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Lo "Ione" è un dialogo giovanile di Platone in cui Socrate cerca di dimostrare che l'attività del rapsodo e la stessa poesia non nascono dalla conoscenza, ma sono il risultato di un'ispirazione divina. L'autore Platone (in greco antico Πλ?των, traslitterato in Plát?n; Atene, 428 a.C./427 a.C. – Atene, 348 a.C./347 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale. Traduzione a cura di Francesco Acri
Francesco Acri (Catanzaro, 19 marzo 1834 – Bologna, 21 novembre 1913) è stato un filosofo e storico della filosofia italiano.

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Informazioni

Editore
Passerino
Anno
2015
ISBN
9788898925841

IX

SOCRATE: Dunque, chi non possiede un'arte, non può conoscere bene i detti e le operazioni di quest'arte.
JONE: Vero dici.
SOCRATE: Dunque, tornando ai versi che tu m'hai recitati, se dica bene o no Omero, ciò conoscerai meglio tu, o un cocchiero?
JONE: Un cocchiero.
SOCRATE: Vero è; tu sei rapsodo, non cocchiero.
JONE: Sì.
SOCRATE: E l'arte rapsodica diversa è di quella del cocchiero?
JONE: Sì.
SOCRATE: E se diversa ella è, conosce cose diverse?
JONE: Sì.
SOCRATE: E che? Quando Omero narra che, al ferito Macaone, Ecamede, ancella di Nestore, dà bere certa meschianza; e su per giù così dice: «Dentro vino pramnio grattugia cacio caprino con grattugia di bronzo, e gli dà mangiare per companatico cipolla»; questo se detto è bene da Omero, o no, tocca alla medicina di conoscere, o alla rapsodica?
JONE: Alla medicina.
SOCRATE: E che? Quando Omero dice:
 
... Quindi (Iri) s'immerse
Come ghianda di piombo che, a bovino
Corno fidata, a disertar giù scende
I crudivori pesci;
 
cotesto se detto è bene, o no, piuttosto s'appartiene all'arte di pescatore di giudicare, o a quella di rapsodo, o Jone?
JONE: Egli è chiaro, a quella di pescatore.
SOCRATE: Poni or mente: se colui fossi tu, il quale dimanda, e dimandassi a me: - Dacché trovi tu cose in Omero delle quali spetta di giudicare a queste arti ora mentovate, su ritrovamene anco tu di quelle che spetti ai vati e all'arte vaticinatoria di vedere com'elle vadano -; guarda come facilmente risponderei io a te e veracemente: - Sì molte volte dice egli di coteste cose anco nell'Odissea, come là dove così parla ai Proci il vate dei Melampodidi, Jeroclimeno:
 
Ah! Miseri, che veggio? E qual v'incontra
Caso funesto? Al corpo intorno intorno
D'atra notte vi gira al capo un nembo.
Urlo fiero scoppiò; bagnansi i volti
D'involontarie lagrime; di sangue
Tingonsi le pareti ed i bei palchi;
L'atrio s'empie e il cortil d'Ombre, ed in fretta
Giù discendon nell'Erebo; disparve
Dal cielo il Sole, e degli aerei campi Una densa caligine indonnossi.
 
E nella Iliade sovente, come là, nella battaglia presso alle mura, dove così egli dice:
 
... Sublime
Un'aquila comparve, che sospeso
Tenne il campo a sinistra. Il fero augello
Stretto portava negli artigli un drago
Insanguinato, smisurato e vivo,
Ancor guizzante, e ancor pronto all'offese;
Sicché volto a colei che lo ghermia,
Lubrico le vibrò tra il petto e il collo
Una ferita. Allor la volatrice,
Aperta l'ugna per dolor, lasciollo
Cader dall'alto fra le turbe, e forte
Stridendo sparve per le vie de' venti.
 
Queste e simiglianti altre cose dirò io che s'appartiene ai vati di considerare e di giudicare.
JONE: Qui, Socrate, dici vero. 

X

SOCRATE: E qui dici vero anche tu. Or su, come a te ho scelte io dall'Odissea e dall'Iliade cose del vate e del medico e del pescatore; così anche tu a me scegli, da poi che più di me sei valente in Omero, cose che al rapsodo s'appartengono e all'arte rapsodica, nelle quali solo il rapsodo sappia mettere occhio e bocca meglio di chicchessia.
JONE: Te lo dico, Socrate: tutte.
SOCRATE: Non dicesti così dianzi: oh! se' tu smemorato? smemorato un rapsodo! oh bella!
JONE: Di che non mi ricordo io?
SOCRATE: Non ti ricordi aver detto che l'arte di rapsodo diversa è da quella di ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Jone
  3. Indice dei contenuti
  4. I
  5. II
  6. III
  7. IV
  8. V
  9. VI
  10. VII
  11. VIII
  12. IX
  13. X
  14. XI
  15. XII
  16. Ringraziamenti