Parte Seconda
Le malattie nel Repertorio di Kent
La necessità di un Repertorio era sentita dallo stesso Hahnemann. Il numero dei sintomi provocati dalla sperimentazione dei Rimedi diventava sempre più ampio e la loro memorizzazione sempre più difficile, Pare che Hahnemann usasse un proprio Repertorio le cui fonti erano sia la sua Materia Medica, frutto di sperimentazioni personali realizzate con l’aiuto di amici e collaboratori, sia la raccolta dei sintomi di malattie curate dagli altri Medici Omeopatici, tutti suoi allievi.
Premessa
Il Repertorio è una Materia Medica rovesciata come un dito di guanto. Infatti in questa sono raccolti e suddivisi nelle rispettive Rubriche i sintomi di ciascun Rimedio descritti, parola dopo parola, dalla viva voce degli sperimentatori. Nel Repertorio, invece, vengono riportati – secondo un analogo ordine di Rubriche – gli stessi sintomi con l’elenco di tutti i Rimedi che li curano. Mentre la Materia Medica Omeopatica viene consultata per lo studio dei Rimedi, il Repertorio ha un uso quasi esclusivamente pratico.
Così, ad esempio, molti sperimentatori che hanno assunto PULSATILLA, hanno presentato il sintomo “ansietà al buio”. Questo, essendo un sintomo mentale, viene riportato nella Rubrica corrispondente al Mentale della Materia Medica relativa a PULSATILLA; nel Repertorio, invece, alla voce “ansietà al buio”, nella Rubrica dei Sintomi Mentali, ritroveremo sia la stessa PULSATILLA che altri Rimedi. Nel primo caso il sintomo ci servirà per studiare la dinamica di PULSATILLA; nel secondo ci indirizzerà più rapidamente e facilmente a tutti i Rimedi che lo curano.
Non solo: dal momento che non tutti gli sperimentatori hanno evocato quel sintomo con la stessa frequenza ed intensità, viene indicata, sia nelle Materie Mediche che nel Repertorio, con differenti caratteri tipografici, una gradazione rispettivamente dei sintomi, nelle prime, e dei Rimedi nelle seconde. Pertanto, in tal caso, da un lato la Materia medica fornisce il valore dei sintomi di un Rimedio in funzione della gradazione durante la sperimentazione, dall’altro il Repertorio indica quale Rimedio è più curativo, rispetto ad altri, per quel sintomo. Così nell’esempio riportato, consultando il Repertorio di Kent, l’”ansietà al buio” sarà curata più frequentemente con PULSATILLA, di grado medio, e meno frequentemente con NATRUM MURIATICUM, di grado minore. Questa suddivisione, prima in due, poi tre ed infine quattro gradi, è importante sia perché rispecchia fedelmente, per quanto indirettamente, lo spirito sperimentale della Materia Medica, sia perché è utile, nella pratica, per la scelta del Rimedio, che sarà quello che copre tutti i sintomi – selezionati e repertorizzati – con il più alto grado espresso nella stampa.
Hahnemann, dunque, lavorava con un suo Repertorio, di cui si è persa da tempo ogni copia o traccia.
Fu peraltro il primo a capire l’importanza della suddivisione in gradi; nella compilazione della sua Materia Medica indicava, infatti, con lettere maiuscole i sintomi ripetutamente osservati ed in minuscolo i più rari. Nell’ambito di questo indirizzo di metodo e sulla scia di questo suggerimento, molti Autori hanno continuato il raggruppamento dei sintomi dando impulso alla diffusione dei vari Repertori della Medicina Omeopatica.
Il più famoso, il più completo ed il più utilizzato di questi è il Repertorio della Materia Medica Omeopatica del dottor J.T. Kent, il Repertorio per antonomasia, cui fanno riferimento tutti gli Omeopati. Interessante è la storia della sua compilazione avvenuta in circa venti anni; la prima edizione è del 1897, la terza, riveduta e corretta ma postuma, del 1924. Oggi sono disponibili la quinta, riveduta dalla moglie, Clara Luise Kent, deceduta nel 1943 a 91 anni, edita nel 1945, la successiva sesta e quella riveduta, corretta ed aggiornata dal compianto Dr. P. Schmidt e dal Dr. D. H. Chand, edita nel 1980. Basti pensare che Kent in persona volle controllare minuziosamente tutti i sintomi consultando le Materie Mediche e la Letteratura omeopatica fino ad allora disponibile. Egli verificò poi la validità dei rimedi dubbi in successive sperimentazioni da lui dirette e ne cercò la conferma degli effetti nella terapia rivedendo sia la casistica clinica personale che quella contemporanea.
Fu un lavoro immane (1423 pagine) che, in parte, fu causa della sua prematura scomparsa. Vi sono riportati 64.033 sintomi di 539 differenti Rimedi suddivisi in 21 Rubriche. Testo di non facile consultazione, è un’opera miliare nel mondo dell’Omeopatia, della quale, nella pratica, non si può fare a meno.
Me se per il medico il Repertorio di Kent rappresenta un utile strumento, per il paziente ed il lettore è un vero rompicapo. Ecco la necessità del presente testo in quanto ulteriore mezzo informativo del metodo con cui impostare e ben condurre l’anamnesi omeopatica.
Beninteso, il panorama delle malattie da me descritte, lungi dal fornire la chiave per curarle, serve solo a far capire le possibilità ed i limiti offerti dalla Medicina Omeopatica nella pratica quotidiana, ed i suggerimenti da me forniti sono solo un modesto esempio dell’atteggiamento operativo del medico omeopatico.
Ogni tentativo di curarsi da solo, senza il consiglio e l’opera del medico – che è l’unico in grado di valutare l’unitarietà dei sintomi, di inquadrare il soggetto in una ben definita tipologia omeopatica e di prescrivere il Rimedio adatto – è infatti inutile se non addirittura dannoso. Consultare i capitoli è anche un modo per rendersi conto di quanto l’Omeopatia può fare nella cura delle malattie, e può costituire un modo di conoscersi e di approfondire l’argomento.
Per contro, affidarsi ciecamente e ad ogni costo al Repertorio, già di per sé di difficile consultazione ed utilizzo, è sbagliato: sia perché non sono riportati tutti i sintomi riferiti dai pazienti, sia perché la scelta dei “sintomi minimi di valore massimo” è personale e soggettiva, può non rispecchiare a fondo il caso in questione, e spesso è rivedibile in un tempo successivo.
Lo strumento del Repertorio, anche in mani esperte, può essere fallace ed attene...