LE NOVITÀ
Proroga di sei mesi ma per i condomìni ci sarà tutto il 2022
di Luca De Stefani
La legge di Bilancio 2021 ha previsto la proroga di sei mesi, dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022, del superbonus del 110% per l’ecobonus, il sismabonus, il fotovoltaico e le colonnine.
Solo per i condomìni e per gli edifici multifamiliari a proprietario unico con non più di quattro unità immobiliari, che entro il 30 giugno 2022 effettueranno (in base al Sal e indipendentemente dal pagamento) lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, l’incentivo spetterà anche per le spese sostenute dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022.
Inoltre, solo per le spese sostenute nel 2022, la detrazione dovrà essere ripartita in quattro quote annuali di pari importo, a differenza delle cinque quote previste per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Colonnine
Anche per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici è prevista la proroga del superbonus del 110% dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022. La manovra 2021, però, prevede che, anche per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, l’agevolazione si intenda «riferita ad una sola colonnina di ricarica per unità immobiliare». Non è chiaro se, in questi casi, saranno fatti salvi gli interventi in corso di esecuzione. Inoltre, dovranno essere rispettati i seguenti limiti di spesa, fatti salvi gli interventi in corso di esecuzione:
• 2mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
• 1.500 euro per edifici plurifamiliari o condomìni che installino un numero massimo di otto colonnine;
• 1.200 euro per edifici plurifamiliari o condomini che installino un numero superiore ad otto colonnine.
Proroga per i condomìni
Solo per gli interventi effettuati dai condomìni, per i quali alla data del 30 giugno 2022 saranno effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetterà anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.
Iacp
Gli istituti autonomi case popolari (Iacp, comunque denominati) potranno beneficiare del superbonus del 110% per gli interventi sul risparmio energetico qualificato (ecobonus) sugli immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei Comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2022. Prima della manovra 2021, la scadenza era prevista al 30 giugno 2022.
Per gli interventi effettuati dagli Iacp, per i quali alla data del 31 dicembre 2022 saranno effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetterà anche per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023.
Terremoti dal 2008
È stato prorogato fino al 30 giugno 2022 (in questo caso dal 31 dicembre 2020) anche l’aumento del 50% dei limiti delle spese ammesse al super ecobonus e al super sismabonus per gli interventi di ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dai terremoti del 2016 (decreto legge 17 ottobre 2016, numero 189) e del 2009 (decreto legge 28 aprile 2009, numero 39). Sono stati aggiunti a questo incentivo anche i Comuni interessati da tutti gli eventi sismici avvenuti dopo il 2008, a patto che sia stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Va ricordato che, per gli interventi eseguiti su immobili che hanno ricevuto contributi pubblici per i sismi dal 1° aprile 2009, è consentita la detrazione del 110% con i limiti di spesa aumentati del 50% ma soltanto per la parte non coperta dai contributi pubblici. Per quanto riguarda gli interventi su immobili che abbiano ricevuto contributi pubblici relativi a sismi precedenti al 1° aprile 2009, non spetta alcuna agevolazione.
Altre novità
La legge di Bilancio 2021, poi, ha previsto le seguenti altre novità, in vigore dal 2021, per il superbonus del 110%:
Attenzione ai requisiti acustici
I requisiti acustici passivi degli edifici sono definiti dal Dpcm del 5 dicembre 1997. Il Dpcm si applica nel caso di installazione o rifacimento anche parziale di impianti tecnologici e nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti (se si interviene su partizione interne orizzontali o verticali, e sulle facciate degli edifici). Non si applica per tinteggiatura e restauro parziale delle facciate esistenti. È d’obbligo quando si deva attestare l’abitabilità degli edifici a fine lavori. Poiché il Superecobonus lavora su facciata e impianti di climatizzazione, parrebbe doversi verificare l’indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata (che fornisce il grado di protezione dal rumore esterno) e la rumorosità degli impianti (sia all’interno degli edifici, qualora vi sia un cambio di terminali, sia verso l’esterno, nel caso di sistemi che prevedano l’uso di sistemi a compressione e/o ventilatori).
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• potranno beneficare del superbonus anche gli edifici privi di Ape, perché sprovvisti di copertura, di uno o più muri perimetrali, o di entrambi, a patto che al termine degli interventi (che devono comprendere anche l’isolamento termico anche in caso di demolizione e ricostruzione o di ricostruzione su sedime esistente), venga raggiunta una classe energetica in fascia A;
• nel cartello esposto presso il cantiere, in un luogo ben visibile e accessibile, deve essere indicata anche la seguente dicitura: «Accesso agli incentivi statali previsti dalla legge 17 luglio 2020, numero 77, superbonus 110 per cento per interventi di efficienza energetica o interventi antisismici»;
• un’unità immobiliare può ritenersi «funzionalmente indipendente» se è dotata di almeno tre delle seguenti installazioni o manufatti di proprietà esclusiva: impianti per l’approvvigionamento idrico, per il gas, per l’energia elettrica e per la climatizzazione invernale;
• potranno beneficiare del super ecobonus del 110% anche gli interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche previsti nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera e), del Tuir, a patto che venga effettuato almeno un intervento «trainante» dell’ecobonus;
• potranno beneficiare del superbonus del 110% anche le persone fisiche (sempre con il limite di due unità immobiliari per il super ecobonus su singole unità, non sulle parti comuni), per gli interventi anche «su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche».
La legge di Bilancio 2021, infine, ha prorogato al 31 dicembre 2021 tutti i bonus per la casa, confermando quella che ormai è una consuetudine:
• 50% per il recupero del patrimonio edilizio;
• 50-70-75-80-85% per il sismabonus (proroga al 2021 già prevista);
• 50% per il bonus mobili (limite di spesa, peraltro, aumentato a 16mila euro dai vecchi 10mila euro);
• 36% per il bonus giardini;
• 50-65-70-75-80-85% per l’ecobonus;
• 90% per il bonus facciate.
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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
L’Iva agevolata al 10% accompagna il bonus
di Luca De Stefani
Agli interventi agevolati con il superbonus del 110%, l’aliquota Iva applicabile può essere del 4%, del 10% o del 22%, a seconda del tipo di bene o di servizio acquistato, del tipo di unità immobiliare in cui viene effettuato l’intervento e del tipo di eventuale autorizzazione comunale che viene richiesta. Ci concentriamo sull’Iva agevolata al 10% che riguarda la maggior parte dei lavori legati al 110 per cento.
L’utilizzo congiunto della super detrazione con l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del 10% è possibile per le prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto, di prestazione d’opera o di fornitura con posa in opera, per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, per i restauri e risanamenti conservativi e le ristrutturazioni edilizie (articolo 3, comma 1, lettere a, b, c, d, Dpr 380/01) su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata, comprensive dei «beni finiti» (con limitazioni per i beni significativi) e delle materie prime e semilavorate (articolo 7, comma 1, lettera b, legge 23 dicembre 1999, numero 488). Ad esempio, l’intervento «trainante» al 110% relativo alla sostituzione della caldaia con le nuove caratteristiche richieste (risoluzioni Dre Lombardia 69429/99, e 1509/99) e quello trainato al 110% relativo alla sostituzione degli infissi esterni, serramenti e persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso (circolare ministeriale 24 febbraio 1998, n. 57/E), sono delle manutenzioni straordinarie.
L’aliquota Iva al 10% è applicabile anche alle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto, subappalto o d’opera, per la realizzazione degli interventi di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o urbanistica (quindi, non per le manutenzioni) su qualsiasi fabbricato (quindi, non solo abitativo), comprensive dei «beni finiti» e delle materie prime e semilavorate. Può essere agevolato con Iva al 10% anche l’acquisto di «beni finiti» (escluse, quindi, le materie prime e semilavorate), compresi i servizi accessori di posa in opera (qui prevale correttamente la fornitura), destinati a interventi di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o urbanistica su qualsiasi fabbricato.
Le persone fisiche calcolano la detrazione Irpef del 110% sulle spese per gli interventi edili sull’importo della fattura, comprensivo di Iva.
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IL MERCATO
Rinnovamento premiato da rivalutazioni fino al 30%
di Fabio Giulio Sandrini
Il super ecobonus del 110% si basa sulla necessità di rendere il patrimonio immobiliare sempre più protetto dalle insidie climatiche, con la finalità di utilizzare sempre meno energia per proteggersi dalle temperatur troppo fredde o troppo calde. Tende poi ad incentivare l’utilizzo di energia rinnovabile e quindi a disincentivare l’utilizzo di gas e derivati del petrolio per climatizzare gli ambienti, attraverso l’applicazione di coibentazioni sui tetti e sulle facciate degli stabili e la installazione di infissi performanti.
Questi interventi si traducono inevitabilmente in una riqualificazione immediata dello stabile per quanto concerne l’aspetto architettonico, l’integrità e la funzionalità de...