Un carcere, un assalto
eBook - ePub

Un carcere, un assalto

Repressione fascista, gappismo e Resistenza a Verona

  1. 305 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Un carcere, un assalto

Repressione fascista, gappismo e Resistenza a Verona

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Sono le ore 18.25 del 17 luglio 1944. Sei gappisti penetrano nel carcere veronese degli Scalzi con l'obiettivo di liberare il comunista e sindacalista Giovanni Roveda, lì rinchiuso da alcune settimane. Il blitz riesce, malgrado causi la morte di due protagonisti della Resistenza veronese, i giovanissimi Lorenzo Fava e Danilo Preto.Da quel momento per il fronte antifascista di Verona quella data avrebbe ricordato un evento simbolo: "l'assalto" al carcere di massima sicurezza della Repubblica sociale e la liberazione di un importante leader della Resistenza. Eppure, su scala nazionale, l'episodio è pressoché ignorato. Così come sconosciuta è rimasta la storia del luogo nel quale si è svolto.Uno sguardo ravvicinato sulle carceri giudiziarie degli Scalzi ci consente, per la prima volta, di raccontare tante storie: quella del sistema repressivo fascista, ad esempio, – dato che ospitarono antifascisti di grande fama – così come la drammatica resa dei conti interna al fascismo, poiché vi custodirono i gerarchi che avevano votato l'ordine del giorno Grandi.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Un carcere, un assalto di Federico Melotto, Andrea Martini in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a History e Italian History. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788833135342
Argomento
History
I. Sorvegliare e punire
Mimmo Franzinelli

Le politiche repressive del fascismo, dal regime alla Rsi

In via preliminare, un’analisi su carcere e repressione durante il regime fascista e la Repubblica sociale deve considerare le rilevanti innovazioni introdotte dal governo di Mussolini, con l’accentuazione dei tratti liberticidi del sistema liberale. Le garanzie del Codice Zanardelli del 1889 (cancellazione della pena di morte, irretroattività della legge penale) vengono travolte dalle leggi eccezionali di Pubblica sicurezza del 1926 (intitolate non a caso «Provvedimenti per la difesa dello Stato») e poi dal Codice Rocco del 1931.20 E il confino di polizia diviene un “sistema” cui vengono assoggettati – senza alcun diritto alla difesa mediante assegnazione d’ufficio da parte di una commissione provinciale – cittadini colpevoli di opposizione al fascismo.21 Dall’inizio del 1927 funziona una magistratura politica: il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, cui si viene deferiti in stato d’arresto; sino al 25 aprile 1945 punirà reati di opinione e condannerà migliaia di oppositori.22
Preludio. Benito Mussolini, prigioniero politico
Del trattamento praticato ai prigionieri politici nel primo decennio del Novecento testimonia l’esperienza dell’agitatore socialista Benito Mussolini. Dopo alcune traversie d’esilio nel Trentino asburgico e in Svizzera, il suo battesimo carcerario nel Regno avviene l’estate del 1908, per violenze contro un crumiro, durante lo sciopero bracciantile nelle campagne di Forlì: un paio di settimane di cui il bastonatore si gloria scrivendo sulla stampa rivoluzionaria «Per me, per noi eretici, il carcere è una “virgola”». La pur breve cattività lo irrita contro la Giustizia, «una vecchia ciondolona che si prostituisce al primo venuto purché appartenga alla polizia, a questa ignobile accozzaglia di gente venduta. Alle fiamme, il Codice!».23
Al breve prologo seguiranno cinque mesi di carcere dal 14 ottobre 1911, per manifestazioni contro la campagna di Libia, promosse col segretario della Federazione braccianti Pietro Nenni e con il portinaio della Camera del lavoro Aurelio Lolli. I tre prigionieri beneficiano di un’impetuosa campagna-stampa, che raccoglie oltre mille lire in sottoscrizione per spese legali e assistenza ai familiari.
Il politico ventottenne, astro nascente dell’estrema sinistra, si presenta all’udienza del 18 novembre «elegante, quasi azzimato». Tutt’altro che intimidito dal tribunale, rivendica la contrarietà alla spedizione africana e vanta «il fine altamente civico del sabotaggio»; conclude l’autodifesa con una frase ad effetto:
ebbene, io vi dico, signori del tribunale, che se mi assolverete mi farete un piacere, perché mi restituirete al mio lavoro, alla società. Ma se mi condannerete mi farete un onore, perché voi vi trovate in presenza non più di un malfattore, di un delinquente volgare, ma di un assertore di idee, di un agitatore di coscienze, di un milite di una fede, che s’impone al vostro rispetto perché reca in sé i presentimenti dell’avvenire e la forza grande della verità! (La chiusa della vigorosa, lucida ed elevata deposizione del nostro compagno Mussolini – che ha prodotto una grande impressione, visibile anche negli stessi giudici – suscita applausi ed approvazioni nel pubblico, subito represse dal presidente col rinvio dell’udienza al pomeriggio).24
Secondo i resoconti giornalistici, «il pubblico ministero rende omaggio al suo ingegno, alla sua cultura ed al suo carattere». Mussolini viene condannato a un anno di reclusione: due mesi in meno della pena inflitta al repubblicano Nenni. In attesa del processo d’appello rimane imprigionato a Forlì, dove a fine dicembre un amico giornalista lo trova in piena forma: «egli, che nel carcere passa le giornate raccolto nei suoi studi, ebbe il piacere di vederci e di ricevere le notizie dei compagni, a nome dei quali gli portammo i migliori auguri e i saluti più affettuosi».25 La stampa socialista ne ha fatto un martire, definendolo nientemeno che «un pronipote di Socrate». Per combattere la noia compila su un quaderno una fitta autobiografia (inedita sino al secondo dopoguerra): La mia vita dal 29 luglio 1883 al 23 novembre 1911, nella quale – più che la politica – campeggiano affetti famigliari e amori giovanili.26 Per ammazzare il tempo, alterna alla lettura di testi sovversivi le partite a scopa con Nenni.
Il 12 marzo 1912 il direttore de «La Lotta di Classe» riacquista la libertà; il suo giornale sottolinea che nella prigioni tenne «fieramente eretta nel saldo pugno la bandiera del soc...

Indice dei contenuti

  1. Risvolto
  2. Occhiello
  3. Frontespizio
  4. Colophon
  5. Indice
  6. Prefazione
  7. Introduzione
  8. I. Sorvegliare e punire
  9. II. Assaltare un carcere
  10. III. Storia e memoria di un luogo
  11. Gli autori