Il Santuario del Poggetto
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Il Santuario del Poggetto

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Il Santuario del Poggetto

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Il Santuario del Poggetto, situato in località Sant'Egidio (FE) e immerso in una natura ancora incontaminata, affonda le proprie radici attorno all'anno Mille ed è uno dei luoghi più venerati d'Italia. La Madonna a cui il Santuario è dedicato accoglie tutti, dispensa la sua ospitalità a donne e uomini, giovani e anziani, ricchi e poveri, credenti o agnostici e non credenti. Lo fa da mille anni. Lei. L'antica Beata Vergine del Poggetto.

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Informazioni

Anno
2017
ISBN
9788826482217

L'INCORONAZIONE DELLA TAUMATURGA

«Esaminata e comprovata l’antichità e l’estensione del culto della venerata Immagine e il concorso sempre crescente al Santuario e l’abbondanza di prodigi e grazie ottenute», don Giuseppe Zanardi inoltrò l’istanza di incoronazione al cardinale arciprete del capitolo vaticano, unitamente alla raccomandazione del vescovo Enrico Grazioli, all’epoca amministratore apostolico. Il 19 novembre 1897 il conte Giovanni Grosoli consegnò la pratica, a Roma, nelle mani del segretario del capitolo vaticano. Quattro mesi dopo il decreto venne firmato. La firma era del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, arciprete del capitolo vaticano, in data 31 marzo 1898.
All’alba del Novecento alcune altre migliorie precedettero l’incoronazione della Taumaturga del settembre 1901. Il conte Giovanni Grosoli commissionò all’intagliatore ferrarese Enrico Bolognesi una nuova e adeguata edicola, omogenea allo stile gotico attribuito alla chiesa, per contenere dignitosamente l’immagine cinquecentesca della Vergine. Venne ricostruita e ampliata l’antica sacrestia rivolta a sud, con esecuzione dei lavori di Vincenzo Borea di Monestirolo e ancora a spese di don Giuseppe Zanardi. Con il concorso dei parrocchiani e del Comune di Ferrara, fu sistemata la Via Pandolfina, che da Sant’Egidio conduce verso il Poggetto, all’inizio della quale venne inoltre posto un capitello con una nicchia contenente una statuetta della Madonna e, sotto di questa, una lapide in marmo con scritto:

AVE MARIA
O
PASSEGGERO
LA STRADA
CHE VEDI
A ME
DI FRONTE
CONDUCE
AL SANTUARIO
DEL
POGGETTO
7 SETTEMBRE 1901

Oggigiorno la targa del capitello - fatto esplodere, insieme al limitrofo ponte, dai tedeschi in ritirata nell’aprile del 1945 e riedificato l’anno dopo - è datata: “Sant’Egidio A. D. 1946”.
Fu innalzata la croce monumentale che «campeggia maestosamente sul Poggetto, quasi guardiana del Santuario», tutta in marmo di Verona, alta cinque metri dalla base e con incise sul braccio trasversale le parole: “Redemptori / Iesu Xsto D. N.” e al piede “8 7mbre 1901”. La maestra Corinna Dossani di Ferrara realizzò uno stendardo per la «pia unione» della Beata Vergine del Poggetto, un anonimo benefattore fece realizzare dalla ditta Brondi di Ferrara una balaustra di ferro battuto in stile gotico. Don Lodovico Campi, professore del Seminario, compose un inno che fu musicato da don Pietro Magri di Ferrara, maestro dell’istituto musicale Benedetto Marcello di Venezia.
Nel febbraio del 1901 si costituì un comitato per lo straordinario evento dell’incoronazione. Era costituito da ventuno persone, appartenenti alle parrocchie di Sant’Egidio, dei paesi confinanti e della città. Quello stesso mese si formò la commissione esecutiva, che ebbe come presidente don Giuseppe Zanardi e segretario il maestro Gerolamo Melchiorri (fratello di don Melchiorre Giuseppe Melchiorri). Le feste vennero fissate per il periodo fra il 7 e il 22 settembre. Il pomeriggio del 7 settembre ci fu la cerimonia di preparazione alla consacrazione del Santuario, il cardinale arcivescovo Giulio Boschi diede inizio alle funzioni con la collocazione delle sacre reliquie in una piccola urna di zinco sigillata e portate processionalmente alla cappella. Il mattino dell’8 settembre il cardinale avviò la cerimonia, che si concluse «con la consacrazione dell’altare e delle dodici croci di marmo murate nelle pareti del Santuario». Fra il 9 e il 14 settembre, fu un continuo avvicendarsi di pellegrini da ogni dove.
«Il 15 settembre 1901 una folla sterminata spuntava da tutte le parti e tutti si avviavano al Poggetto». Verso le dieci il cardinale Giulio Boschi, assistito da canonici, arcipreti, parroci e seminaristi, celebrò la messa pontificale. Il maestro Antonio Guidoboni di Ferrara, con la sua Schola Puerorum e accompagnamento dell’Orchestra di Ferrara, eseguì musiche di Luigi Cherubini. Nel pomeriggio, alle sedici, cominciò a sfilare la lunga processione.
«Il cardinale arcivescovo uscì dal Santuario circondato da canonici, pievani e parroci; quattro sacerdoti portavano la Madonna posta sotto un padiglione di rose, il priore del Poggetto recava su un piatto d’argento le due corone. Un palco ben disposto stava eretto e addossato all’unica [allora] casa che si trova a uguale distanza dal Poggetto e dall’argine del Cavo Ducale. La processione si dispose a cerchio attorno al palco […]. Compiuta la cerimonia della benedizione del nuovo stendardo, il cardinale pose sul capo del santo Bambino e poi della Madre le due bellissime corone d’oro adorne di gigli, tempestate di rosette bianche di brillanti, di topazi, di rubini, di zaffiri e ametiste e smeraldi, lavoro accurato e fine degli orafi ferraresi Lugaresi e Sarti».
Quello stesso giorno venne pubblicato, a cura del comitato, un prezioso Numero unico illustrato (e nel 2001, in occasione delle celebrazioni per il centenario, verrà pubblicato un altro numero unico: Ave Regina Cœlorum, a cura della parrocchia di Sant’Egidio). Nei giorni successivi, «le processioni e i pellegrinaggi furono continui dai paesi vicini e lonta...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. IL SANTUARIO DEL POGGETTO
  3. Indice
  4. Intro
  5. LE ORIGINI MILLENARIE
  6. IL SECONDO OTTOCENTO E I PELLEGRINAGGI
  7. L'EDIFICAZIONE DELL'ATTUALE BASILICA
  8. L'INCORONAZIONE DELLA TAUMATURGA
  9. ATTRAVERSO DUE GUERRE MONDIALI
  10. FINE DI MILLENNIO
  11. GIUSEPPE ZANARDI
  12. SANT’EGIDIO. OTTO SECOLI DI STORIA
  13. LA MADÒNA DAL PUGGÉT (10)
  14. LA MADONNA DEL POGGETTO
  15. NOTE E BIBLIOGRAFIA
  16. Ringraziamenti