L'Angelo accanto a te
eBook - ePub

L'Angelo accanto a te

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

L'Angelo accanto a te

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Gli angeli – lo dice il nome – sono «messaggeri» tra Dio e gli uomini. Costituiscono una presenza viva, quotidiana cui rivolgersi per le grandi domande e per le piccole preoccupazioni di tutti i giorni. L'interesse crescente per gli angeli assume oggi svariate dimensioni, dalla «classica» (e imprescindibile) tradizione cristiana alle mescolanze più o meno sincretistiche con nuove forme di religiosità. Ma chi sono, in realtà, questi esseri luminosi? Qual è il loro rapporto con Dio e con l'uomo? Esiste davvero l'angelo custode? Come interagiscono con la nostra vita e come possiamo, a nostra volta, entrare in contatto con delle creature puramente spirituali? L'autore, che al tema ha già dedicato numerosi studi e pubblicazioni, risponde a queste e altre domande in un testo di semplice lettura e grande profondità. La trattazione è arricchita, nella seconda parte, dalle storie concrete di 35 fra santi e altre donne e uomini straordinari che hanno goduto di un rapporto privilegiato con il mondo angelico.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a L'Angelo accanto a te di Marcello Stanzione in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Teologia e religione e Denominazioni cristiane. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Ares
Anno
2020
ISBN
9788892980242

1

Natura & missione degli angeli

 
 
 
 
 
L’esistenza di creature puramente spirituali chiamate angeli è per ogni cristiano oggetto di fede certa. Il simbolo di Nicea-Costantinopoli dice: «Credo in un solo Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili».
Evocando la gloria celeste degli apostoli e dei martiri, il Concilio Vaticano II afferma, nella costituzione dogmatica Lumen Gentium, che la Chiesa ha venerato gli apostoli e i martiri «con particolare affetto insieme con la Beata Vergine Maria e i santi angeli» (n. 50).
Gli angeli esistono, dunque, e sono oggetto di culto. Nel Credo del Popolo di Dio, il papa san Paolo VI richiamava questa verità di fede:
 
Noi crediamo in un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, creatore delle cose visibili, come questo mondo ove trascorre la nostra vita fuggevole, delle cose invisibili quali sono i puri spiriti, chiamati altresì angeli (30 giugno 1968).
 
Queste affermazioni non dicono nulla di più che l’esistenza certa degli angeli. Esse non ci informano sulla loro creazione e sulla loro storia: infatti gli angeli non hanno solamente un’esistenza, essi hanno anche una storia. Questa inizia nell’istante in cui l’onnipotenza del Creatore li crea dal nulla per dare loro vita e immortalità. Inoltre, avendo ognuno un’esistenza propria, autonoma, ha la sua storia e la sua personalità. Di questa storia – queste storie – noi sappiamo poche cose: la Bibbia, che evoca gli angeli dalle prime pagine della Genesi fino alle ultime dell’Apocalisse, fa allusione solamente a un episodio drammatico della storia del mondo angelico – la lotta e la caduta degli spiriti ribelli – e, riportando molteplici interventi di angeli presso gli uomini, ci lascia intravedere alcuni aspetti della loro missione. Ma essa si mostra molto discreta sulle loro relazioni reciproche e sulla personalità dei tre soli spiriti angelici che nomina. Nulla sulla creazione degli spiriti celesti, nulla sulla causa o le modalità della ribellione dei cattivi angeli, nulla sulla «personalità» di tale o talaltro inviato del cielo che interviene presso gli uomini, al di fuori di Raffaele nel Libro di Tobia.
La definizione più sintetica di ciò che sono gli angeli si trova nella Lettera agli Ebrei, che stiamo per riprendere ora, parola per parola. Passi paralleli nella Bibbia ne illumineranno ognuno dei termini. «[Gli angeli] non sono forse tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati a servire coloro che erediteranno la salvezza?» (Eb 1,14).

2

Gli angeli sono spiriti...

 
 
 
 
 
Il nostro dizionario linguistico dispone di due termini per definire l’angelo: in primo luogo si trova evidentemente la parola «angelo», termine funzionale che esprime la missione. Ma gli si accosta la parola «spirito» che designa la natura. Gli angeli, per loro natura, sono degli spiriti e, per loro funzione, sono dei messaggeri.
Essi sono degli spiriti in un duplice senso, che si ritrova costantemente nella Sacra Scrittura: prima di tutto essi non sono materiali; ma anche – e più profondamente – sono a immagine dello Spirito Santo, Lui che esprime al meglio nella vita trinitaria la proprietà puramente spirituale della natura di Dio.
Si è già notato che l’Antico Testamento ci rivela una prossimità tra l’invio e la presenza degli angeli da una parte, e la missione e la presenza dello Spirito dall’altra. In effetti, l’angelo viene dalla gloria di Dio, egli è davanti a questa gloria e la manifesta.
Ora lo Spirito è da Sé stesso la manifestazione della gloria di Dio; Egli è questa manifestazione nella sua persona trinitaria.
Nel libro di Tobia (12,15), quando l’angelo Raffaele, al termine della sua missione sulla terra, si rivela per quello che realmente è, si presenta e dichiara solennemente: «Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della gloria del Signore». Notiamo la menzione dei sette angeli, frequente nell’Antico Testamento, sotto il tema dei sette spiriti. Non è per caso che quest’ultimo sarà tanto un titolo angelico quanto un riferimento alle operazioni dello Spirito Santo: i sette doni dello Spirito Santo, i sette spiriti di Dio in missione sulla terra. Nell’uno e nell’altro Testamento, vi è un’incessante ambivalenza tra la presenza stessa di Dio e la presenza dei suoi angeli.
Infatti il profeta Zaccaria dichiara: «Vedo un candelabro tutto d’oro; in cima ha una coppa con sette lucerne e sette beccucci per ognuna delle lucerne […]. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra» (Zc 4,2.10). Questo lampadario che ci ricorda la menorah del Tempi –, il candeliere dalle sette braccia che significa i sette spiriti di Dio – è la gloria di Dio. Questo significa contemporaneamente la pienezza della manifestazione della gloria divina nello Spirito Santo e la sua comunicazione coi sette spiriti angelici, che sono gli angeli del Volto, i messaggeri della sua gloria sulla terra.
Noi ritroviamo le stesse espressioni nell’Apocalisse: «Ardevano davanti al trono sette fiaccole accese, che sono i sette spiriti di Dio» (Ap 4,5). Nello stesso libro, è Cristo che appare come il candelabro della gloria di Dio, candelabro che porta sette lampade (Ap 1,12-13); le sette lampade sono le sette Chiese e i sette angeli delle Chiese sono le sette stelle che Egli tiene nella sua mano. Ciò implica inseparabilmente la potenza dello Spirito Santo e la presenza dei sette angeli.
Il brano di Apocalisse 5,6 è ancor più esplicito:
 
«Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
 
Qui i sette spiriti sono gli occhi dell’Agnello. Accanto alla potenza dello Spirito Santo si manifestano i sette angeli che operano la volontà di Cristo.
All’inizio dell’Apocalisse, vi sono un angelo che parla, lo Spirito e Cristo (cfr. Ap 1,1.12-13; 2, 7). Cristo stesso è «l’angelo» nel senso di «inviato» di Dio (cfr. Eb 3,1); Egli è anche l’angelo per eccellenza.
Si tratta, qui, del Cristo? Sarebbe Lui l’angelo che accompagna Giovanni lungo tutto il libro? No, ma lo rappresenta. Giovanni, d’altronde, è talmente impressionato dalla sua potenza che vuole adorarlo, ma l’angelo rifiuta questa adorazione (Ap 19,10; 22,6-9).
Questo angelo rappresenta anche lo Spirito che parla a Giovanni e gli dice, nello «Spirito di profezia» (Ap 19,10), «ciò che lo Spirito dice alle Chiese» (Ap 2,7).
Vi è là un accostamento stupefacente, al termine di tutto lo sviluppo vetero-testamentario sull’angelo del Signore e le missioni del Verbo e dello Spirito.
Ciò si può vedere accostando due testi sull’agonia di Gesù. In Eb 9,14, «[Cristo] mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio». Ora, in Lc 22,43, un angelo viene a confortarlo nel Getsemani. Cristo si è offerto, nello Spirito Santo, certo, e nello stesso tempo san Luca segnala in quel momento una presenza angelica che lo conforta (questo «conforto» è molto prossimo alla paraklèsis dello Spirito Santo).
Negli Atti: «Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: “Àlzati e va’ [...]”» (At 8,26). Poi, è lo Spirito che dice a Filippo: «Va’ avanti e accostati a quel carro» (v. 29). Infine, «quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo» (v. 39). Quest’ultimo è allora trasportato, come lo era stato Abacuc, da un angelo (cfr. Dn 14,36.39). La stessa correlazione, anche questa volta, è stabilita tra la prossimità dello Spirito Santo e una manifestazione dell’angelo.
Gli angeli sono dunque degli spiriti, non solo perché immateriali, ma anche perché sono al servizio della missione dello Spirito Santo, manifestano la gloria di Dio e la comunicano agli uomini. Nella loro missione, in cui la loro natura si prolunga sul piano operativo, si caratterizzano come spiriti. E lo sono in senso biblico.
La Bibbia, in effetti, non separa la loro condizione immateriale dalla santità di cui Dio li ha resi capaci e con la quale essi partecipano alla sua gloria: quando la Scrittura vuol dire che Dio è spirito trascendente, essa dice che Egli è santo. E il primo nome degli angeli, è «i santi» (Gb 5,1; Zc 14,5; Dn 4,10-14 e 8,13). Molto spesso, anche nel Nuovo Testamento, i «santi» sono gli angeli, anche se progressivamente vi si vede il nome di santi attribuito ai cristiani giunti in cielo. Nella storia della salvezza, si ha dunque questa estensione progressiva della comunione dei santi: gli angeli, poi Israele come popolo santo, infine la Chiesa cristiana.

3

...incaricati di un ministero

L’angelo è spirito, l’angelo è «occhio»; egli è il «vigilante», come lo chiama Daniele nei due testi sopra menzionati: è proprio dell’angelo, in effetti, essere come l’occhio, tutto in visione, tutto sveglio, attento a Dio. Egli è interamente colui che vede Dio e ne testimonia la realtà salvifica. Egli è servitore dapprima in quanto testimone delle opere di Dio; non ne è l’esecutore che a titolo secondario. Come Giovanni Battista, gli spiriti celesti vedono l’opera di Dio e si rallegrano: sanno bene che la sua opera gli appartiene e che essi ne sono solo strumenti.
Nel mondo della grazia, non si collabora all’opera di Dio se non tramite la contemplazione e la testimonianza: è Dio che fa tutto. Essendo vigilante e vedendo tutta l’opera di Dio, l’angelo sa riconoscere, nel duplice senso di vedere e di rendere grazie (Sal 89,6.9). È un essere liturgico. Non bisogna credere pertanto che la santità degli angeli sia la santità di spiriti creati infallibili; sono delle creature e, come tali, benché puri spiriti, essi sono giunti a essere limitati e fallibili. La loro santità è una santità di grazia; essa è stata raggiunta attraverso un atto libero in cui essi si sono determinati, nella fede, speranza e carità, in rapporto a Dio il cui mistero trinitario rimaneva loro sconosciuto. Dio giudica il cuore di ognuno degli angeli, la scelta della loro libertà personale, come dice il libro di Giobbe (Gb 4,18; 15,15).
È giustamente nel libro di Giobbe che si trova la prima rivelazione della divisione del mondo angelico consecutiva al male personale delle creature spirituali. È una rivoluzione copernicana in rapporto ai testi sacri delle religioni tradizionali. Per esse, gli esseri spirituali erano automaticamente divini, il fatto di non avere corpo, o almeno corpi corruttibili, conferiva loro, in effetti, una purezza immateriale più o meno identificata con una santità, o un’immunità morale. Ora, questo soggetto costituisce uno degli esempi della purificazione che opera la rivelazione biblica nelle percezioni religiose delle tradizioni.
«I cieli non sono puri ai suoi occhi», dichiara il libro di Giobbe (15,15), che distingue nettamente la santità dall’immaterialità, e il peccato spirituale appare anche come una impurità ben più grande di tutto il peccato corporale. L’opera è scritta in epoca post-esilio e in essa vi si colgono, in particolare, delle considerazioni prese dalla religione mazdaica della Persia (antico Iran). Per quella religione fondata da Zarathuštra (che non ha nulla a che vedere col personaggio immaginato da Nietzsche), l’opposizione del puro e dell’impuro, del bene e del male, era stata abbastanza presto compresa in maniera dualistica come l’opposizione del materiale e dello spirituale.
Ora, nel libro di Giobbe, la purezza e l’impurità si situano propriamente a livello del cuore, della libera scelta delle creature spirituali nei confronti di Dio; e, se questo è vero per gli uomini, vale a fortiori per gli angeli. Non vi è dunque dicotomia, nella Scrittura, tra un cielo degli spiriti che sarebbe stabilito nella purezza (perché immateriale) e un cosmo materiale che dovrebbe essere purificato. Se gli angeli sono santi, è perché essi stessi sono gratuitamente elevati da Dio fino a condividere la sua vita divina; è dunque per grazia che sono santi e la grazia ha operato nel loro spirito come opera nel nostro cuore. Questo dimostra ancora una volta che noi costituiamo gli uni con gli altri l’unica famiglia di Dio.
Così, l’angelo rivela lo splendore della gloria di Dio, gloria nella quale egli è entrato per grazia, in virtù di una misericordia voluta gratuitamente da Dio nella provvidenza del suo disegno creatore. In effetti, la grazia non è solamente grazia di redenzione (non vi è stata redenzione per gli angeli buoni), essa è prima di tutto grazia di divinizzazione. Questa li ha fatti passare dalla loro condizione di creature alla comunione con la vita della Trinità. Gli angeli buoni hanno risposto alla grazia; essi hanno fatto l’esperienza del passaggio dalla conoscenza naturale di Dio nei suoi attributi essenziali alla conoscenza soprannaturale di Lui nella sua vita trinitaria. Essi sono entrati con la fede, la speranza e la carità nella comunione del Padre, nel Figlio, attraverso lo Spirito. L’angelo può misurare il carattere decisivo di questo passaggio ancor più di noi; essendo molto più vicino a Dio, egli può concepire molto meglio di noi l’immensa grazia che gli è concessa, ma al contempo può essere ancora più tentato dal rifiutarla per orgoglio.
Noi, a ogni modo, siamo talmente lontani da Dio ed Egli ci è così ignoto che la conoscenza naturale e la conoscenza soprannaturale che possiamo avere di Lui ci appaiano estremamente mescolate. Conoscere Dio in quanto esistente e conoscerlo così come si rivela in Gesù Cristo, è spesso un tutt’uno per molti di noi. Invece per l’angelo – e qui si colloca precisamente l’avventura del suo accesso alla beatitudine – tutto si interpreta in una tensione estremamente forte tra la conoscenza di Dio che egli ha naturalmente (poiché ne contempla le perfezioni essenziali) e la conoscenza soprannaturale, che deve ricevere per grazia, di Dio come Padre nella vita trinitaria. È certamente molto più difficile lasciarsi cogliere dal mistero della paternità in Dio quando si ha naturalmente una visione così abbagliante della maestà divina. Ma quando si è piccolissimi si attraversa il passo più facilmente. È per questa ragione che l’economia divina è tutta centrata sul piccolo e non sul maggiore: è per il fratello minore che hanno luogo, nella Bibbia, le grandi iniziative divine di grazia. Quello che è vero per i patriarchi è vero anche per il rapporto tra gli angeli e gli uomini: l’uomo, essendo più piccolo, può meglio ricevere il mistero della paternità di Dio e della misericordia del Padre; l’angelo, d’altronde, entra in questo mistero accettando di servirlo nell’uomo.
La Sacra Scrittura ci presenta sempre il peccato dell’angelo e l’adozione dell’uomo come impregnati l’uno nell’altro. Tuttavia non vi è un’avventura angelica che sarebbe una premessa della storia e poi un’avventura umana che ne sarebbe la conclusione. Si tratta, infatti, di un’unica creazione, un unico disegno creatore, un’unica storia santa.
L’avventura spirituale degli angeli e quella degli uomini sono inestricabilmente legate, per la nostra gioia e per la nostra...

Indice dei contenuti

  1. Introduzione. Quanto è dolce amare gli angeli santi di Dio
  2. Parte prima
  3. 1. Natura & missione degli angeli
  4. 2. Gli angeli sono spiriti...
  5. 3. ...incaricati di un ministero
  6. 4. ...inviati in servizio (diaconia)
  7. Gli angeli dei servi di Dio,
  8. 1. Gli angeli uniscono l’uomo & l’infinito
  9. 2. Beato Giacomo da Varazze
  10. 3. Giovanni da Fermo o della Verna
  11. 4. Dalmazio Moner
  12. 5. Giovanni Taulero
  13. 6. Giovanni Gersone
  14. 7. Santa Rita
  15. 8. Fernando del Portogallo
  16. 9. Beato Amedeo Gomes de Silva y Meneses
  17. 10. Beato Angelico
  18. 11. Beato Giovanni Liccio
  19. 12. Madre Aurelia Styblaert
  20. 13. San Giuseppe da Leonessa
  21. 14. Domenico di Gesù Maria
  22. 15. Monsignor Federico Forner
  23. 16. Camilla Pudenziana Zagnoni la Minore
  24. 17. Maria de Agreda
  25. 18. Gian Giacomo Olier
  26. 19. Beata Maria Celeste Crostarosa
  27. 20. Padre Louis Querbes
  28. 21. Beata Maria Luisa Angelica Prosperi
  29. 22. Beato Manuel Domingo y Sol
  30. 23. Beata Maria Fortunata Viti
  31. 24. Sant’Enrico de Ossó
  32. 25. Santa Candida Maria di Gesù
  33. 26. Venerabile suor Maria Dolores della Riparazione
  34. 27. Santa Giuseppina Bakhita
  35. 28. Maria Teresa Noblet
  36. 29. Santa Gemma Galgani
  37. 30. Beato Giustino Russolillo
  38. 31. Don Dolindo Ruotolo
  39. 32. San Josemaría Escrivá
  40. 33. Venerabile Angela Maria Autsch
  41. 34. Monsignor Ottavio Michelini
  42. 35. Madre Angelica Rizzo
  43. 36. Luigina Sinapi
  44. Bibliografia
  45. Indice