Il Brigantaggio Postunitario sul Massiccio del Saro
La Banda di Crescenzo Gravina
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Informazioni sul libro
La storia del capobanda Crescenzo Gravina e dei suoi uomini, travolti dalla fascinazione dell’impossibile sogno di una restaurazione del bel Regno delle Due Sicilie e condannati di conseguenza da sempre alla damnatio memoriae dalla storiografia ufficiale. Poi ci si misero scrittori di romanzi d’appendice, quali un Alessandro Dumas, che intinsero le loro penne nel veleno più distillato e pernicioso, addolcito dalla solita zuccherosa retorica risorgimentale, e il gioco fu fatto. Gravina e i suoi diventarono nella vulgata popolare delle vere e proprie belve sanguinarie dai comportamenti orripilanti. Certo l’ex Regno delle Due Sicilie non era sicuramente il paradiso in terra, ma era pur sempre la terra amata dei loro avi. Certo Gravina a volte fu più brigante che legittimista, ma a fronte aveva truppe, che spesso e volentieri gli condussero contro una guerra crudele e feroce senza onore. E quei fratelli in divisa, venuti dal nord, non poche volte furono anch’essi più assassini che soldati. E poi una storia nella storia, quella amara di Lione, il cane di Gravina scannato dalle Guardie Nazionali, che ancora ci tocca il cuore e che è stato motivo non secondario nella genesi di questo libro.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- ‘nfame, ‘a l’infierno arriccuordat’ ‘e Lione
- Legittimista o brigante?
- Il Massiccio del Saro un nido di briganti
- Capobanda
- La liberazione di Siano e dintorni
- Continua la guerriglia
- La battaglia di Piano Maggiore
- La battaglia di Torre Savaia
- Si riprende la lotta
- Come si uccide un povero cafone
- Una primula nera inafferrabile
- L’anno della Legge Pica
- Il caso Matteo Ferrara o di una vendetta sanguinaria
- Verso la fine
- Morte del capobanda Giuseppe Iovino detto Curcio
- Dove finisce la storia e inizia la leggenda
- Appendice 1
- Appendice 2
- Nota biobliografica dell’Autore