L'arte sotto controllo
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Nuova agenda sociale e censure militanti

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Nuova agenda sociale e censure militanti

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C'è un virus che si propaga nel mondo dell'arte da qualche tempo a questa parte, il politically correct. Ha la forma di un potere tirannico e moralista che attecchisce a biennali, festival e a manifestazioni culturali sempre più consacrate a tematiche antiglobaliste, ambientaliste e femministe. A quest'arte militante si affiancano nuove forme di censura nei confronti di una produzione artistica considerata offensiva verso la morale pubblica. La petizione per rimuovere dalle pareti di un museo il dipinto Thérèse rêvant di Balthus e l'aggiunta di banner oscuranti sui nudi di Egon Schiele in metropolitana sono solo i casi più clamorosi.Abbandonata ogni velleità provocatoria ed eversiva, oggi l'arte si fa vessillo delle lotte sociali e l'artista si lascia avviluppare da una critica buonista. Spesso sprovvisto di competenze specifiche, indossa volentieri l'abito dell'archivista, dello storico o dell'attivista per realizzare progetti che lasciano ampio spazio a documenti, testimonianze e a una fitta impalcatura didattica e sentenziosa. Ma se il valore intrinseco dell'opera passa in secondo piano rispetto al contenuto e alla causa che promuove, che ne è della forza e dell'autonomia che la Modernità le aveva assegnato? A essere in pericolo, in verità, non è solo la nozione di arte. La stessa idea di etica paradossalmente ne esce frammentata in una miriade di categorie ? tante quante sono le rivendicazioni identitarie ? potenzialmente in conflitto fra loro.In questo breve saggio fortemente polemico, Talon-Hugon ripercorre le tappe del delicato rapporto tra arte ed etica e le confronta con ciò che sta accadendo oggi: la censura viene esercitata non per il bene dell'umanità nel suo complesso ma a profitto di singole categorie o comunità, a scapito dell'artista e del suo modus vivendi.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788860102454
Argomento
Arte
Categoria
Arte generale
Note
Introduzione
1Vedi Roberta Smith, “At the Whitney, a Biennial with a Social conscience”, in New York Times, 5 marzo 1993.
2Userò indifferentemente i termini morale ed etica. Etimologicamente le due parole sono sinonimi poiché entrambe rimandano ai costumi – una in greco (êthos), l’altra in latino (mores) – ossia l’insieme delle prescrizioni basate sulle norme e sui valori accettati in una determinata epoca e in una determinata società. Per maggiori dettagli sugli usi di questi due termini vedi Carole Talon-Hugon, “La Moralité”, in Nathalie Heinich, Jean-Marie Schaeffer e Carole Talon-Hugon (a c. di), Par-delà le beau et le laid. Enquête sur les valeurs de l’art, Presses Universitaires de Rennes, Rennes 2014.
3Carole Talon-Hugon, Morales de l’art, PUF, Paris 2009.
4Dal giudice Elisabeth Roscoe del tribunale di Hammersmith (Regno Unito), che le condanna per oscenità, vedi https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/11929768/Graphic-work-of-paedophile-artist-Graham-Ovenden-to-be-destroyed.html.
Per dettagli e analisi di altri casi, vedi capitolo 1.
5Non si tratta, beninteso, di quella di tutta l’arte contemporanea.
1. L’agenda sociale dell’arte contemporanea
1Olivier Py, citato da Fabienne Darge, “En violet, le Festival d’Avignon mêle les genres”, in Le Monde, 29 marzo 2018.
2Ibidem.
3http://www.festival-avignon.com/fr/spectacles/2018/trans-mes-enlla.
4http://www.festival-avignon.com/fr/spectacles/2018/saison-seche.
5http://www.festival-avignon.com/fr/spectacles/2018/mesdamesmessieurset-le-reste-du-monde.
6Sandrine Blanchard, “Océan: ‘Être transfuge de genre n’est ni grave ni une folie’”, in Le Monde, 30 settembre 2018.
7Emmanuelle Jardonnet, “Art Basel Cities fait tanguer Buenos Aires. Dans un pays touché par la crise économique, la manifestation artistique prend des accents très politiques”, in Le Monde, 10 settembre 2018.
8Da luglio del 2018 a gennaio del 2019.
9Roberta Shapiro usa il termine per indicare «il processo di trasformazione della non-arte in arte, risultato di un lavoro complesso che provoca un cambiamento di definizione e di statuto delle persone, degli oggetti e delle attività», in De l’artification. Enquêtes sur le passage à l’art, Éditions de l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Paris 2015.
10Véronique Cauhapé, “Dilili à Paris: un plaidoyer féministe animé de Michel Ocelot”, in Le Monde, 10 ottobre 2018.
11Sylvia Zappi, “Le polar balance ses porcs. Les thématiques féministes gagnent du terrain dans ce milieu longtemps très viril”, in Le Monde, 7 giugno 2018.
12https://hyperallergic.com/455019/fred-wilson-afro-kismetpace-gallery/.
13Cédric Aurelle, “Kader Attia revient sur ses racines”, in Le Journal des Arts, 16 maggio 2018.
14https://www.tate.org.uk/art/artists/lubaina-himid-2356/turner-prize-2017-biography.
15Cédric Aurelle, “Miss Chief, ambassadrice extraordinaire à Paris”, in Le Journal des Arts, 19 giugno 2018.
16Philippe Dagen, “À Dakar, une biennale sans concessions”, in Le Monde, 8 maggio 2018.
17Philippe Dagen, “La ségrégation sous toutes les coutures”, in Le Monde, 7 ottobre 2016.
18http://www.festival-avignon.com/fr/spectacles/2018/certaines-n-avaient-jamais-vu-la-mer (in italiano il romanzo si intitola Venivano tutte per mare, Bollati Boringhieri, Milano 2013).
19Stéphane Renault, “Les ‘must-see’ de Bâle 2018”, in Le Journal des Arts, 503, 12 giugno 2018.
20Emmanuelle Lequeux, “Exposition: Tomás Saraceno tricote le fil de l’univers”, in Le Monde, 2 novembre 2018.
21Paul Ardenne e Bernard Stiegler, Un art écologique. Création plasticienne et anthropocène, Le Bord de l’Eau, Bordeaux 2018.
22È interessante notare che l’arte contemporanea non è l’unica paladina delle cause umanitarie e sociali: il mondo della moda, dopo avere operato nel campo del mecenatismo artistico (Kering è stato partner del Festival di Cannes, LVMH ha partecipato al restauro del Musée des Arts et des Traditions populaires, Dior a quella del Castello di Versailles…), moltiplica “partenariati etici” dichiarando il proprio impegno per la difesa dell’ambiente e a sostegno delle minoranze e dei migranti. La stilista Marine Serre denomina la sua collezione Radical Call for Love in risposta agli attacchi del Bataclan e invoca un «pianeta Fashion etico e multiculturale»; il logo del World Food Programme figura nel défilé di Balenciaga; Lacoste esprime il suo impegno per la salvaguardia delle specie animali in via di estinzione con l’Union internationale pour la Conservation de la Nature; Burberry finanzia tre associazioni LGBTQ+; Sonia Rykiel lancia l’operazione di vendita di maglioni soprannominata “Generous Sweaters” a vantaggio dei precari…
23Philippe Dagen, “À Dakar, une biennale sans concessions”, cit.
24scouncilcollection.org.uk/artwork/cottoncom.
25Brochure della mostra.
26Cédric Aurelle, “L’expérience Manifesta à Palerme”, in Le Journal des Arts, 4 luglio 2018.
27Clarisse Fabre, “Cannes 2018: Françoise Nyssen annonce un fonds d’aide pour les réalisatrices”, in Le Monde, 14 maggio 2018.
28Vedi Isabelle Barbéris, “La racialisa...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il libro
  4. Introduzione
  5. PARTE I: Inventario
  6. PARTE II: Prospettive storiche
  7. PARTE III: L’arte sociale può adempiere agli obiettivi che si è prefissata?
  8. PARTE IV: L’arte colonizzata dalla morale
  9. Conclusione
  10. Note
  11. Gli e-book di Johan & Levi
  12. Copyright