Culpa in educando, culpa in vigilando
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Culpa in educando, culpa in vigilando

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Culpa in educando, culpa in vigilando

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Informazioni sul libro

L’adolescenza, specie per i millennials, è una fase delicata ecomplessa. Dietro ai loro comportamenti difficili, i ragazzicelano un disagio che spesso le famiglie non sono in gradodi comprendere, né di affrontare, e ogni giorno fanno i conticon una scuola che rifiuta, che allontana anziché sostenere.Questo libro è una raccolta di riflessioni e testimonianzeche derivano da un’esperienza diretta sul campo. Storiedi una generazione giovanile del non-valore vissute congli occhi dell’adolescente e del genitore, dell’insegnantee del terapeuta, con un focus dettagliato sul bullismo esui disturbi dell’apprendimento.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788833466132
Conclusione: ciò che conta è vedere
Nell’epoca della società digitale è difficile essere insegnanti e genitori. Bullismo, condotte violente di vario genere, emarginazione e pregiudizi si diffondono sempre più, creando forme di disagio vecchie e nuove.
«Fragili e spavaldi», così Charmet definisce gli adolescenti di oggi, descrivendo perfettamente i figli di una società che non conosce regole. La sofferenza dei ragazzi è palese, mascherata da arroganza, piena di voglia di vivere compressa e spesso inascoltata.
Le storie raccontate e le considerazioni fatte sul campo di battaglia hanno evidenziato il disagio sia di chi si trova ad affrontare una fase importante della vita come l’adolescenza, sia di chi dovrebbe accompagnarlo nel percorso, genitori e insegnanti.
Se l’adolescenza, fase complicatissima della vita, si attraversa con difficoltà ulteriori rispetto a quelle proprie della fase evolutiva, come in presenza di DSA, o di pregresse situazioni di vessazioni effettuate o subite, le preoccupazioni delle famiglie si moltiplicano e anche i problemi che bisogna affrontare. Ci sono tante verità quante sono le persone, ogni situazione è diversa a seconda del punto di vista dal quale la si guarda, e ognuno è portatore della sua peculiare sofferenza, che andrebbe intercettata dalle istituzioni che hanno il dovere di fare ciò.
La culpa in educando si ravvisa quando un genitore non è in grado di impartire al figlio una corretta educazione, che è suo precipuo compito così come la legge dispone. Il genitore, dovrebbe dare al figlio una educazione adeguata, in relazione al suo ambiente, abitudini e personalità, per portarlo verso una felice vita di relazione, ma anche per prevenire comportamenti illeciti.
La culpa in vigilando, espressione latina traducibile con “colpa nella vigilanza”, è la colpa che deriva dalla mancata sorveglianza quando questa rientra tra i doveri di responsabilità oggettiva, quando c’è un affidamento a istituzioni o a persone che devono prendersi cura di tali soggetti.
Educare vuol dire tirare fuori, aiutare a sviluppare potenzialità, ascoltare e accompagnare nel percorso; vigilare vuol dire permettere che chi ci viene affidato non abbia ostacoli nel suo cammino e possa arricchirsi attraverso il prendersi cura, vuol dire ascoltare e vedere.
Le due dimensioni sono connesse e richiedono una collaborazione, come mettono in evidenza gli approfondimenti più tecnici presenti nella seconda parte del libro, che danno sostanza alle sensazioni e alle emozioni che ogni giorno si provano stando in prima linea e che fanno capire quanto è importante conoscere per potersi immedesimare in certe situazioni e avere indicazioni in merito agli interventi. Tutto ciò implica la necessità di avere informazioni adeguate, formazione, sensibilizzazione, supporto.
Il bullismo e l’inclusione sono due tematiche sulle quali la scuola spesso è in difficoltà perché non riesce a cogliere fino in fondo gli aspetti relazionali e affettivi sottesi a certi comportamenti, e non riesce a dialogare con famiglie impreparate che avrebbero bisogno esse stesse di sostegno.
La scuola fa fatica a garantire i diritti, a comprendere, a volte si sfianca, ma fa del suo meglio nella sua sostanziale solitudine, e spesso è cassa di risonanza di disagi che nascono altrove. Quando succedono fatti eclatanti, si deve andare a cercare nella mancanza di ascolto e di cura l’origine di ciò, punta di un iceberg di segnali non colti.
Nonostante le difficoltà, noi che lavoriamo con i ragazzi dobbiamo credere fino in fondo che siano possibili i cambiamenti, che si possano accendere passioni e suscitare empatia per far crescere persone felici e responsabili, aiutando le famiglie che non ce la fanno a riappropriarsi del proprio ruolo.
Bibliografia
Sull’adolescenza e i DSA
AA.VV. «Prevalence and correlates of mental disorders among adolescents in Italy: the PrISMA study», in European Child and Adolescent Psychiatry, n. 18, aprile 2009.
American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, IV Edition, Washington, D.C. 2000.
Bolchi, G.L., Capozzi, F.; Levi, G., Riccio, M. «Profili cognitivi nei bambini con disturbo specifico di apprendimento (D.S.A.): confronto tra due sottotipi clinici», in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 1998.
Bracken, B.A. Test di valutazione multidimensionale dell’autostima, Erickson, Trento 2000.
Brizzolata, D. e Stella, G. La dislessia evolutiva, in G. Sabbadini (a cura di), Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva, Zanichelli, Bologna 1995.
Camerini, G.B. e Sechi, E. Riabilitazione psicosociale nell’infanzia e nell’adolescenza, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2010.
Capozzi, F.; Bernabei, P.; Mazzoncini, B.; Musatti, L. «Percezione e modi di elaborazione dell’handicap in preadolescenza all’interno di un gruppo di formazione per insegnanti», in GFA, anno III, n. 1, gennaio-aprile 1982.
Cianchetti, C. e Sannio Fancello, G. SAFA – Scale psichiatriche di Autosomministrazione per fanciulli e adolescenti, Organizzazioni OS, 2001.
Conferenza Nazionale di Consenso. Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, Roma, 6-7 dicembre 2010.
Cornoldi, C. e Colpo, G. Nuove prove di lettura MT per la Scuola Media Inferiore, Organizzazioni speciali, Firenze 1995.
Cosden, M.A. «Risk and Resilience for substance abuse among adolescents and adult with LD», in Journal of Learning Disabilities, luglio-agosto 20...

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. Premessa
  3. La colpa è vostra
  4. Non è tutto oro quello che luccica
  5. Responsabilità e giustificazioni
  6. Io non ci sto
  7. Non esistono bulli o vittime, ma relazioni distorte
  8. Il segreto
  9. La vergogna
  10. Soddisfazioni
  11. L’indifferenza, il male dei nostri giorni
  12. La scuola come “non luogo”
  13. Il fallimento
  14. Caduti in guerra: sulla dispersione
  15. Burn-out
  16. Torniamo a guardarci in faccia e a leggere i testi
  17. Occhio per occhio, dente per dente
  18. Nuove curiosità
  19. Le foto
  20. Il gruppo
  21. Non ce la fanno
  22. La cultura dell’odio
  23. Il male di vivere degli adolescenti
  24. La febbre del sabato sera
  25. Il volo
  26. Qualche volta tocca a te
  27. Quando le storie del telegiornale arrivano tra i banchi
  28. La violenza e gli adolescenti
  29. Diario di Marco, quindici anni
  30. Diario di Sara, tredici anni
  31. Il branco
  32. L’amore malato
  33. Lo amo.
  34. Madri bambine che uccidono i figli
  35. Inclusione
  36. Uno come tanti
  37. Tutto sempre uguale
  38. Siamo peggio di loro
  39. La genitorialità ferita e immatura
  40. Incontri
  41. Adolescenza, bullismo e cyberbullismo
  42. Il Cyberbullismo
  43. Le conseguenze
  44. Il bullismo di matrice omofobica
  45. Suicidio in adolescenza
  46. Bullismo e suicidio in adolescenza
  47. Prevenire e combattere il bullismo a scuola
  48. Aspetti emotivi e motivazionali dei DSA
  49. Il disagio scolastico
  50. Adolescenza e rischio psicopatologico nei DSA
  51. Prevenzione psicopatologia del DSA nella scuola
  52. Conclusione: ciò che conta è vedere