Architetture senza città
Militari, cartografi e ingegneri nei territori di guerra
- 192 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
La fine della guerra di posizione e il successivo concentrarsi degli interessi militari, sia teorici che pratici, sullaguerra di movimento hanno messo il territorio al centro di un insieme di studi geografici, di tecniche di rappresentazione(la cartografia scientifica), di sistemi di fortificazione e di architetture sempre più distanti dallospazio e dai principi della costruzione urbana.
Questo studio nasce dall'ipotesi che l'insieme del sapere e delle opere militari debbano essere considerati, benoltre le motivazioni belliche che li hanno determinati, come la premessa a una più vasta ed estesa opera di rifondazionedegli insediamenti non più solo militari, ma dell'abitare in generale.
Per quanto riguarda in modo specifico le costruzioni, esse, proprio perché da tempo prive di funzioni belliche, possono rivelare in maniera più libera e immediata i principali aspetti della loro natura architettonica. La ragionedella loro importanza rispetto alla dispersione della città o, come si è appena detto, alla prospettiva di unmodo di abitare ancorato alla terra, sta proprio nel fatto che si tratta di costruzioni che hanno sciolto molti deiprecedenti legami con la città e che hanno definito nei rapporti col territorio le loro principali caratteristiche.
Se è importante che i progetti di insediamenti pensati e realizzati al di fuori dello spazio urbano siano adeguatialle caratteristiche dei luoghi che vanno ad occupare, è necessario che essi siano, per così dire, armati di unacapacità di conoscenza e di controllo dello spazio del territorio che non può essere la stessa che ha guidato lacostruzione della città e la sua architettura. E poiché la sapienza, e l'intelligenza delle opere e dell'architetturamilitare hanno preceduto le attuali prospettive ad uso civile degli spazi territoriali, è utile seguirne le tracce.
Queste opere forniscono alcune importanti chiavi per interpretare il passaggio dall'architettura della città chenon è più in grado di rinnovarsi, all'architettura del territorio e quindi alla più generale possibilità di ridisegnarela Terra.
In vista di questo obiettivo, che rappresenta una tra le più ambiziose e difficili questioni della contemporaneità, i lasciti provenienti dalla cultura militare, dagli scritti e dalle opere di grandi generali, dai testi di teorici dellaguerra, dai cartografi che realizzarono le carte degli Stati, dai progetti di ingegneri militari, fino alle grandiopere di fortificazione territoriale del XX secolo, possono essere rimessi in gioco come oggetti di una nuovaarcheologia e come riferimenti per una possibile architettura senza città.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Introduzione
- I StanzaFederico II di Prussia. Il principio del camponel controllo militare del territorio
- Cap. I. Prima della “Carte de France”
- Cap. II: La Carte de France
- Cap. III: La macchina cartografica nella soluzionedei problemi di movimento
- Cap IV. L’uomo cartografico
- III StanzaNapoleone. La battaglia nello spazio della carta
- Cap. I. Dalla città fortificata al territorio militarizzato
- Cap. II. Marc-René de Montalembert
- Cap. III. Charles-François Mandar
- Cap IV. L’invenzione delle macchine e i progetti di forti
- Cap. V. Il muro casamattato
- Cap. VI. Le macchine
- Cap. VII. I forti
- Cap. VIII. Progetti per il forte di Aix
- Appendice. Etienne-Louis Boullée
- V Stanza Henri-Alexis Brialmont. L’architetturadella Terra
- Cap. I. Dalla città fortificata al territorio militarizzato
- Cap. II. Il forte di Anversa: un’architettura non«heideggeriana» nello spazio della cartografia
- Cap. III. Il forte di Anversa: la cornice architettonicadi uno spazio vuoto
- VI StanzaAlbert Speer. Le rovine dell’architettura
- Cap. I. Le ultime fasi della fortificazione militare
- Cap. II. Paul Virilio, la «Bunker Archéologie»
- Cap. III. Il forte di Anversa: la cornice architettonicadi uno spazio vuoto
- VI StanzaAlbert Speer. Le rovine dell’architettura
- Cap. I. Le ultime fasi della fortificazione militare
- Cap. II. Paul Virilio, la «Bunker Archéologie»
- Cap. III. Il bunker
- Cap. IV. L’Atlantic Wall