esami di Stato nella scuola secondaria di secondo grado, determina varietà di contenuti, di metodi e di strumenti. La varietà è ricchezza, ma è talora confusione e modesta qualità della proposta.
L’impostazione dei corsi, poi, è spesso finalizzata a rendere più agevole l’inserimento degli studenti nei corsi liceali, in primis nel Liceo Classico.
Frequentemente al corso di Latino viene affidata anche con una valenza orientativa, ma non abbiamo riscontri in merito, cioè non abbiamo elementi per dire se abbia contribuito e quanto nella scelta della scuola secondaria di secondo grado.
Spesso su questi corsi, il cui valore è disomogeneo, il giudizio dei docenti “delle superiori”, almeno per come ho avuto modo di raccoglierlo, non sempre è positivo, anzi è talora recisamente negativo.

Lo scopo del Seminario, alla luce di quanto detto, è duplice. In primo luogo, vuole dare un’occasione di visibilità e di confronto a queste esperienze di insegnamento del Latino. In secondo luogo, vuole offrire suggestioni, idee e strumenti per un insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado (ma anche di secondo grado!) più efficace e più interessante, più in linea con le migliori prassi didattiche, più coerente con il dibattito attuale sull’antico e sul classico.

L’insegnamento del Latino nella scuola secondaria di primo grado pone inevitabilmente alcune non semplici domande: perché introdurlo (o mantenerlo)? Per quali finalità? In quali tempi? A chi indirizzarlo (a tutti o opzionale per chi intende poi studiarlo nel liceo)? Quali contenuti privilegiare? Quali metodi e quali strumenti utilizzare?
Gli interventi dei nostri relatori vogliono dare un utile contributo per rispondere ad esse.

Gianni Colombo
Dirigente Tecnico USR per il Veneto

Parte I

Competenze e contenuti nella Secondaria di primo grado attraverso l’insegnamento-apprendimento del Classico

La lingua e la città: insegnare l’antico nel primo ciclo di istruzione

Augusta Celada

Significative le riflessioni emerse nel corso del seminario “Il Latino nella secondaria di primo grado”, che si è tenuto presso il Liceo Enrico Fermi di Padova, in data 22 novembre 2019. Lo scopo è stato quello di indagare il senso e l’utilità di un apprendimento precoce del latino e delle lingue classiche in generale nelle scuole secondarie di primo grado in cui viene offerta l’opzione - a partire dalla seconda classe - di apprendere elementi di base della grammatica latina. La letteratura scientifica sottolinea universalmente la centralità della promozione di competenze rispetto alla semplificazione o all’anticipazione di conoscenze. Per tali ragioni nel testo si è indagato il significato e i vantaggi che possono derivare da un approccio generalizzato e precoce all’antico. All’interno del quadro di riferimento europeo, tre delle otto competenze chiave risultano di interesse se si considera che l’insegnamento dell’antico nella scuola secondaria di primo grado può sviluppare l’acquisizione della competenza alfabetico-funzionale e della competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali in particolare, ma anche della competenza in materia di cittadinanza. L’articolo argomenta le motivazioni e le tematiche connesse, il richiamo a ‘concetti e fenomeni’ di base da avviare fin dalla scuola secondaria di primo grado, tali da costituire anche un’occasione di innovazione pedagogica. Il contributo conclude con l’idea che i problemi dell’oggi attraverso la lente dell’antico possono essere affrontati in una dimensione di “semplicità e naturalezza”, propria di una democrazia, o di una repubblica o di un impero retti secondo le regole originarie e fondative del diritto.

The reflections that emerged during the seminar "Latin in first grade secondary school" which was held at Enrico Fermi High School in Padua on 22nd November 2019 were significant. The aim was to investigate the meaning and usefulness of early learning of Latin and classical languages in general in first grade secondary schools, where the option - starting from the second class - of learning the basic elements of Latin grammar is offered. The scientific literature universally underlines the centrality of the promotion of skills with respect to the simplification or anticipation of knowledge. For these reasons, the text investigates the role and the advantages that can derive from a generalized and early approach to the old. Within the European framework, three of the eight key competences are of interest if we consider that the teaching of the ancient in the secondary school can develop the acquisition of the alphabetic-functional competence and the competence in the matter of awareness and cultural expression in particular, but also of citizenship competence. The article discusses the motivations and the related themes, the reference to basic 'concepts and phenomena' to be started right from the first grade of secondary school, such as to also constitute an opportunity for pedagogical innovation. The contribution concludes with the idea that the problems of today through the lens of the ancient can be faced in a dimension of "simplicity and naturalness", proper to a democracy, or a republic or an empire governed by the original rules and foundations of law.

Parole chiave
Lingue antiche; competenze chiave UE; educazione alla cittadinanza; educazione civica; innovazione pedagogica

Keywords
Ancient languages; EU key competences; citizenship education; civic education; pedagogical innovation

Il presente contributo riassume alcune riflessioni emerse nel corso del Seminario “Il Latino nella secondaria di primo grado” realizzato in co-progettazione tra il MIUR Direzione generale degli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, l’Ufficio scolastico Regionale per il Veneto e il Liceo Enrico Fermi di Padova che lo ha ospitato il 22 novembre 2019.
La riflessione intende indagare il senso e l’utilità e, in conseguenza l’attualità nell’attuale panorama ordinamentale, didattico e normativo, di un apprendimento precoce del latino, e delle lingue classiche in generale, partendo da un dato di realtà. È noto, infatti, che in molte scuole secondarie di primo grado viene offerta l’opzione, a partire dalla seconda classe, di apprendere elementi di base della grammatica latina. Si vuole fin d’ora scongiurare una preconcetta interpretazione della questione come mera restitutio di una pratica didattica nostalgicamente rimpianta da alcuni laudatores temporis acti.
Le domande che qui si intendono porre, sono le seguenti: oggi ha una qualche utilità e legittimità insegnare il latino nella scuola secondaria di primo grado? E oltre al latino nella secondaria di primo grado si potrebbe pensare anche ad un approccio precoce al greco? Può essere preso in considerazione un insegnamento dell’antico nella sua complessità nel primo ciclo di istruzione ? Ed eventualmente con quali finalità? La risposta non può certamente essere quella che spesso accompagna l’offerta di questi corsi, cioè fornire un’anticipazione delle conoscenze di base che gli studenti dovranno affrontare all’inizio del nuovo corso di studi liceale.
Una possibile risposta alla questione è piuttosto da ricercare all’interno del nuovo quadro normativo europeo, e in particolare nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea (2018/C 189/01) del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, testo rilevante ai fini del SEE [1] : lo spazio economico europeo. La letteratura scientifica sottolinea universalmente la centralità della promozione di competenze rispetto alla semplificazione o all’anticipazione di conoscenze. Promuovere lo sviluppo delle competenze e garantirne la stabilizzazione all’interno dell’apprendimento formale rappresenta oggi uno degli obiettivi principali della prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione, l’unica via per «sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per l’occupazione, la giustizia sociale e la cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l’identità europea in tutta la sua diversità».
È pertanto all’interno di questa cornice che si deve indagare il significato e i vantaggi che possono derivare da un approccio generalizzato e precoce all’antico.
Entrando nello specifico, il quadro di riferimento europeo delinea otto tipi di competenze chiave:

1) competenza alfabetica funzionale
2) competenza multilinguistica
3) competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegner...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il Latino nella secondaria di primo grado
  3. Indice dei contenuti
  4. Introduzione
  5. 1. Com’è nato il Seminario
  6. 2. L’azione di sostegno e promozione della cultura classica nella scuola e nella società italiana
  7. 3. Lo scopo del Seminario
  8. Parte I
  9. La lingua e la città: insegnare l’antico nel primo ciclo di istruzione
  10. 1. Competenza alfabetico-funzionale
  11. 2. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
  12. 3. Competenza in materia di cittadinanza
  13. La motivazione dello studio del Latino: il Latino dell’Europa
  14. ​1. La motivazione dello studio del Latino
  15. Parte II
  16. Il modello Andreoni Fontecedro nella scuola secondaria di primo grado
  17. 1. Un modello funzionalista
  18. 2. La valenza verbale, gli Attanti/Argomenti
  19. 3. In nucleo verbale, circostanti e espansioni
  20. 4. L’analisi logica secondo il modello funzionalista
  21. 5. Dall’italiano al Latino
  22. 6. La decodifica del testo
  23. Esperienze e proposte per lo studio della lingua latina nella scuola secondaria di primo grado
  24. 1. Il modello Andreoni Fontecedro per lo studio della lingua latina nella scuola secondaria di primo grado
  25. 2. Breve analisi della situazione attuale
  26. 3. Rimodulazione in chiave didattica della ricerca scientifica e del metodo Andreoni Fontecedro
  27. 4. Le proposte operative
  28. 5. Quali i problemi organizzativi?
  29. 6. Quali prospettive per il futuro?
  30. Riferimenti bibliografici
  31. Bibliografia essenziale
  32. Parte III
  33. L’importanza del latino per un giovane del XXI secolo
  34. 1. Latino sì! Latino no!
  35. 2. Un cenno allo studio del latino in Italia
  36. 3. Un esempio: il latino nella Facoltà Giurisprudenza
  37. 4. Alcune risposte programmatiche e riflessioni su tante domande
  38. 5. Un messaggio di speranza
  39. Figli di un dio minore… voci dal silenzio
  40. 1. Competenze in materia di cittadinanza attraverso il Latino
  41. 2. “Dare voce” al… silenzio
  42. 3. Il lessico dei modelli e degli stereotipi femminili del mondo romano
  43. 4. Tacita Muta e il silenzio femminile
  44. 5. La donna virtuosa
  45. 6. Orazia
  46. 7. Virginia
  47. 8. La condizione femminile e l’emancipazione
  48. 9. Oggi…
  49. 10. Donne troppo indipendenti
  50. 11. Ortensia
  51. 12. Clodia
  52. 13. Il servaggio nell’antica Roma
  53. 14. Gli schiavi nelle campagne e nelle miniere
  54. 15. Gli schiavi di città
  55. 16. Oggi…
  56. 17. La ‘nona’ competenza-chiave europea
  57. Parte IV
  58. Patavium: la Padova romana con lo sguardo di oggi
  59. 1. L’antica Patavium: uno sguardo a una città invisibile” attraverso le fonti archeologiche, letterarie ed epigrafiche
  60. 2. L’antica Patavium: uno sguardo ai suoi abitanti
  61. Siste viator iter animumque intende et lege: il racconto delle pietre
  62. 1. Il lascito di un concittadino illustre
  63. 2. Digital public history: una necessaria digressione metodologica
  64. 3. Epigrafi on the road
  65. 4. Una pietra una storia: un esperimento di archeofiction
  66. 5. Un cortometraggio
  67. 6. Nuove e “vecchie” forme di multimedialità