Il testamento del capitano Grandi
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Il testamento del capitano Grandi

Vita breve di una "leggenda" degli Alpini

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Il testamento del capitano Grandi

Vita breve di una "leggenda" degli Alpini

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«Grandi, il miglior comandante di uomini che abbia mai conosciuto». Nuto Revelli.«Puoi essere certo capitano Grandi, puoi essere certo, nessuno ti dimenticherà mai. Il tuo testamento sarà rispettato.Gli alpini del tuo Reggimento, del tuo Battaglione, della tua Compagnia ti hanno tutti nel cuore, la tua mamma e colei che si ricorda «del suo primo amor», anche la tua montagna, anche le tue frontiere.Non solo. Ma il tuo eroismo ti ha consegnato per sempre alla storia degli alpini e della Patria...». don Carlo Gnocchi.«A Luca dispiacque vedere andar via il capitano Grandi: egli non lo conosceva che di vista, ma senza di lui si sentiva in qualche modo impoverito, tanto quell'uomo sconosciuto gl'ispirava fiducia: un vero padre nel senso alpino». Eugenio Corti.

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Informazioni

Editore
Ares
Anno
2021
ISBN
9788892980556

Note a piè di pagina




1 In realtà, come vedremo, il tenente Piatti morirà a Nikolaevka.
2 EUGENIO CORTI, Il cavallo rosso, primo volume «Il Cavallo rosso», parte sesta, capitolo sesto, Edizioni Ares, Milano 2019 (34a edizione), pp. 376-378.
3 FILIPPO BETTO (a cura di), Il secolo veloce. Conversazioni sul passato, il presente e il futuro dell’Italia attraverso le parole di una generazione nata intorno agli anni ’30, Skira, Milano 2007, citato in GIUSEPPE MENDICINO, Mario Rigoni Stern. Vita guerre libri, Priuli & Verlucca, Scarmagno (TO) 2016, p. 156.
4 MARIO RIGONI STERN, Ritorno sul Don, in Il sergente nella neve e Ritorno sul Don, Einaudi, Torino 1990, p. 297.
5 ANDRII OMELIANIUK, Il ritorno del Sergente in Ucraina: attualità di una storia passata, in ANNA MARIA CAVALLARIN - ANNALISA SCAPIN (a cura di), Mario Rigoni Stern un uomo tante storie nessun confine, collana «I Licheni» n° 114, Priuli & Verlucca, Scarmagno (TO) 2018, pp. 159-170. La citazione è alle pp. 166-168.
6 Questa e le successive dichiarazioni di Lisa sono state raccolte in un’intervista telefonica del 12 febbraio 2017.
7 Questa e le successive dichiarazioni di Guglielmo sono state raccolte in una doppia intervista nella sua casa di Milano, del 20 e del 28 febbraio 2015. Altri dettagli saranno aggiunti nei nostri molti incontri successivi.
8 Foglio dattiloscritto, in possesso dell’archivio della famiglia Grandi-Maleci.
9 L’attestazione, datata 13 agosto 1934, è firmata dal Fiduciario del Gruppo, cav. Igino Betti. Archivio della famiglia Grandi-Maleci.
10 Attestazione rilasciata dall’Istituto Galilei di Firenze in data 17 agosto 1934. Archivio Grandi-Maleci.
11 Così recita l’elogio, firmato dall’Aiutante Maggiore in Ia ing. Ettore Lucas del Comando 3a Legione Universitaria Dante Alighieri: «Ufficio Disciplina, n° di prot. 1105/D/3. Oggetto: Elogio. Alla Camicia Nera GRANDI Giuseppe – Firenze. D’ordine del Comandante la Legione rivolgo alla C. N. GRANDI Giuseppe un vivo plauso, di cui prego far partecipe anche l’altro Camerata, per il modo brillante con cui, insieme al compagno, ha portato a termine il raid in sandolino Firenze – Livorno».
12 Stato di Servizio di Giuseppe Grandi, numero di matricola 52218, serie del ruolo 4. Tutte le informazioni della carriera militare che citerò in seguito saranno prese da questo documento. Devo la scansione di tale importante documento ufficiale alla gentilezza del ten. col. Paolo Maura, capo della 5a Sezione della Divisione Documentazione dell’Esercito.
13 La Scuola normale di fanteria nacque nel 1849, a Torino. Un anno dopo divenne «Scuola militare di fanteria», con sede a Ivrea, salvo mutare di nuovo nome nel 1862 in «Scuola normale di fanteria». Trasferita a Colorno nel 1864 e a Parma nel 1865, nel 1869 fu trasformata in «Scuola centrale di tiro, scherma, ginnastica e nuoto, per la fanteria». Sarà sciolta l’8 settembre 1943 e ricostituita a Torino nel 1949, inglobando l’ex Scuola di applicazione di cavalleria.
14 Il Battaglione alpini Tirano fu costituito il 1o novembre 1886, in applicazione della «Istruzione del riordinamento degli Alpini» (4 agosto 1885), che ne sanciva la dipendenza, la denominazione e la composizione e la conseguente trasformazione dei preesistenti Battaglioni. Posto alle dipendenze del 5o Reggimento Alpini, si componeva della 46a Compagnia proveniente dal Battaglione Valtellina e dalla 48a e 49a Compagnia, provenienti dal Battaglione Alta Valtellina. Fu sciolto il 23 marzo del 1991, nell’ambito del ridimensionamento dell’esercito, in vista dell’eliminazione del servizio di leva.
15 L’originale di questi documenti è in possesso dell’Archivio Maleci-Grandi.
16 ALDO RASERO, 5o Alpini, Manfrini Editori, Rovereto 1963, pp. 330. Il «Tercio de Extranjeros» è la Legione Straniera dell’esercito spagnolo. Oggi è denominata Legión Española.
17 Ibidem, pp. 339.
18 La Scuola centrale militare di alpinismo fu ufficialmente costituita il 9 gennaio 1934 ad Aosta, per la preparazione sci-alpinistica di ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine e per lo studio del loro armamento ed equipaggiamento. Il primo comandante della scuola fu il tenente colonnello Luigi Masini. La sede fu fissata nel castello Jocteau, sulla collina di Beauregard di Aosta, appositamente acquistato dallo Stato italiano, che vi fissò la scuola intitolata al duca degli Abruzzi.
Presso la Scuola affluirono in breve tempo molti tra i nomi più conosciuti dell’alpinismo italiano che permetteranno al comandante Masini di realizzare numerose imprese alpinistiche capaci di suscitare meraviglia anche all’estero, come la cerimonia di giuramento svoltasi non nel cortile della scuola ma sulla vetta del Monte Bianco.
Nel 1936 fu costituito il Battaglione Duca degli Abruzzi addestrato nei combattimenti ad alta quota, una sorta di élite nell’arma degli alpini.
19 Utile anche la lettura del testo La Scuola Militare di Alpinismo, capitolo dodicesimo del libro RENATO CHABOD, La Cima di Entrelor, collana «Personaggi», Club Alpino Italiano, Milano 2019, pp. 291-322. Chabod rimase alla Scuola dal 1934 al 1940 e quindi certamente conobbe Grandi.
20 Testimonianza di Beppe Lamberti, in NUTO REVELLI, La strada del davai, Einaudi, Torino 2004, pp. 361-379. La citazione è a p. 361.
21 La Scuola Militare di Alpinismo di Aosta, in «Alpinismo», ...

Indice dei contenuti

  1. IL TESTAMENTO DEL CAPITANO GRANDI
  2. L’Autore
  3. Introduzione
  4. Avvertenza al lettore
  5. Gli anni giovanili
  6. I primi anni nell’esercito
  7. Sul fronte occidentale
  8. Primo intermezzo Quel che Grandi non sa
  9. Preparazione e arrivo sul fronte orientale
  10. A difesa del settore di Gorbatowo, sul medio Don
  11. Secondo intermezzo Si prepara la controffensiva sovietica
  12. Il settore di Podgornoje
  13. Il ripiegamento
  14. La battaglia di Arnautowo
  15. Terzo intermezzo La battaglia di Arnautowo raccontata da Eugenio Corti
  16. La salvezza raggiunta e la morte di Grandi
  17. La notizia giunge in Italia
  18. Il ricordo dei memorialisti trasforma Grandi in una «leggenda» degli Alpini
  19. Conclusione
  20. Bibliografia
  21. Note a piè di pagina
  22. Indice