Vivere nel tempo
eBook - ePub

Vivere nel tempo

Riflessioni sull'invecchiamento

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Vivere nel tempo

Riflessioni sull'invecchiamento

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Nelle società contemporanee giovinezza e maturità sono considerate le uniche stagioni della vita in cui le persone si realizzano, mentre agli anziani è assegnato un ruolo di evocatori di un tempo che fu. Il presente studio delinea invece una visione dell'invecchiamento come occasione di profonda esperienza umana, da vivere consapevolmente. Al fine di migliorare le politiche sugli anziani, nel libro "Vivere nel tempo", si sottolinea l'importanza di approfondire le fasi della senilità che precedono la "non autosufficienza", quando gli anziani non sono più pienamente attivi e in salute.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Vivere nel tempo di Anna Tempia, Anna Tempia, Anna Tempia in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Psychology e History & Theory in Psychology. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788831492171
IV. OSSERVAZIONI SULLE POLITICHE DI INNOVAZIONE DEL WELFARE RIVOLTE AGLI ANZIANI
A cura di Anna Tempia
Questo capitolo1 si collega a una delle proposte di lavoro di cui si sente portatrice la generazione cesura, quella di immaginare politiche e servizi nuovi.
Poiché per sviluppare proposte relative al sistema di welfare occorre, fra le altre cose, misurarsi anche con i servizi e le politiche in essere, è sorta l’esigenza di partire dal quadro dell’offerta – prevalentemente socio-assistenziale – rivolta agli anziani, con riferimento a regione Lombardia e comune di Milano2, che sono le realtà a noi più vicine.
In questo capitolo verranno presentati:
1. Una sintetica mappa dei servizi per anziani;
2. Alcune specificità e tendenze proprie degli interventi a favore degli anziani;
3. Politiche e interventi – come la “residenzialità leggera” o il progetto della “badante condivisa” – che, tra luci e ombre, hanno un carattere innovativo e sono una delle risposte possibili a quei bisogni che presumiamo siano crescenti fra gli anziani non più completamente autonomi ma non ancora del tutto non autosufficienti, che costituiscono la fascia su cui si è concentrata in particolare la nostra attenzione.
IV.1 LA REGIONE LOMBARDIA
In Lombardia, i servizi per anziani sono concentrati soprattutto verso la non autosufficienza attraverso le Residenze sanitario-assistenziali3 (Rsa), fermo restando che vi è una vasta offerta di centri ricreativi per anziani più giovani, e di centri diurni, alcuni dei quali integrati con prestazioni sanitarie. I Centri diurni integrati (Cdi)4 prevedono ospitalità e assistenza diurna con prestazioni sanitarie e anche l’inserimento di anziani autosufficienti ma con problematiche di tipo socio-psichiatrico. Agli anziani che vivono al loro domicilio, i comuni offrono (con difficoltà crescenti) il Servizio di assistenza domiciliare (Sad) che fornisce assistenza non sanitaria, mentre le aziende sanitarie locali (le Asl) offrono prestazioni infermieristiche attraverso l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e trasferimenti economici ai più gravi.
Ciò che caratterizza la Lombardia è che nelle Rsa è ospitato un numero di anziani di gran lunga superiore a quello di altre regioni italiane, mentre avviene il contrario per l’Adi, che raggiunge meno anziani che altrove.
Nel complesso, fatti salvi i centri ricreativi per anziani, in Lombardia tutti gli altri servizi – sia residenziali che domiciliari, nonché i Centri diurni integrati – sono ora utilizzati in larga misura da una utenza costituita da anziani già colpiti da gravi perdite di autonomia.
Alcune specificità e tendenze in regione Lombardia:
1. Le strutture residenziali per “non autosufficienti” costituiscono l’asse portante delle politiche di assistenza agli anziani. Per anni, l’assistenza residenziale ha visto un trend in crescita in regione Lombardia, che ne detiene tuttora il primato, a confronto con altre regioni del Centro-Nord. Il «numero di posti equivalenti per assistenza agli anziani con 65 anni e oltre in strutture residenziali per 1.000 anziani residenti», al 2012, in Lombardia è di 28,56 più elevato del Veneto (25,05), e di gran lunga superiore a Piemonte (16,16), Emilia-Romagna (15,44), Liguria (13,41), Toscana (12,31). È probabile che in Lombardia il fatto che dal 2010 il numero di posti si sia mantenuto a un livello di poco superiore ai 28 rifletta un processo di assestamento, in cui le priorità si vanno spostando da una residenzialità socio-sanitaria a elevata intensità, a una residenzialità legata a percorsi riabilitativi, fino alla più recente cauta apertura alla “residenzialità leggera”5.
Quest’ultima formula indica un tipo di politica ancora poco definito dalle normative (anche nelle altre regioni italiane), che individua quei servizi residenziali più vicini al “modello della vita assistita” anziché a quello dell’intensità assistenziale di tipo sanitario, e che vengono rivolti ad anziani che conservano, seppur in modo parziale, dei margini di autosufficienza ma che non possono più farcela da soli. Nella riforma delle Rsa è stata ipotizzata la definizione di una nuova unità di offerta di “residenzialità leggera”, ma cè chi sostiene che questo servizio potrebbe essere gestito anche in strutture di comunità, esterne ai servizi istituzionali6. Le Rsa – che durante la recente crisi hanno in alcuni casi visto diminuire gli utenti a causa della non sostenibilità dei costi di degenza – si sono aperte ad altre offerte, come quella delle degenze temporanee (per esempio per la riabilitazione o per offrire periodi di sollievo ai famigliari) e in alcuni casi alle degenze oncologiche. Alcune Rsa hanno anche creato dei piccoli appartamenti per anziani, a un canone comprensivo di vari servizi e con la possibilità di acquistarne altri aggiuntivi a seconda delle necessità.
In generale, le Rsa tendono ad aprirsi più di prima al territorio. Questo è un requisito richiesto ad esempio dal comune di Milano quando stipula convenzioni con i gestori delle Rsa.
2. L’Adi (Assistenza domiciliare integrata, di tipo sanitario) è stata oggetto di una riforma regionale che ha introdotto il voucher per l’utente, l’accreditamento dell’erogatore e la remunerazione dell’erogatore del servizio non più a budget ma in base ai “profili valutati dalla Asl”7.
Il già citato monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del Ministero della Salute8 mette in evidenza che nel 2012 la percentuale di anziani con età maggiore o uguale a 65 anni trattati in Adi (sul totale degli anziani residenti), in Lombardia è al 3,97%. Si tratta di una percentuale che è di gran lunga inferiore a quella dell’Emilia-Romagna (11,94) ed è più bassa di quella del Veneto (5,54). Inoltre il dato del 2012 – che in regione Lombardia rileva il risultato della prima fase di “riforma dell’Adi” con l’introduzione del voucher – registra una flessione degli anziani trattati in Adi rispetto al 2011 (4,14) e al 2010 (4,27).
3. Sul versante sanitario, la giunta Formigoni nella IX legislatura regionale aveva avviato9 la sperimentazione di strutture intermedie tra l’ospedale e il domicilio, attivando 1.145 posti letto per le “cure subacute” e la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo – il Chronic Related Group (CReG) – rivolta ai pazienti cronici10.
Nel primo caso i destinatari sono soprattutto gli anziani e i cronici, nella fase in cui non hanno più bisogno di un’alta intensità di cura in ospedale, ma non possono ancora essere adeguatamente assistiti al loro domicilio. Le “cure subacute” possono essere prestate in ospedali medio-piccoli oppure in strutture, come alcune Rsa, dove vengono curate le acuzie, per un periodo di degenza che varia da 10 a 40 giorni e mirano a favorire il ritorno al proprio domicilio.
A seguito della sperimentazione dei CReG, la regione Lombardia ha avviato la politica della presa in carico dei cronici e/o fragili11, con il reclutamento dei pazienti a partire da gennaio 2018. La persona (non istituzionalizzata) affetta da una patologia cronica potrà scegliere di essere “presa in carico” (per la cura di questa specifica problematica sanitaria) da un nuovo soggetto, diverso dal suo medico di base, il gestore, individuato dalle Ats, che sono le Agenzie per la tutela della salute, in cui sono confluite le Asl dopo la riforma del Servizio socio-sanitario lombardo (l.r. n. 23/2015). I gestori, che sono in gran parte privati, dopo aver stipulato un contratto (il patto di cura) con il paziente, predispongono il suo Piano assistenziale individuale e lo seguono secondo un protocollo previsto di interventi e in base a una tariffazione onnicomprensiva pagata dal Ssl. Gli obiettivi sono che la persona stia a casa sua e che possa rivolgersi a strutture – scelte dal gestore – pubbliche e private accreditate, anche a intensità assistenziale inferiore a quella dei reparti ospedalieri
4. Sul versante della domiciliarietà, la novità più recente è costituita dalla legge regionale12 che introduce l’obbligo di istituire i registri territoriali delle badanti, a cui saranno collegati degli sportelli per far incontrare domanda e offerta.
Definite “assistenti domiciliari”, le bad...

Indice dei contenuti

  1. COPERTINA
  2. FRONTESPIZIO
  3. INDICE
  4. RINGRAZIAMENTI
  5. PRESENTAZIONE
  6. I. L’ESSERE PERSONE E IL PROBLEMA FONDAMENTALE DELL’AGING
  7. II. FAMIGLIA, DONNE, LAVORO DI CURA: UN NUOVO SGUARDO SULL’INVECCHIAMENTO
  8. III. L’INVECCHIAMENTO: STADI DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO
  9. IV. OSSERVAZIONI SULLE POLITICHE DI INNOVAZIONE DEL WELFARE RIVOLTE AGLI ANZIANI
  10. V. ALCUNE PROPOSTE PER GLI STADI INTERMEDI
  11. VI. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO E DELLE AUTRICI
  12. NOVITÀ