Note
1 M. Heidegger, Sentieri interrotti, a c. di P. Chiodi, La Nuova Italia, Firenze 2000, p. 87.
2 Ivi, p. 88.
3 J. Berger, Sul guardare, a c. di M. Nadotti, Bruno Mondadori, Milano 2003, p. 4.
4 Ivi, p. 23.
5 M. Heidegger, Parmenide, a c. di M.S. Frings, ed. it. a c. di F. Volpi, trad. it. di G. Gurisatti, Adelphi, Milano 1999, p. 238.
6 Qui non posso che rinviare a una costellazione di pensatori che hanno indagato questa possibilità sotto molteplici sfumature: da Vernant a Ong, da Detienne a Leroi-Gourhan, fino a Sini e Stiegler.
7 Un testo estremamente denso e ricco di spunti per la comprensione di questa etica della visione è E. Coccia, La vita sensibile, il Mulino, Bologna 2011; può forse essere utile per una comprensione della questione dell’immagine come è qui delineata leggere anche le mie considerazioni sviluppate in F. Ferrari, Sub specie aeternitatis. Arte ed etica, Diabasis, Reggio Emilia 2008.
8 A. Moresco, L’invasione, Rizzoli, Milano 2002, p. 107.
9 W. Benjamin, Parigi, capitale del XIX secolo. I “passages” di Parigi, a c. di R. Tiedman, Einaudi, Torino 1986, p. 15.
10 J. Berger, op. cit., p. 69.
11 Citato in ivi, p. 67.
12 B. Brecht, L’Abicì della guerra, trad. it. di R. Fertonani, Einaudi, Torino 2002, p. 3.
13 Come ha scritto Godard, «l’image / est d’abord de l’ordre de la rédemption / attention, celle du réel», in J.-L. Godard, Histoire(s) du cinéma, vol. III, Gallimard, Paris 1998, p. 149.
14 W. Benjamin, Il dramma barocco tedesco, trad. it. di E. Filippini, Einaudi, Torino 1980, p. 10.
15 Id., Parigi, capitale del XIX secolo. I “passages” di Parigi, cit., p. 598.
16 Id., Il dramma barocco tedesco, cit., p. 11.
17 E. Pound, Saggi letterari, a c. di T.S. Eliot, trad. it. di N. D’Agostino, Garzanti, Milano 1957, p. 18.
18 H. Arendt, Walter Benjamin: 1892-1940, a c. di F. Ferrari, trad. it. di M. De Franceschi, SE, Milano 2004, p. 40.
19 W. Benjamin, “La riforma scolastica: un movimento culturale”, in Id., Metafisica della gioventù. Scritti 1910-1918, ed. it. a c. di G. Agamben, Einaudi, Torino 1982, p. 24.
20 Penso al libro di H. Bloom, L’angoscia dell’influenza. Una teoria della poesia, Feltrinelli, Milano 1983.
Ringraziamenti
Ogni volta che un lavoro sembra concluso, così tanti paiono i debiti contratti che risulta difficile elencarli tutti. Mi limiterò quindi a citare le persone che, con modalità diverse, hanno permesso che i miei pensieri dapprima potessero nascere e poi prendere una forma sempre più precisa. Talvolta il debito risale a incontri fugaci o veloci scambi epistolari, in altri casi a lunghe discussioni e amicizie profonde. In ogni caso, l’incontro e il confronto è stato fondamentale, permettendo quella che Friedrich Schlegel chiamava “la visione intellettuale dell’amicizia”. Ringrazio dunque Francesca Alfano Miglietti, Amandine André, Jean-Christophe Bailly, Carla Benedetti, Nathalie Blanchard, Gianni Caravaggio, Claudia Castellucci, Flavio De Marco, Jacques Derrida (†), Philippe Lacoue-Labarthe (†), Tomás Maia, Boyan Manchev, Luigi Maramotti, Emmanuel Moreira, Jean-Luc Nancy, Federico Nicolao, Claudio Parmiggiani, Alessandra Salvini, Carlo Sini e Francisco Tropa.
©2013 Johan & Levi Editore
Redazione
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ISBN 978-88-6010-147-1
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