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Ontologia della speranza
Informazioni sul libro
Invocata nei tempi di crisi, come quelli che stiamo vivendo, la speranza è per il pensiero una matassa assai ingarbugliata. Perché, ad esempio, quando speriamo il tempo si apre davanti a noi, mentre quando ci prende la disperazione ci sentiamo dis-orientati? Il viaggio di Primavera Fisogni muove con il candore e il rigore della fenomenologia da queste due coordinate della condizione umana – lo spazio e il tempo – per superarle, attraverso la lezione della metafisica realistica di San Tommaso d'Aquino, in un ingrediente ulteriore in cui mette radici l'essere stesso della speranza. Sentire la vita, afferrarne il bene nella sua forma più originaria di positivo, consente di risolvere le aporie e le apparenti contraddizioni dell'atto di sperare. Non semplice aspirazione, ma possibile pratica – questo il messaggio della ricerca -, la speranza si rivela legata a doppio filo alle sue forme mancate, al disagio di vivere: in particolare, essa insorge nella fase dello svezzamento, quando l'angoscia per l'assenza della madre fa sperimentare un vuoto destabilizzante. Nel suo percorso per cogliere qualcosa di valido dell'essere della speranza (questo il senso dell'Ontologia del titolo), l'autrice dialoga con il biblico Giobbe, la boccaccesca Griselda, le vittime di mala giustizia della Colonna Infame, incontrando Anna Karenina e la "troppa vita" di Antonia Pozzi. Serrato, il confronto filosofico porta l'autrice a misurarsi con G.E.M. Anscombe, Max Scheler, Walter Benjamin, spingendosi fino ad interrogare l'Emdr, metodica psicoterapeutica che riapre, per curarla, la memoria dei traumi.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Cover
- Ontologia della speranza
- Indice
- Premessa
- I. FENOMENOLOGIA DELLA SPERANZA
- I.1. La visione fenomenologica
- I. 2. Sperare: perché?
- I. 3. Cosa o atto? Concetto o esperienza?
- I. 4. L’infinito futuro della speranza
- I. 5. La speranza, ponte tra presente e futuro: una pratica di vita
- I. 6. L’intenzione di sperare ci appartiene?
- I. 7. Sperare: quando il dire è fare. Ma soltanto per metà
- I. 8. Speranza e umanità
- I. 9. Il tempo della speranza e lo spazio vuoto dell’angoscia. L’infanzia
- I.10. La nascita della speranza
- II. LA METAFISICA DELLA SPERANZA
- II. 1. L’indagine metafisica
- II. 2. L’esigenza di una metafisica dell’atto umano
- II. 3. Ai margini della speranza. Disperare
- II. 4. La morte, la disperazione e la speranza
- II. 5. Disperati o sventurati?
- II. 6. Quando l’anima si spegne. L’accidia
- II. 7. Giustizia e speranza. Ingiustizia e sventura
- II. 8. Contro ogni ragionevole speranza. Vinti dalla sventura
- II. 9. Contro ogni ragionevole speranza. Vincere la sventura. Giobbe, la sventura del giusto al cospetto del Dio che tace
- II.10. Griselda, la sventura di un grande amore
- II.11. Ingiustizia e sventura, giustizia e speranza. L’umanità che resiste, vince
- II.12. Al cospetto dell'altro per ritrovare se stessi
- III. METAFISICA DELLA SPERANZA
- III.1. Intervenire sul tempo: l’efficacia dell’atto di sperare
- III.2. Il presente che riapre il passato - La speranza di redimere la storia e il pescatore di perle e coralli: Walter Benjamin
- III. 3. Pentimento e rinascita in Max Scheler
- III. 4. Perdonare ed essere perdonati: riaprire la vita
- III. 5. La confessione di una colpa. La speranza di rinascere
- III. 6. Riaprire la memoria del trauma. L’Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)
- III.7. Il futuro nel presente. Il tempo della speranza
- IV ONTOLOGIA DELLA SPERANZA
- IV. 1. L'essere della speranza
- IV. 2. Sentire il mondo per costruire la speranza
- IV. 3 Afferrare il bene, nell’inclinazione al mondo
- IV. 4. L’esperienza originaria del bene come positivo
- IV. 5. Perché sentire il bene è aprirsi alla speranza – Priorità dell’esperienza del bene su quella del tempo
- IV.6. Perché non sentire il bene mette in ombra la speranza – Genesi della disperazione
- Conclusioni - Praticare la speranza
- Bibliografia
- Postfazione