- 277 pagine
- Italian
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Dante poeta-giudice del mondo terreno
Informazioni sul libro
Il libro propone di leggere la Commedia come un gigantesco teatro della memoria e del mondo, costruito su fitte relazioni intertestuali: memoria delle molteplici manifestazioni, meravigliose e tragiche, dell'animo umano. Per questo il poema è anche e innanzitutto una gigantesca macchina elaboratrice di giudizi sui comportamenti e le emozioni degli esseri umani. Implica quindi una riflessione complessiva e appassionata sulla giustizia: un'esigenza destinata a perpetuo inappagamento e dunque eternamente riproponibile. La giustizia divina e quella umana sono rappresentate attraverso la soggettività dirompente di Dante in quanto Autore e in quanto Personaggio: due aspetti solo talvolta sovrapponibili che producono continue occasioni di drammatizzazione, di dubbio e di conflitto, nelle quali il lettore – di fatto il terzo protagonista della Commedia – è costantemente chiamato a confrontarsi e interagire, ancora oggi.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Occhiello
- Frontespizio
- Colophon
- Indice
- 1. Noi e la Commedia
- 2. Dante poeta-giudice del mondo terreno: ovvero perché la Commedia oggi?
- 3. Come ha scritto Dante la Divina Commedia?
- 4. Di fronte al canone: il «sesto fra cotanto senno»?
- 5. In limine, tra auctor e agens: Francesca da Rimini
- 6. Tra Farinata e Guido Cavalcanti: agens, auctor e actio
- 7. Giubileo “simoniaco” e giubileo “spirituale”: Bonifacio VIII e Dante
- 8. Il poeta-giudice e la tradizione poetica
- 9. Le due vie: Cavalcanti e Dante
- 10. Il destino del personaggio-poeta
- 11. Giudice di se stesso, Beatrice
- 12. Fra proiezione e autolegittimazione: i canti del cielo del Sole
- 13. Predestinazione e missione: l’investitura
- 14. Da poeta-giudice a poeta-profeta
- Opere citate
- Indice dei nomi