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Il cinema degli architetti
Informazioni sul libro
Questa è una storia di dialoghi mancati, di approdi differiti. Un'avventurosa vicenda, che non era ancora mai stata ricostruita nella sua ricchezza. Ne sono protagonisti, tra gli altri, Le Corbusier e Walter Gropius, Charles e Ray Eames e Yona Friedman, Bruno Munari e Frank Lloyd Wright, Giancarlo De Carlo e Ludovico Quaroni, Emilio Ambasz ed Ettore Sottsass, Gaetano Pesce e Mario Bellini, Michele De Lucchi e Aldo Rossi, Superstudio e Andrea Branzi. Pur diverse, le loro esperienze sono accomunate da una profonda fascinazione per il cinema, medium moderno per eccellenza, straordinaria "arte di vedere lo spazio", strumento per aderire alle architetture e per descriverne dall'interno la sintassi e i vuoti, dispositivo per visualizzare la metropoli contemporanea. Poco disposti a misurarsi con le regole dell'industria cinematografica e a cogliere la specificità del linguaggio filmico, gli architetti-registi concepiscono la settima arte come territorio della libertà, geografia in cui muoversi senza rispettare consuetudini e rituali, luogo delle più sfrenate sperimentazioni. Alcuni atteggiamenti sono ricorrenti: urgenza testimoniale, vocazione critica, desiderio di riciclare materiali già girati, slancio visionario, attitudine concettuale. Se Le Corbusier e De Carlo si servono delle immagini in movimento per divulgare presso un pubblico di non specialisti riflessioni teoriche già ampiamente note a studiosi e a professionisti, altri – come Pesce, De Lucchi, Bellini e Branzi – ricorrono a modelli di matrice avanguardistica, sottraendosi alle leggi della discorsività tradizionale e ai dettami della comunicazione classica. Altri ancora usano i video come luoghi nei quali mettere in scena progetti assurdi, impossibili: è il caso, per esempio, di Acconci e Superstudio. In questo originale volume, curato da Vincenzo Trione, incontreremo tanti architetti per i quali il cinema, per riprendere le parole di Giulio Carlo Argan, non è «puro e semplice sistema di conoscenza», ma «sistema significativo di nuova istituzione»: tra le tecniche artistiche, «la più strutturante».Il volume è pubblicato in formato solo testo.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Il cinema degli architetti: dialoghi mancati
- Gli architetti-registi
- 1. Vito Acconci
- 2. Emilio Ambasz
- 3. Archigram
- 4. Giovanni Astengo
- 5. Mario Bellini
- 6. Ricardo Levi Bofill
- 7. Piero Bottoni
- 8. Andrea Branzi e Archizoom
- 9. Livio Castiglioni
- 10. Aldo Cibic
- 11. Giancarlo De Carlo
- 12. Michele De Lucchi
- 13. Edoardo Detti
- 14. Carlo Doglio
- 15. Charles e Ray Eames
- 16. Yona Friedman
- 17. Walter Gropius
- 18. Robert Herlth e Walter Röhrig
- 19. Rem Koolhaas
- 20. Ugo La Pietra
- 21. Le Corbusier
- 22. Angelo Mangiarotti
- 23. Carlo Mollino
- 24. Luigi Moretti
- 25. Multiplicity
- 26. Bruno Munari
- 27. MVRDV
- 28. Renato Nicolini
- 29. Roberto Pane
- 30. Richard Paulick
- 31. Dominique Perrault
- 32. Gaetano Pesce
- 33. Gianni Pettena
- 34. Piero Portaluppi
- 35. Paolo Portoghesi
- 36. Franco Purini
- 37. Ludovico Quaroni
- 38. Franco Raggi
- 39. Walter Reimann
- 40. Aldo Rossi
- 41. Ettore Sottsass
- 42. Albert Speer
- 43. Stalker/Osservatorio Nomade
- 44. Nanni Strada
- 45. Gruppo Strum
- 46. Superstudio
- 47. Kenzo Tange
- 48. Oscar Tusquets Blanca
- 49. UFO (Unidentified Flying Object)
- 50. Robert Venturi e Denise Scott Brown
- 51. Maximilian von Goldbeck ed Erich Kotzer
- 52. Anton Weber
- 53. Frank Lloyd Wright
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