Venezia e Dalmazia

Autori Vari, Uwe Israel, Oliver Jens Schmitt

• Editore: Viella Libreria Editrice
• Anno: 2016
• ISBN:
  9788867286300
• Argomento: Histoire
• Categoria: Histoire de l'Italie

È stato un rapporto particolarmente stretto quello che per oltre un millennio ha legato la Repubblica di Venezia e la Dalmazia. Un rapporto che, proprio a causa della particolare vicinanza, fu segnato ripetutamente anche da tensioni. Fu la caduta della Serenissima e il sorgente nazionalismo a trasformare la Dalmazia da un territorio di complessa simbiosi culturale in un'area di conflitti nazionali e contrapposizione etnica.Le modificazioni nel rapporto tra Venezia e la Dalmazia si riflettono particolarmente anche nella storiografia. Proprio negli ultimi anni si è verificato però un forte cambiamento: il dialogo tra storici croati e italiani si è intensificato e sono stati resi accessibili nuovi filoni di ricerca, nei quali si stanno impegnando alcuni dei massimi esperti croati e italiani che intendono mettere in luce questioni di fondamentale importanza della storia della Dalmazia sotto il dominio veneziano (dal Quattrocento al Settecento).

Francesco Bettarini

Il notariato dalmata e la “Santa Intrada”

La millenaria costruzione dello Stato veneziano è per molti versi la storia di una mirabile opera di negoziazione, seppure imposta, con i centri periferici del suo dominio. Portando al massimo grado di sviluppo un modello comune alle maggiori città-stato dell’Italia centro-settentrionale, il patriziato marciano riuscì a consolidare una struttura che fondeva esperienze giuridiche ed istituzionali profondamente divergenti tra loro.226 La salvaguardia di questa linea politica, che traeva le sue origini dall’epoca della fondazione stessa della città, determinò un graduale distacco dai modelli seguiti dai paesi europei precursori dello Stato moderno, come è facile leggere nel rapporto tra autorità centrale ed amministrazioni periferiche. La stagione dell’espansione in Terraferma ed in Dalmazia nella prima metà del Quattrocento rappresentò senza dubbio un momento cruciale per la storia delle istituzioni veneziane. Temi rimasti insoluti dalla sperimentazione costituzionale del regime dogale tornarono prepotentemente di attualità, portandosi dietro la necessità di arrivare ad una maggiore presenza dell’azione impressa dal governo e dalla burocrazia centrale nelle diverse realtà territoriali del suo dominio. Nel suo recente volume sulla cittadinanza veneziana, Reinhold C. Mueller ha messo in evidenza come proprio la stagione dell’espansione quattrocentesca abbia rappresentato il momento cruciale di un lungo e sofferto dibattito interno all’oligarchia sulla definizione dei caratteri futuri dello Stato in merito al riconoscimento dei diritti dei suoi nuovi sudditi. Scegliendo di non arrivare ad una equiparazione giuridica tra i cittadini della Dominante e gli abitanti degli altri centri soggetti, Venezia tracciava un solco incolmabile tra la propria storia costituzionale e quella dello Stato moderno.227

Gli accordi negoziati al momento della dedizione delle città dalmate dal governo della Serenissima implicavano in primo luogo il mantenimento degli statuti locali e la delega alle magistrature comunali di alcune importanti competenze di natura pubblica, le quali finivano naturalmente per avere conseguenze importanti sulla vita sociale ed economica dei sudditi. Tra i ...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Occhiello
• Frontespizio
• Colophon
• Indice
• Uwe Israel e Oliver Jens Schmitt, Premessa
• Ermanno Orlando, Politica del diritto, amministrazione, giustizia. Venezia e la Dalmazia nel basso medioevo
• Tomislav Raukar, La Dalmazia e Venezia nel basso medioevo
• Oliver Jens Schmitt, Storie d’amore, storie di potere. La tormentata integrazione dell’isola di Curzola nello Stato da mar in una prospettiva microstorica
• Francesco Bettarini, Il notariato dalmata e la “Santa Intrada”
• Josip Vrandečić, La Dalmazia nell’età moderna. L’influsso della “rivoluzione militare” sulla società dalmata
• Bibliografia