Capitolo 1
Perché scrivere su questo argomento
… le decisioni dovrebbero essere
prese solo in base a ciò che procura beneficio.
… Tutte le azioni … che portano a conseguenze
benefiche dovrebbero essere considerate giuste.
(Dalai Lama, Daniel Goleman; Le emozioni che fanno male)
Per quanti motivi ce ne potrebbero essere, sono stata almeno un quarto d’ora fissa a guardare il mare prima di riuscire a prendere una penna e concretizzare una sola parola.
Per fortuna è passato proprio in questo istante un treno, che con il suo rumore assordante mi ha fatto focalizzare questo pensiero:
“Perché la mancanza di abilità a gestire il gran caos che le emozioni causano, ci porta a vivere sempre: o in confusione, o con i rimorsi, o con l’ostilità, o con la tristezza, o con la noia, o con… chi più ne ha più ne metta!”.
In realtà, per la maggior parte delle volte, siamo in bilico fra le varie emozioni che ho enunciato poc’anzi e in ogni caso, molto lontano da quello stato di benessere che ci permette di assaporare la vita in ogni momento.
Sono fermamente convinta che le emozioni siano fondamentali nella nostra vita, perché solo attraverso di loro possiamo concretamente vivere, solo tramite loro possiamo trovare la motivazione ad alzarci alla mattina e respirare a pieni polmoni.
Sono anche fermamente convinta che sia importante imparare a gestirle e con questo non intendo imbrigliarle come si fa con i cavalli, ma renderle libere di esserci e di vivere senza il retro gusto amaro che ci lasciano se non le comprendiamo, non le assecondiamo, trasformandole come per magia in potenziale puro.
È importante fare questo in un modo adeguato ed esso è sempre rispettare noi stessi e gli altri.
Con questo libro ho l’intenzione di scoprire con voi quale sia proprio quel modo adeguato, non perdendo mai di vista che esso è sicuramente quello che, dopo, ci fa sentire bene, sereni e in equilibrio con noi stessi e con il mondo, altri esseri umani compresi, perché diciamoci la verità, con gli altri animali, di solito, non abbiamo nessuna incomprensione …
Chissà perché! Ma questa è un’altra storia.
Capitolo 2
Che cosa sono le emozioni,
perché esistono, a cosa servono
Talvolta un pensiero mi annebbia l’io:
sono pazzi gli altri o sono pazzo io?
Albert Einstein
Ultimamente ho letto molto sull’argomento emozioni, sono passata da Elkmann al Dalai Lama, passando per svariati altri nomi illustri, con la speranza di trovare una definizione adeguata con cui iniziare questo racconto.
Niente di niente.
Finalmente mi sono resa conto del perché.
Perché non si può e non si deve cercare di canalizzare le emozioni sulle loro definizioni, per poi poter essere più sicuri del percorso da fare, per imparare poi a gestirle e ad utilizzarle al meglio.
Utilizzarle al meglio..., ma avete mai riflettuto su quanti libri, compreso il mio, fino ad ora, hanno cercato di dare un senso logico a qualcosa che di logico ha ben poco, anzi nulla?
Ecco pagine e pagine di libri dove ci spiegano da che parte del corpo prendono vita le emozioni, pagine e pagine di racconti terrificanti di cosa succede se sezioniamo l’amigdala, o l’emisfero sinistro, o quello destro e le varie reazioni emotive conseguenti.
Incredibile! Ma sono queste le emozioni?
Sono stata molto del mio tempo immobile a guardare il vuoto cercando di capire come suddividere questo libro, per riuscire a domare il demone emozione!!!!!!
Non ho scritto niente per ore, perché dentro di me una voce, prima non udibile, ora fortissima, continuava a dirmi:
“Fede, Che dici? Pensi davvero che dare una definizione chiara, far capire quali parti del cervello sono coinvolte e scrivere quali sono le emozioni primarie e secondarie possa davvero aiutarci a stare bene? A vivere sereni? Credi davvero che comunicando per la millesima volta al mondo che l’emisfero destro detta legge sulle emozioni negative e quello sinistro su quelle positive e che l’amigdala ha la colpa di farci perdere il lume della ragione e che la povera corteccia prefrontale cerca alla fine di riprendere il potere della calma, possa veramente aiutare qualcuno?”.
La risposta è no.
Ma la verità è che è molto rassicurante nascondersi dietro all’anatomia e alle teorie sulle emozioni dettate...