I
Grafologia e grafoterapia.
Studi e ricerca per un percorso di conoscenza
1. La grafologia: uno strumento per la comprensione del sé
La scrittura è un’abilità che ci appartiene, è il risultato di un gesto spontaneo, è il prodotto specializzato del nostro sistema nervoso centrale, evolve con la personalità e pertanto ci rappresenta e ci identifica.
Le caratteristiche della scrittura non sono solo percepite visivamente quanto piuttosto intuite.
Secondo Max Pulver psicologo e grafologo svizzero, la scrittura come ogni esperienza umana si colloca in una dimensione spaziale in quanto risultato di un gesto intenzionale, segue un suo movimento direzionale; e ha come punto di riferimento la linea orizzontale, simbolo della terra che divide l’«alto» (il cielo, l’etere) dal «basso» (la materia).
A questa coppia di opposizione si aggiunge «sinistra-destra» (passato, futuro).
L’idea dello spazio che abbiamo è una percezione simbolica, non intellettuale, è l’elaborazione della dimensione esterna a noi.
La linea retta immaginaria al centro di un foglio bianco divide la «zona alta» (intellettualità, spiritualità, senso dell’autorità, immaginazione, aspirazioni) la «zona centrale», «l’Io» (io empirico, coscienza individuale) la «zona inferiore» (fisicità, materia, sessualità, sogni, produzioni di simboli collettivi).
Fig. A
La zona sinistra del foglio che traccia la storia temporale fin dai primi giorni di vita funge da indicatore riguardo al nostro rapporto di attaccamento alla figura genitoriale, essa rappresenta la nostra mappa emozionale e sentimentale attraverso il trascorrere delle tappe evolutive.
Un rapporto affettivo soddisfacente rende viva la persona, la nutre sia fisicamente che emozionalmente, la predispone a relazioni appaganti, fonda le basi per la reciprocità affettiva e la comunicazione interpersonale.
La scrittura con gli assi inclinati a destra (pendente) simboleggia l’estroversione, l’apertura, l’attività, il dinamismo ed è associata a un’altra importante figura di riferimento quella del padre o di chi ne fa le veci.
La scrittura che presenta gli assi inclinati a sinistra (rovesciata) è indice di introversione ed è associata alla figura materna, al concepimento, pertanto una scrittura prevalentemente «rovesciata» appartiene a persona arrendevole, scarsamente autonoma, introversa che tende a ricercare appoggi e sicurezze.
La scrittura rappresenta l’Essere così come è, essa non rispecchia necessariamente l’età cronologica, è auspicabile che tenda sempre più a evolvere a presentare caratteri di maturità (identificandosi con il paterno, con il divenire) piuttosto che ricercare rifugio e protezione nel passato (materno).
È difficile precisare il sesso dall’analisi grafologica, si può intuirne il genere osservando la prevalenza degli indici di sesso maschile rispetto a quelli femminili e viceversa.
Nonostante un’accurata analisi non è sempre facile attribuirne il genere in quanto alcune scritture maschili ad esempio hanno spesso una prevalenza di indici del sesso opposto pur mantenendo il loro carattere squisitamente personale.
La grafologia è la scienza che studia la psicologia della scrittura, parla della natura dell’individuo, della sua indole, di ciò che la persona è delle sue esperienze, pertanto l’identità sessuale non sempre coincide con quella di genere.
Fig. B
La scrittura che appartiene al famoso regista presenta elementi «a coppa nella zona mediana, ovali pieni, di calibro medio-grande» che denotano una componente inconscia femminile di profonda sensibilità, gentilezza, empatia requisiti che si accostano al genere femminile «anima».
Maschile e femminile simbolo della dualità
Nella concezione cinese, «Yin» rappresenta il femminile, la mente intuitiva, complessa, influenzata dalla luna, lo «Yang» è il maschile razionale, governato dal pianeta sole con forte attività creativa, competitivo e realizzatore di progetti.
In grafologia il femminile «Yin» (anima) si associa al gesto a ghirlanda, alla forma a coppa, il cui significato è accogliere, mentre il gesto angoloso indice di dinamismo, caratterizza il maschile «Yang» (animus).
La penna che scrive risponde a un atto psichico intenzionale e segna il punto dell’Io che avanza attraverso lo spazio-tempo.
«Yin e Yang» sono i poli opposti, essi rappresentano i limiti per il cambiamento, rispondono a un movimento ciclico di andata e ritorno, di nascita e di evoluzione proprio come la terra.
Le due forze «femminile» e «maschile» lavorano in sinergia in un moto di espansione verso destra e di contrazione e di ritorno verso sinistra.
Il movimento energetico tende verso un equilibrio rotazionale ciclico e ogni volta che una delle due forze arriva al massimo della estensione contiene in sé il seme del suo opposto.
La medicina cinese si basa sull’equilibrio delle due forze «Yin-Yang» e ogni alterazione è vista come l’eccessiva espansione di una forza a discapito dell’altra.
In Grafologia una scrittura fortemente «Yang» che presenta «occhielli angolosi, aste rigide, calibro alto, inclinata»; per eccesso del segno la persona sarà ambiziosa, caparbia, competitiva, e in casi estremi, aggressiva, conflittuale.
Scritture Yang
Fig. C1
Fig. D
Fig. E
Uomo 50 anni.
E’ la scrittura di Himmiler, criminale nazista, che riflette sadismo e crudeltà per via della rigidità estrema della scrittura, la pressione infangata e gli angoli violenti. Assenza totale di ritmo di base
Fig. F
Un simile carattere metterà a dura prova il sistema simpatico che prevalendo sul parasimpatico potrà generare disfunzioni organiche per l’assenza di omeostasi, di equilibrio.
«È stato osservato dai grafologi-medici Evi ...