Il barbiere di Siviglia
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Il barbiere di Siviglia

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Il barbiere di Siviglia

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Informazioni sul libro

"Il barbiere di Siviglia" è un opera buffa di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Gioachino Rossini (Pesaro, 29 febbraio 1792 – Passy, 13 novembre 1868), è stato un compositore italiano. Cesare Sterbini (Roma, 1784 – Roma, 19 gennaio 1831) è stato un librettista e letterato italiano.

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Informazioni

Editore
Passerino
Anno
2017
ISBN
9788893456210
Argomento
Literature
Categoria
Classics

Atto primo

Una piazza della città di Siviglia. Il momento dell'azione è sul terminar della notte. A sinistra è la casa di Bartolo, con balcone praticabile, circondato da gelosia, che deve aprirsi e chiudersi - a suo tempo - con chiave. Fiorello, con lanterna nelle mani; introducendo sulla scena vari suonatori di strumenti. Indi il Conte avvolto in un mantello.
FIORELLO
avanzandosi con cautela
Piano, pianissimo,
senza parlar,
tutti con me
venite qua.
CORO
Piano, pianissimo,
eccoci qua.
FIORELLO
Tutto è silenzio;
nessun qui sta
die i nostri canti
possa turbar.
CONTE
sottovoce
Fiorello... Olà..
FIORELLO
Signor, son qua.
CONTE
Ebben! ... gli amici?
FIORELLO
Son pronti già.
CONTE
Bravi, bravissimi,
fate silenzio;
piano, pianissimo,
senza parlar.
CORO
Piano, pianissimo,
senza parlar.
I suonatori accorciano gli istrumenti, e il Conte canta accompagnato da essi.
CONTE
Ecco, ridente in cielo
spunta la bella aurora,
e tu non sorgi ancora
e puoi dormir così?
Sorgi, mia dolce speme,
vieni, bell'idol mio;
rendi men crudo, oh Dio,
lo stral che mi ferì.
Oh sorte! già veggo
quel caro sembiante;
quest'anima amante
ottenne pietà.
Oh istante d'amore!
Oh dolce contento!
Felice momento
che eguale non ha!
Si fa giorno a poco a poco
Ehi, Fiorello?
FIORELLO
Mio Signore …
CONTE
Di', la vedi?
FIORELLO
Signor no.
CONTE
Ah. ch'è vana ogni speranza!
FIORELLO
Signor Conte, il giorno avanza
CONTE
Ah! che penso! che farò?
Tutto è vano ... buona gente!
CORO
sottovoce
Mio signor
CONTE
Avanti, avanti.
Da' la borsa a Fiorello, il quale distribuisce i denari a tutti:
Più di suoni, più di canti
io bisogno ormai non ho.
FIORELLO
Buona notte a tutti quanti,
più di voi che far non so.
Buona notte a tutti quanti,
più di voi che far non so.
I suonatori circondano il Conte ringraziandolo e baciandogli la mano e il vestito. Egli, indispettito per lo strepito che fanno, li va cacciando. Lo stesso fa anche Fiorello.
CORO
Mille grazie ... mio signore …
del favore ... dell'onore …
Ah, di tanta cortesia
obbligati in verità.
Oh, che incontro fortunato!
E un signor di qulità.
Si, grazie, grazie del favor.
CONTE
Basta, basta, non parlate
Ma non serve, non gridate
Maledetti, andate via
Ah, canaglia, via di qua.
Tutto quanto il vicinato
questo chiasso sveglierà.
A canaglia, via di qua.
Tutto quanto il vicinato
questo chiasso sveglierà.
Basta! Basta! Basta! Basta!
A maledetti, andate via
Tutto quanto il vicinato
questo chiasso sveglierà.
Maledetti, via di qua,
via di qua!
FIORELLO
Zitti, zitti ... che rumore!
Maledetti, andate via…
Ah, canaglia, via di qua!
Ve', che chiasso indiavolato!
Ah, che rabbia che mi fa!
Maledetti, andate via…
Ah, canagalïa, via di qua,
via di qua!
I suonatori partono.
CONTE
Gente indiscreta! …
FIORELLO
Ah, quasi
con quel chiasso importuno
tutto quanto il quartiere han risvegliato.
Alfin sono partiti!
CONTE
Si sente da lontano venire Figaro cantando.
Chi è mai quest'importuno?
Lasciamolo passar; sotto quegli archi,
non veduto, vedrò quanto bisogna;
già l'alba è appena e amor non si vergogna.
Si nasconde sotto il portico.
FIGARO
Largo al factotum
della città.
Presto a bottega,
ché l'alba è già.
Ah, che bel vivere,
che bel piacere
per un barbiere
di qualità!
Ah, bravo Figaro!
Bravo, brayissimo;
fortunatissimo
per verità!
Pronto a far tutto,
la notte e il giorno
sempre d'intorno,
in giro sta.
Miglior cuccagna
per un barbiere,
vita più nobile,
no, non si dà.
Rasori e pettini,
lancette e forbici,
al mio comando
tutto qui sta.
V'è la risorsa,
poi, del mestiere
colla donnetta
col cavaliere
Ah, che bel vivere,
che bel piacere
per un barbiere
di qualità!
Tutti mi chiedono,
tutti mi vogliono,
donne, ragazzi,
vecchi, fanciulle:
Qua la parrucca
Presto la barba
Qua la sanguigna
Presto il biglietto
Figaro ... Figaro
Son qua, son qua.
Figaro... Figaro...
Eccomi qua.
Ahimè, che furia!
Ahimè, che folla!
Una alla volta,
per carità!
Figaro su, Figaro giù
Pronto prontissimo
son come il fulmine:
sono il factotum
della città.
Ah, bravo Figaro!
Bravo, bravissimo;
a te fortuna non
mancherà.
FIGARO
Ah, ah! che bella vita! …
Faticar poco, divertirsi assai,
e in tasca sempre aver qualche doblone,
gran frutto della mia riputazione.
Ecco qua: senza Figaro
non si accasa in Siviglia una ragazza;
a me la vedovella
ricorre peI marito: io colla scusa
del pettine di giorno,
della chitarra col favor la notte,
a tutti onestamente,
non fo er dir, m'adatto a fair piacere,
Oh che vita, che vita! Oh che mestiere!
Orsù, presto a bottega …
CONTE
avanzandosi, tra sé
E desso, o pur m'inganno?
FIGARO
scorgendo il Conte, tra sé
Chi sarà mai costui?
CONTE
tra sé
Oh, è lui senz'altro!
forte
Figaro!
FIGARO
Mio padrone
riconoscendo il Conte
Oh, chi veggo! ... Eccellenza! …
CONTE
Zitto, zitto, prudenza!
Qui non son conosciuto,
né vo' farmi conoscere. Per questo
ho le mie gran ragioni.
FIGARO
Intendo, intendo,
la lascio in libertà.
CONTE
No...
FIGARO
Che serve?
CONTE
No, dico: resta qua;
forse ai disegni miei
non giungi inopportuno ... Ma cospetto,
dimmi un po', buona lana,
come ti trovo qua? ... poter del mondo!
Ti veggo grasso e tondo...
FIGARO
La miseria, signore!
CONTE
Ah birbo!
...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il barbiere di Siviglia
  3. Indice
  4. Atto primo
  5. Atto secondo