Gabriele Kuby
In Politica da Cristiani
Criteri & princìpi
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Ho letto questo testo con entusiasmo. Mi rallegra la chiarezza della prospettiva spirituale. L’enfasi sulla speranza è fondamentale.
Da un lato risalta la consapevolezza che i trend sociali non sono irreversibili, dall’altro spicca la prospettiva dell’eternità: cosa conta davvero davanti a Dio? Infine, il richiamo a un reale rinnovamento attraverso la preghiera e il digiuno.
Si tratta di messaggi estremamente importanti per chi nella battaglia politica e giuridica si trova confrontato con resistenze inaudite. Sì, è giunto il tempo per una coraggiosa offensiva animata da grande speranza. Un’offensiva che serenamente dice la verità, mentre chiusa nella propria cameretta piange, mossa dall’amore per i nemici.
Johannes Hartl
Gabriele Kuby è un’autrice straordinariamente lucida e credibile nell’offrire all’uomo contemporaneo l’opzione di una vita secondo le buone ragioni della fede da lei coerentemente praticata. La stima ripetutamente mostrata nei suoi confronti da Joseph Ratzinger, sia da cardinale sia successivamente da papa, conferma la mia certezza che Gabriele Kuby merita tutta la nostra attenzione.
Questo breve saggio è un gioiello per ogni cristiano, uomo o donna, calato nelle trincee della battaglia politica e culturale in un tempo, il nostro, che vuole costruire una società senza Dio, quindi senza rapporto Creatore-creatura, senza princìpi assoluti, senza verità. In ultima analisi: senza speranza. Il mio umile contributo a questa battaglia è stata la traduzione di quel che considero un piccolo grande manifesto della lotta politica cristiana. Grazie, Gabriele.
Rina Ceppi-Bettosini
Introduzione
Ci troviamo nel mezzo di una storica fase di transizione da un mondo vecchio a uno nuovo.
Le attuali strutture sociali minacciano di crollare ovunque volgiamo lo sguardo, sia a livello macroscopico: blocchi di potere, nazioni, ecologia, migrazione, tassi di natalità, sicurezza globale... sia sul piano personale: matrimonio, famiglia, figli, legami religiosi. La fede nell’universalità salvifica della democrazia si sta sbriciolando, poiché essa si sta trasformando sotto i nostri occhi e per mano nostra in una nuova tirannia, in cui la classe politica manipola le masse con norme imposte come politicamente corrette, con sanzioni sociali e crescente criminalizzazione dei comportamenti non conformi.
Per Aristotele la democrazia era una deviazione della «politia» orientata al bene comune, nella misura in cui il potere della maggioranza serviva al soddisfacimento di interessi individuali ed egoistici. La democrazia necessita di un fondamento valoriale, che permetta agli uomini di anelare dal loro profondo al bene. I valori, a cui si sapeva vincolata la società europea, stavano alla base delle nazioni d’Europa e delle giovani nazioni d’oltremare nate da essa, ed erano radicati nella fede cristiana.
Era ed è tuttora compito delle chiese sviluppare dal Vangelo le basi etiche dell’esistenza umana, annunciarle e ispirare gli uomini a volere il bene.
Alexis de Tocqueville descrive in modo mirabile questo legame nella sua opera La democrazia in America (1840). Egli dimostra come questa potesse funzionare solo perché l’uomo era religiosamente ancorato al bene. Il fondamento della democrazia è pericolosamente minacciato dall’abbandono della fede. Se il fondamento cristiano si sgretola, la democrazia si tramuta in una nuova forma di totalitarismo e il capitalismo in un sistema di sfruttamento dell’uomo e della natura, che distrugge le basi naturali e morali della famiglia umana.
L’ancoraggio alla realtà trascendente di Dio, a cui l’uomo è chiamato a render conto, è venuto meno e il superamento dell’ordine del creato, reso possibile dai mezzi tecnologici, non conosce più limiti. Sono sorte nuove ideologie che disprezzano la dignità dell’essere umano e che mirano a distruggere la sua identità e le sue strutture esistenziali. Per raggiungere i loro obiettivi si servono di nuove tecnologie come la fecondazione in vitro, la manipolazione genetica, la ricerca sugli embrioni, trattati alla stregua di puro materiale, e non si fermano neppure davanti a esperimenti sacrileghi come l’incrocio fra uomo e macchina (transumanesimo) e fra uomo e animale. Nella sua enciclica Spe salvi papa Benedetto XVI sottolineava la necessità di un’autocritica dell’età moderna in dialogo col cristianesimo. «Se al progresso tecnico non corrispond...