GHAZAL
NOI
Nei segni del mondo c’è un’essenza eterna: siamo noi,
e nel cuore della vita – un’argilla per il vino che inebria: siamo noi.
Noi – sostanza dell’acqua viva, la realtà del Paradiso,
un sorso di vino che è privo di impurità.
Noi – la luce dorata di un cero contornata di cielo,
e una falena che si brucia al volto della luna.
Ka’ba, templi e preghiere sembrano lontani da noi,
ma sacra unione con le montagne e le fronde: siamo noi.
Il Creatore ci diede il verbo per arrivare all’essenza delle cose,
e tu comprendi la vita attraverso il senso che diamo noi.
Perdere gli averi non è un male, non ci reca dolore la povertà,
mantieni il tesoro sotto la cenere del cuore: la verità che è in noi.
E la luce dell’eterno sarà tutto ciò che esiste in noi,
fedeli alla bellezza che ci illumina – restiamo noi.
Nasimi, lasciati irretire dalle idee di Fazlullah1,
siamo grandezza di un emiro incoronato da Allah.
IL MONDO NON MI CONTERRÀ
So contenere due mondi, ma il mondo non mi conterrà.
Sono la sostanza, non lo spazio, e la terra non mi conterrà.
Ciò che esisteva, esiste ed esisterà si lascia incarnare in me.
Non chiedermi la spiegazione, vieni solo da me: essa non mi conterrà.
L’universo è il mio principio, la vita tua è il mio inizio.
Conosci pure i segni di cui sono fatto: ma nessuno di loro mi conterrà.
Presupponendo e dubitando, mai nessun trovò la verità,
chi la conobbe lo sa bene che un dubbio non mi conterrà.
Contemplami oltre il mio aspetto e scendi in profondità:
appaio anima e corpo, ma né anima né corpo mi conterrà.
Sono la perla chiusa nella conchiglia, il ponte tra inferno e cielo,
nessun mercato al mondo, sappiatelo, la mia ricchezza conterrà.
Sono il più segreto dei tesori, l’evidenza di tutti i mondi,
la fonte delle gemme, né mare né miniera mi conterrà.
Anche se verrò chiamato grande, io sono Adamo2, io sono umano,
fui creato dall’universo – ma questa creazione non mi conterrà.
Tutti i secoli e tutti i tempi sono io, Spirito e mondo sono io,
ma a nessuno pare strano che il mondo non mi conterrà?
Io sono il firmamento, io sono i pianeti, io sono l’Angelo dell’Apocalisse,
tieni la tua bocca chiusa, perché la tua lingua non mi conterrà.
Sono l’atomo di ogni cosa del mondo, sono il sole, sono l’angolo remoto,
osserva il chiaro volto mio, ma sappi: esso non mi conterrà.
Sono l’apparenza e la sostanza, il fiore e il miele al tempo stesso,
il giudizio e l’assoluzione, la bocca silenziosa non mi conterrà.
Un albero in fiamme sono io, un sasso scagliato fino al cielo,
ammira il fuoco che c’è in me, ma il fuoco non mi conterrà.
Un dolce sonno, luna e sole sono io. Il respiro e l’anima,
ma persino l’anima e il respiro per intero non mi conterrà.
Sono giovane e sono vecchio, un arco dotato di frecce,
sono il potere e la ricchezza eterna, ma nessun tempo mi conterrà.
Oggi mi chiamate Nasimi, ma io sono un hashimita3, un quraysh4,
sono meno della mia gloria, ma la gloria non mi conterrà.
CHE PECCATO
Che peccato avere pochi amici al mon...