Sull'illuminismo
eBook - ePub

Sull'illuminismo

Se sia, o possa divenire, pericoloso per lo Stato, per la religione o in generale

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Sull'illuminismo

Se sia, o possa divenire, pericoloso per lo Stato, per la religione o in generale

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Ancora oggi ricordato come la più grande critica pubblica verso una misura del governo in Prussia, il dibattito scatenato dall'Editto di religione del 1788 evidenziò due distinte compagini: da un lato i pertinaci oppositori dell'illuminismo, convogliati dal Kulturkampf progettato dal neoministro del culto e dell'istruzione, Wöllner; dall'altro gli illuministi che, nel mutato e inquieto clima culturale e politico seguito alla morte di Federico II, facevano in pari tempo i conti con le insistenti questioni riguardanti i limiti dell'Aufklärung e i possibili svantaggi connessi a un suo (sregolato) esercizio. Tra le più interessanti voci di questa seconda compagine vi è senz'altro quella di Andreas Riem, intrepido pubblicista radicaldemocratico espulso nel 1795 dai territori prussiani e rapidamente scivolato ai margini della storiografia filosofica. Questa pregevole edizione italiana del suo celebre scritto polemico Sull'illuminismo (1788), curata da Hagar Spano e accompagnata da una Prefazione di Dirk Kemper, contribuisce con il massimo merito a farne risuonare le tesi, strappandole dall'oblio.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Sull'illuminismo di Andreas Riem, Hagar Spano in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Philosophy e Philosophy History & Theory. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788849866391

1.
L’illuminismo è un bisogno
dell’intelletto umano

Se Ti Trovassi Sulle Coste Dell’Africa in mezzo all’accolta di una barbara popolazione di negri6, e vedessi quanto selvaggiamente essi disonorano i diritti dell’umanità7; se vedessi una Zinga8 danzare intorno alle vittime sacrificali di una religione sanguinaria, fracassare i loro crani con una scure da guerra sì da farne schizzare tutt’intorno il cervello e, con una sete rovente, bere il sangue di questi infelici – oh, compassionevole europeo! non ti augureresti che Zinga potesse in generale essere più illuminata?
Se un barbaro inglese appende uno schiavo negro9 in una gabbia di ferro nel più folto della foresta, sicché per giorni interi gli uccelli rapaci lo divorano vivo, pezzo per pezzo, facendo dei suoi tormenti un infernale martirio – non sarebbe meglio per l’umanità che la Carolina10, dove ciò accadeva, fosse stata più illuminata e avesse imparato a onorare i diritti dell’umanità?
Se l’irochese arrostisce a fuoco lento l’urone11 legato a un palo, se le donne gli asportano lentamente e per tutta la lunghezza del corpo brandelli di carne, gli strappano le unghie di mani e piedi con una lenta tortura e, dopo averlo martirizzato per giorni, si rimproverano che egli è sopravvissuto troppo poco ai tormenti da loro inflitti; cosa di meglio si potrebbe augurare a quel barbaro popolo di selvaggi se non illuminismo?
Ne sente l’impulso già il bambino attaccato al seno materno. Egli spazia con lo sguardo sopra oggetti nuovi, e l’irrequieto spirito persegue, instancabile, i propri sforzi per acquisire conoscenza e apprendere verità, finché la morte non pone un termine alle sue nobili fatiche. Se mai al mondo potesse essere in sé un dovere soffocare o ostacolare gli impulsi dell’anima verso conoscenze corrette, perché, oh voi nemici della verità, perché non educate i vostri figli alla stregua di bestie? Certo, dite voi, si deve lasciare che questo impulso si sviluppi solo fino a un certo punto, che vi si mescolino pregiudizi invece che verità, e bisogna ostacolarlo laddove [si ritiene che] il sapere potrebbe nuocergli. Ma chi tra voi ha mai dimostrato che il pregiudizio, questo pernicioso sinonimo di menzogna, è più utile dell’illuminismo, risultato della verità? Chi ha mostrato a quegli stolti saccenti il limite fino al quale devono spingersi per inzeppare l’intelletto di errori e renderlo inservibile alla verità? E chi può provare la bestemmia per cui la verità sarebbe dannosa? Perché mai Dio avrebbe distribuito una sì generosa razione di intelletto se esso rende infelici? Perché insomma ce lo ha elargito, se poi non lo si può usare appieno?
Dall’uomo selvaggio, che incolto trattiene in sé le energie del proprio spirito e tiranneggiato dai pregiudizi di eterne osservanze non le sviluppa, fino all’europeo che con sciocca testardaggine si ostina nei propri pregiudizi; non hanno tutti i popoli e gli individui più assennati e illuminati conquistato un livello superiore al loro, che gli invidiano miopia e pregiudizio? Restate pure con il vostro intelletto sulla linea di confine dell’usuale, e per il popolo più illuminato diverrete ridicoli quanto il povero cinese12 che si stupisce delle opere dell’illuminismo senza accoglierle nelle proprie arti e nelle proprie scienze; che da millenni possiede calcoli astronomici i cui errori rendono necessarie le cognizioni di altri popoli, calcoli che tuttavia egli non perfeziona perché così li ha ereditati dai propri antenati.
Non hanno tutte le arti e le scienze avuto le proprie epoche infelici, in cui la stessa filosofia era insensata? Ai tempi in cui l’intera comunità colta di Parigi si divideva su Aristotele e la Sorbona era in tumulto e in fermento, ai tempi in cui Galilei osò asserire che la terra è tonda13, cosa sarebbe accaduto se il pregiudizio, al servizio della stupidità, avesse trionfato sulla ragione illuminata? Cosa ne sarebbe stato della filosofia e delle scienze naturali? Se la Francia non avesse avuto i Richelieu, i Colbert; se l’Europa non avesse avuto l’impareggiabile Federico, quale sarebbe ora la politica e la prosperità dei regni europei? Poiché il nostro immortale sovrano, questo sovrano per antonomasia14, ha accumulato tesori, il miope ha agitato accuse di avarizia; siccome però Federico ha condotto brillantemente le sue guerre senza gravare sul proprio Paese con nuove imposte, mentre l’Austria e la Francia hanno stremato al massimo le proprie nazioni gravandole di debiti mostruosi ripagati dal sudore dei propri sudditi15, debiti i cui soli interessi ammontano a milioni, allora il pregiudizio fu zittito e tutta Europa seguì le regole della sua parsimoniosa amministrazione dello Stato.
Solo la religione doveva restare esclusa dai grandi privilegi dell’illuminismo? È quanto di certo sosteneva l’idiozia monastica al tempo di Lutero, così come al tempo del ripugnante Atanasio16 e a quello dei cacciatori di eretici da parte dell’Ordine di S. Domenico17. E la mia epoca dovrebbe prendere le difese, tra i protestanti, di questo principio della più miserabile idiozia pretesca? Non è stato forse un bisogno necessario? Perché voi protestanti non vi consegnate alle trame del criptogesuitismo18 e non ritornate alla madre Chiesa, dalla quale l’illuminismo vi ha tirato fuori19? Voi preti che vi battete per i pregiudizi e contro l’illuminismo, nominatemi l’uomo tra voi che avrebbe emendato davvero la religione dalle assurdità di cui l’ha intessuta l’idiozia e la chiusura mentale della Corte romana e dalle sue miserabili opinioni. È Lutero o Calvino? O come si chiama il grande essere mortale che ha abbracciato la pienezza della verità, che ha completamente separato il nocciolo dal suo guscio e ha impresso sulla religione il timbro di verità infallibile? Se la religione non necessita di esso allora perché i vostri teologi si azzuffano, perché i vostri esegeti si dànno battaglia; perché i vostri De Marées20 strepitano come se l’intelletto umano avesse piantato un coltello alla gola della religione? Perché la concordia è ovunque più facile da creare, e da nessuna parte più complicato, che da voi? Perché, se apprezzate l’intelletto, marchiate i suoi amici con il nome di “guardiani di Sion”, di fronte al quale peraltro la vostra ortodossia storceva gli occhi e piegava la testa fino a terra? Quando uno spirito malsano esce da un idolo21 intollerante perché deve subito passare a un sovraintendente, per inquietare il mondo e perseguitare con la sua mancanza di senno il regno del puro intelletto?
, ribattete voi – qualcuno deve pur vigilare sulla purezza della dottrina e a chi meglio ciò si addice che a un servitore fedele delle loro opinioni? Dunque, la vostra dottrina è pura e per restare tale si deve ergere contro i princìpi della pura ragione? È vera, e deve proteggere i pregiudizi? È perfetta, e deve temere la luce del giudizio? Strana filosofia questa, che neanche un Duns Scoto avrebbe potuto escogitare in modo più subdolo! La religione è pura, vera e perfetta; ma mai l’intelletto può avere l’ardire di provarlo e di giudicarne! Maometto dimostrò la verità della sua religione con simili ragioni, con le medesime fece Mosè22; così a Berlino un mentecatto, il cui nome non merita menzione in questa sede, ha provato la verità delle sue scempiaggini. Allo stesso modo Rosenberg23 [ha provato] la sua dignità messianica; e i fanatici di ogni tempo hanno vietato l’utilizzo dell’intelletto in libertà, perché loro la dovevano temere. Oh, uomini zelanti al pari di Elia, perché offendete con tali assurde richieste una buona religione quale è il cristianesimo?
Direte ancora: Ma gli illuministi non si spingono troppo oltre? Alla fine, cosa ne sarà della religione? – Se avete ragione, intendo darvi ragione. Le vostre accuse sono in parte fondate, in parte però no. Vi sono falsi illuministi, teste calde che spacciano per filosofia le loro idee balzane e per verità i loro errori; i quali, esattamente come voi e con la stessa intolleranza, pretendono di mettere sul trono le loro idee per signoreggiare su quelle dei loro simili; essi di solito cominciano laddove avrebbero dovuto arrestarsi; distruggono i sistemi prima di averne edificati di migliori; sono luminose meteore che rifulgono solo per un istante, per poi spegnersi nel buio dell’eternità. Ma non passate troppo oltre il segno allorché affermate in generale qualcosa che afferisce solo a casi particolari? Allorché scendete in campo contro l’illuminismo nel complesso, laddove dovreste combattere contro errori che alcuni grandi ingegni24 diffondono? Un individuo privo di una profonda conoscenza degli uomini, che pensa di essere un illuminista ma senza avere il suffragio della ragione; le cui dottrine tradiscono l’impronta di un intelletto inesperto; ebbene, un tale individuo non merita mai l’appellativo di illuminista.
Non preoccupatevi, non perderete la religione dei vostri padri. La pura ragione non mina la religione, quanto piuttosto le sue distorsioni. Perderete i pregiudizi e conserverete la religione. Quanto più l’accosterete alla luce della ragione, tanto più avrà un fondamento durevole e saldo nel suo futuro. Poiché l’intelletto è compatibile con la religione, essa non deve temere alcun attacco da parte sua, e se l’intelletto è suo sostegno, essa diverrà santa e un bisogno del genere umano. Se però vi metterete in conflitto con essa, più saggiamente la posterità – grazie ai suoi graduali progressi, che con tutto il vostro potere usurpatorio non potete ostacolare – un giorno guarderà ai vostri nomi con il disprezzo con cui essa bolla oggi i nomi dei Torquemada, degli Embser e di tutti i pretacci25 che un tempo esercitarono il vostro ruolo26.
Era l’illuminismo un bisogno necessario ai tempi in cui in Europa vi era una diffusa ignoranza, quando i suoi popoli erano barbari e i suoi re carnefici? Quando i padri della patria bruciavano i loro figli in soave odore per gli idoli del papato e dell’ortodossia della corte romana, per il demonio della superstizione e del pregiudizio27? Al tempo in cui si intraprendevano crociate contro province e regni28 di fede diversa? Quando a Roma ambasciatori di teste coronate venivano flagellati per penitenza a nome dei loro re? Quando, a piedi scalzi nella neve, il capo dell’Impero romano mendicava il perdono29 sotto la finestra di un Ildebrando? O [forse] questo illuminismo non era necessario? O voi re della terra! Voi che vi associate ai preti entrando in combutta con l’intolleranza di uomini indegni; voi che prendete partito contro l’intelletto e l’illuminismo, che pietosamente ha sciolto le vergognose catene del dispotismo pretesco30 dai piedi dei vostri antenati; voi che dovete all’illuminismo la vostra grandezza, all’intelletto la vostra sicurezza, e ai limpidi princìpi le colonne portanti del vostro trono: che altro, o re della terra, se non l’illuminismo, vi ha reso dei veri sovrani? È stato l’illuminismo a strappare dalla destra del santo peccatore31 di Roma i dardi della scomunica, perché non vi colpissero. Esso ha lottato senza paura per la sicurezza della vostra vita e della vostra dignità, che i pregiudizi della religione, affrancando i popoli dal giuramento di fedeltà a voi prestato32, avevano seppellito. Esso vi ha protetto contro i vostri stessi figli, che il falso zelo religioso trasformava in vostri persecutori. Ha bandito il prete che vi sfidava dietro il paravento della sua sacralità, egli si insinuava come suddito fin sotto al vostro trono, accampando contro di voi diritti sleali e vi malediceva nel cuore dei vostri palazzi e in mezzo ai vostri paladini; interdiceva e toglieva ai vostri sudditi un’onorevole sepoltura, l’esercizio della religione e ogni cosa grazie a cui fiorisce la prosperità dello Stato. Perché allora volete osteggiare l’illuminismo, vostro benefattore? Perché farvi catturare, per la follia dei vostri confessori o di stolti consiglieri, da uno scrupolo di coscienza che è più facile assecondare che respingere? Perché voi, nati per governare, volete essere schiavi di zufolatori spirituali, che certo non perseguono il vostro bene ma la loro vanagloria gerarchica e lo fanno con tutti i mezzi del più astuto inganno? Seguitate pure a credere che la remissione dei peccati sia in potere di un prete, ma allora rinunciate anche a quel nobile privilegio della libertà: di dover rendere conto solo a Dio e alla vostra coscienza! Continuate pure a essere schiavi sul trono ...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Sinossi
  3. Profilo biografico dell'autore
  4. Indicazione di collana
  5. Colophon
  6. Prefazione di Dirk Kemper
  7. Introduzione di Hagar Spano
  8. Sull’illuminismo
  9. Introduzione
  10. 1. L’illuminismo è un bisogno dell’intelletto umano
  11. 2. Fin dove si spinge l’illuminismo? Ha o non ha dei limiti?
  12. 3. Con l’illuminismo lo Stato ci guadagna o ci rimette?
  13. Note