Geografia come immaginazione
Tra piacere della scoperta e ricerca di futuri possibili
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Geografia come immaginazione
Tra piacere della scoperta e ricerca di futuri possibili
Informazioni sul libro
Serve ancora la geografia? Quale senso può avere, oggi, la pretesa di fissare un territorio in una rappresentazione, di «cartografarlo»? E a cosa serve la geografia? A descrivere i luoghi su cui gli uomini «appoggiano» il loro agire, o a raccontarne le interazioni, e indagarne la storia? A fissare e legittimare lo status di quei luoghi, o a contribuire al loro cambiamento? In questo aureo libretto, che raccoglie in alcuni brevi e folgoranti saggi il percorso esemplare di quello che a buon diritto può essere considerato il più autorevole rappresentante italiano della geografia attiva, emerge una concezione della Terra in cui biosfera e sfera socio-culturale interagiscono all'interno di un medesimo sistema complesso, operando ciascuna secondo le proprie modalità. Ciò significa che, a tutti i livelli territoriali, possiamo fare scelte sbagliate, che alterano le condizioni biologiche e sociali del pianeta e che presto o tardi finiranno per ritorcersi sulle condizioni di vita dei sistemi locali. Per questo i geografi non possono limitarsi a descrivere i territori, ma devono assumersi la responsabilità di individuare e descrivere le condizioni favorevoli per instaurare rapporti virtuosi con la biosfera e, attraverso questi, rapporti sociali che riducano le diseguaglianze e gli sprechi di risorse naturali e umane a cui oggi assistiamo. Per farlo la geografia deve riaccendere quella «poetica della scoperta» che ha accompagnato le grandi esplorazioni: «la vera scoperta di Colombo – scrive Giuseppe Dematteis – non è stata l'America, ma l'idea che si potesse arrivare in India navigando verso occidente». I geografi, continua Dematteis, da sempre «fanno un pezzo di storia con i poeti: forse è per questo che gli antichi ritenevano Omero il massimo dei geografi». La geografia deve riprendere il suo cammino a fianco della poesia, recuperando così anche quella carica emotiva e affettiva che è necessaria per stabilire un corretto rapporto con i luoghi e con chi ci vive. Solo «un'immaginazione poetica che attinga al fondo oscuro e brulicante della vita potrà veramente suggerire la molteplicità dei bisogni e dei desideri che possono concorrere alla costruzione del territorio come bene comune», scovare, nascoste sotto le false necessità, «le condizioni di un divenire possibile».
Domande frequenti
Informazioni
I. Nella testa di Giano.
Riflessioni sulla geografia poetica
1. Aprire e chiudere.
Territorio | Tipo A | Tipo B |
1 Corsica 1890 | La Corsica è un’isola ecc. | «La Corsica è una montagna in mezzo al mare» (F. Ratzel). |
2 Maghreb 1927 | Il Maghreb e la parte N-O del continente africano ecc. | «Gezirat-el-Maghreb» espressione araba che E. F. Gautier traduce: «il Maghreb è un’isola tra il Mediterraneo e il Sahara». |
3 Baviera 1933 | La Baviera è una regione della Germania meridionale ecc. | Sistema di località centrali di ordine L (W. Christaller). |
pre-scientifico | scientifico | ||
pre-teorico | teorico | ||
a. Linguaggio comune letterale | «una montagna», «un’isola», «un luogo» come entità fisiche | ||
↓ | |||
b. Linguaggio comune metaforico | «montagna» come forza, «isola» come allontanamento ecc. | ↓ | |
c. Paradigma generale del linguaggio geografico | (1) («montagna», «isola», «luogo»…) = Spazio (2) Spazio come metafora del sociale ↓ | ↓ | |
d. Linguaggio geografico pre-teorico | «la montagna», «l’isola» come insieme di relazioni e di processi socio-ecologici (generi di vita e simili) | ||
e. Linguaggio geografico teorico | ↓ | «località centrale» come sottoinsieme di relazioni sincroniche (scambio di mercato: riferimento alla teoria economica neoclassica) | |
f. Doppia metafora geografica | «l’isola» come «la montagna», «la montagna» come «l’isola» ↓ | ||
g. Corrispondenza regionale | la Corsica, il Maghreb, la Baviera ecc. ↓ | ↓ | |
h. Esplicitazione della metafora euristica | ipotesi sulla peculiarità del genere di vita dei corsi; sulle differenze tra culture sedentarie e nomadi ecc. | ↓ | |
i. Esplicitazione della metafora: funzione teorica | Gli scostamenti dei sistemi regionali di località centrali dal modello come verifica/falsificazione della teoria dell’equilibrio di mercato |
2. L’insostenibile peso dello «spazio geografico».
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copyright
- Indice
- Introduzione
- I. Nella testa di Giano. Riflessioni sulla geografia poetica
- II. La geografia alle soglie del terzo millennio: una mappa del labirinto?
- III. Geografia della diversità
- IV. La metafora geografica è postmoderna?
- V. Una geografia mentale, come il paesaggio
- VI. Contraddizioni dell’agire paesaggistico
- VII. La geografia dei beni culturali come sapere progettuale
- VIII. Geografia, poetica e architettura nella costruzione dei luoghi
- IX. Zeus, le ossa del bue e la verità degli aranci. Biforcazioni geografiche
- Postfazione. di Arturo Lanzani