Leggere Benjamin contropelo

Alla ricerca dell'idea di natura

Damiano Roberi

• Editore: Mimesis Edizioni
• Anno: 2020
• ISBN:
  9788857571164
• Argomento: Philosophy
• Categoria: Philosophy History & Theory

La natura non sembra essere uno dei temi principali delle riflessioni di Walter Benjamin. Quest'opera si propone di mostrare come, al contrario, la leggibilità del suo pensiero per gli interpreti contemporanei sia essenzialmente plasmata da tale aspetto. Ciò vale per l'intero arco delle opere benjaminiane, dall'incompiuto Passagenwerk al giovanile Sulla lingua in generale e sulla lingua dell'uomo, dal Dramma barocco tedesco ai grandi saggi su Goethe, Kafka, Kraus e Leskov. Andare alla ricerca dell'idea di natura in Benjamin significa scoprire potenzialità – le analisi della violenza perpetrata su di essa dalla modernità, prima barocca e poi capitalista – e incontrare aporie – la bellezza, l'oblio, l'innocenza della natura, ma soprattutto il ruolo dell'uomo nei suoi confronti. Ereditare Benjamin equivale a cercare e trovare nuovi strumenti per rispondere a questa domanda: come pensare l'intreccio di storia e natura che si presenta oggi come crisi ecologica?

1.
Natura e città:
il collasso del capitalismo avanzato

Un frammento del Passagenwerk20 recita così: “l’esperienza della nostra generazione: il fatto che il capitalismo non morrà di morte naturale” (GS V/2 819; OC IX 740)21. Il primo capitolo del nostro lavoro sostiene viceversa, dal punto di vista del presente, che tale sistema economico verrà meno esattamente per ragioni di questo tipo. Il capitalismo, come avremo modo di vedere – contro la lettera di Benjamin, ma non il suo spirito –, morirà di morte naturale. Tale affermazione non soltanto può essere fatta derivare da quanto sottolineato all’interno dell’introduzione, ossia da una lettura ‘contropelo’ dell’opera di questo autore, ma soprattutto può essere ritrovata all’interno delle sue riflessioni. Le pagine seguenti dovranno mostrare come la città capitalistica venga travolta dal collasso delle dimensioni storica e naturale. Per fare ciò procederemo in modo per così dire geologico, tentando di analizzare i diversi strati del pensiero di Benjamin. In tal modo non ci limiteremo a restituire semplicemente un percorso presente in generale all’interno delle sue opere, oltre che in particolare nelle pagine da lui dedicate alla riflessione sulla città. Il tentativo rappresentato da quanto segue è piuttosto quello di esplorare per così dire a ritroso le riflessioni di questo autore, in modo simile a una discesa agli inferi: il primo cerchio, della maggiore ampiezza, è quello dedicato alla città22.

Prima di giungere propriamente a tale trattazione, tuttavia, è bene notare come la concezione della natura di Benjamin sembri essere prima facie estremamente attuale, vicina al modo di sentire comune: la fiducia nella lotta dell’uomo contro le forze naturali, anche nelle loro manifestazioni più distruttive, sembra percorrere testi quali le conferenze radiofoniche. Si vedrà immediatamente, tuttavia, come anche questi luoghi contengano un immediato rinvio a dimensioni inattuali e inquietanti. Di qui allora l’ingresso nella città, il luogo elettivo della manifestazione – nell’età del capitalismo avanzato – dell’indistinzione tra storia e natura così caratteristica della modernità, dunque anche del collasso di quest’ultima. Il manifestarsi di tale problema, all’interno della metropoli, in modo eminente fa di essa il luogo decisivo in cui tentare di dirimerlo: la nostra lettura in tal senso si avvarrà, come tentativo di orientamento, di una rappresentazione cartesiana, il ramo di iperbole dello scritto giovanile di Benjamin Trauerspiel e tragedia. A partire da alcune immagini contenute nel Passagenwerk e all’interno dei materiali per l’incompiuto libro su Baudelaire, quali le nuvole, la sfinge, la prostituta, mostreremo come la natura venga fagocitata nella sua essenza dalla città; al tempo stesso, ciò finisce ben presto per ritorcersi contro quest’ultima. Essa è infatti costantemente esposta al rischio di un collasso a causa delle tossine accumulate dal circuito di produzione e distribuzione delle merci, ma soprattutto del coinvolgimento dell’uomo in questo insostenibile meccanismo. Tali riflessioni dovranno inevitabilmente essere accompagnate da un’analisi relativa al ruolo della tecnica nel pensiero di Benjamin, attraverso il riferimento a figure quali Fourier e Scheerbart. Tenteremo di mostrare il modo in cui costoro, pur rappresentando un canone positivo, oltre che un controcanto rispetto al possibile scatenamento bellico delle forze produttive, non facciano che ribadire il ruolo non del tutto risolutivo, benché fondamentale, di questa dimensione. Il discorso relativo alla tecnica dovrà allora intrecciarsi con l’attenzione rivolta alla dimensione onirica all’interno delle analisi di Benjamin, la quale tuttavia – non essendo la caducità della natura completamente riconducibile al capitalismo – dovrà infine additare al passaggio ad un livello inferiore delle sue riflessioni: il paesaggio pietrificato del Dramma barocco tedesco.

1.1 “La terra dovrà tremare in continuazione!”: Le conferenze radiofoniche

Un buon punto di partenza per una riflessione sul problema della natura all’interno del pensiero di Benjamin può essere individuato nei testi di alcune delle conferenze radiofoniche23 da lui tenute a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. Nonostante la considerazione attribuita a tali opere fosse tutt’altro che elevata24, ciò che rende alcune di esse interessanti per il nostro discorso è il presentarsi, al loro interno, della natura nel suo aspetto più quotidiano, perfettamente in grado di conformarsi a quella che potrebbe essere definita un’irriflessa visione attuale. Tale ingenuità non può tuttavia essere ascritta a Benjamin, tanto nel caso in cui egli descriva un’integrazione coronata da successo tra attività produttive e ambiente, quanto in quello in cui ci ponga di fronte alla furia degli elementi e alla quasi completa cancellazione di ogni traccia degli insediamenti umani. Diviene presto evidente come queste pagine possano fungere da luogo di accesso privilegiato per un’esplorazione archeologica degli strati più profondi del pensiero di questo autore. In tal senso il tono leggero25, accattivante dei testi proposti da Benjamin ai propri ascoltatori rivela piuttosto la sua abilità di narratore per ragazzi, il suo saper disporre con estrema precisione, in modo simile a un “farmacista” (GS VII/1 220; OC IV 509), le componenti di questi testi. Come sottolineato da Giulio Schiavoni, le “micro-narrazioni di un illuminista discreto”26 si pongon...

Indice dei contenuti

• Nota bibliografica
• Introduzione
• 1. Natura e città: il collasso del capitalismo avanzato
• 2. Il dramma barocco tedesco: genesi e origine della modernità
• 3. Aporie nel concetto di natura
• 4. Natura e linguaggio
• Bibliografia
• Postfazione