Via del cerchio. Il dialogo e la democrazia della comunità
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"La Creazione è un Cerchio.Un Cerchio formato da tanti Cerchi.Sfere, spirali, ellissi, anelli.Lo spazio si curva, le galassie girano, le stelle e i pianeti ruotano seguendo delle orbite.Dalla nostra Terra che ruota guardiamo un universo che gira.Giriamo e giriamo, nella nostra danza circolare senza fine.I nostri anziani ci hanno insegnato che per essere in armonia con la Creazione dobbiamo pensare e agire in modo circolare. Quando ci ritroviamo insieme in un cerchio ci sentiamo nel posto giusto e in armonia con la nostra natura. Quando invece ci ritroviamo in un auditorio e tutta la nostra attenzione è rivolta verso un punto di fronte a noi, un palco, una piattaforma o una tribuna, si percepisce un senso di costrizione, di artificio. Si ha la sensazione che viene richiesta la nostra attenzione ma che non siamo veramente presenti. A parte quelli che stanno sul palco, non vediamo nessun volto ma solo le spalle delle altre persone e nessuno vede noi. Quando siamo in cerchio è come tornare a casa e quando cominciamo a farne esperienza, a relazionarci in cerchio, condividendo i pensieri, le emozioni, i sogni, le decisioni, il lavoro, il gioco e la creatività, ci rendiamo conto che rende la nostra vita più ricca, appagante, piena. L'essenza di un Cerchio è l'eguaglianza, non c'è alto e basso, nessuna gerarchia di potere o ricchezza. Le azioni di un Cerchio non sono coercitive, ma prese di comune accordo, la modalità è la cooperazione, non il dominio. Dato che è naturale per gli esseri umani essere affettuosi e premurosi quando sono liberi dalla coercizione e dal dominio, l'energia che anima il cerchio è l'amore."

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Informazioni

Leggero e vivace
Nel cerchio, abbiamo l’opportunità di cambiare il modo in cui viviamo insieme, insegniamo, impariamo e celebriamo…
Una volta il cerchio era il centro della vita nella comunità, non era qualcosa di raro, esotico o lontano.

Christina Baldwin, Calling the Circle
Ci sono molti modi in cui una comunità può incontrarsi per migliorare non solo il benessere della comunità stessa, ma anche di ogni singolo membro. Possiamo usare il Cerchio per lavorare o giocare insieme, prestando attenzione a tutti i nostri bisogni e trovando delle soluzioni per sostenerci e sopperire a queste necessità.
C’è una storia del nostro popolo che ho imparato da mio nonno, una storia sui delfini. Ai delfini era stato chiesto di risolvere il problema di un mostro marino molto più grande di loro, uno spaventoso e spietato guerriero. I delfini decisero che, non essendo molto bravi a combattere, avrebbero usato ciò che sapevano fare meglio: giocare. Giocarono con questo mostro e si divertirono molto, mentre il mostro, quasi impazzito, decise di tenersi alla larga da loro. I delfini sanno che la vita dovrebbe essere divertente e questo è il loro messaggio per noi. Dico sempre che se non ci si diverte in quello che si fa, è meglio fermarsi a riflettere. Forse c’è un modo migliore e più divertente di farlo, o forse non vale la pena continuare.
Uno dei modi migliori per divertirsi facendo una cosa qualsiasi è di farlo con gli amici. Nelle comunità in cui ho vissuto cercavamo di svolgere insieme più lavoro possibile. Ho avuto sempre la sensazione che così il tempo passasse più velocemente e di solito riuscivamo a divertirci tantissimo. In un periodo di difficoltà finanziarie la nostra comunità racimolava un po’ di soldi facendo le pulizie in un ristorante tutte le sere dopo la chiusura. Per qualcuno sarebbe stato un lavoro tedioso, ma noi riuscivamo a trasformarlo ogni sera in una festa. Quando si lavora insieme si possono trasformare lavori noiosi in sport, si può ridere e scherzare, e si possono escogitare nuovi modi per fare le cose insieme.
Soprattutto, si può cantare. Non c’è niente che renda il lavoro piacevole come cantare. Una delle cose che più ammiro delle comunità Bruderhof è che cantano tutti insieme mentre lavorano. Che modo meraviglioso di trasformare il lavoro in gioia!
Se il lavoro può essere reso più facile dal gioco, allora giocare dovrebbe essere importante per tutte le comunità. Conosco un gruppo di uomini che s’incontra un giorno al mese per giocare insieme. Sono sicuro che nessuno di noi al giorno d’oggi dedica a questo abbastanza tempo, quindi vi raccomando di prenderlo in considerazione come attività importante della nostra vita. Nella nostra comunità abbiamo sempre insistito per avere almeno un giorno di gioco al mese. È sempre stata una delle nostre regole fondamentali, tutti dovevano venire, niente eccezioni. Non c’erano impegni inderogabili. Era importante per il vostro benessere, per quello della comunità, e molto importante per i nostri bambini.
Sceglievamo un giorno e un luogo per divertirci tutti insieme. Spesso andavamo al più vicino parco nazionale dove c’era un lago e un’area per il picnic. Organizzavamo giochi, nuotate e giri in barca, facevamo un barbecue, e naturalmente cantavamo e ci raccontavamo delle storie.
Molte delle comunità in cui ho vissuto organizzavano un ballo ogni settimana, il venerdì o il sabato. La danza è un altro modo meraviglioso di stare insieme, di esprimersi nel movimento e nel ritmo, e per creare nuovi balli di gruppo. Qui nel New England ci sono molte comunità il cui unico momento d’incontro è un ballo settimanale, ma ogni anno s’incontrano per due settimane di danza che trasforma il gruppo in una solida comunità.
C’è un ballo che ho imparato dalla mia amica Mareba che trovo eccellente per avvicinare le persone e incoraggiarne l’espressione individuale. Lei lo chiama il Ballo del Cappello Magico. Un cappello, o qualunque tipo di copricapo a forma di corona, è indossato da una persona che balla liberamente, improvvisando, seguendo la musica e la propria creatività, e tutti gli altri la guardano e cercano di imitarla, simultaneamente. Come in quel gioco da bambini che si chiama “segui il capo”. Quando la persona che conduce la danza si è espressa completamente, metterà il copricapo sulla testa di qualcun altro che a sua volta, dopo la sua performance, lo passerà ad un altro ancora, e così via. È una cosa stupenda, non solo per il divertimento, ma anche perché è in grado di tirar fuori il talento nascosto di molte persone timide che si sentono incoraggiate e rallegrate nel vedere tutti gli altri riflettere la loro creatività.
Un’altra forma di Cerchio, che consiglio vivamente e propongo in tutti i miei seminari, è il Cerchio di Apprezzamento. Le persone non hanno l’abitudine di apprezzare e soprattutto non vengono mai apprezzate abbastanza. Il ringraziamento che facciamo all’inizio di ogni Cerchio, ricordandoci di tutti i doni che riceviamo, della nostra meravigliosa Terra e di tutte le meraviglie che contiene, innalza la nostra consapevolezza e il nostro spirito. E quando qualcuno ti apprezza con sincerità e affetto per qualcosa, fa ovviamente piacere. Fa ancora più piacere quando non è per qualcosa che hai fatto, ma semplicemente per chi sei e come sei. È facile giudicare e criticare i difetti degli altri, ma si danno per scontato le doti, le qualità. Quando eravate bambini, quante volte siete stati lodati in confronto alle volte che siete stati criticati e disapprovati?
Mi piacerebbe, prima o poi, poter approfondire questo concetto in un articolo, o magari dedicargli un intero libro.
Vorrei chiamarlo “Parlar bene di”. Siamo così abituati al pettegolezzo, alla denigrazione, così diffusa e radicata nella nostra cultura, che la diamo quasi per scontata. Ma ci sorprende sempre piacevolmente quando sentiamo fare degli apprezzamenti. E quando siamo noi ad essere apprezzati, allora restiamo veramente stupiti! Ci è successo così raramente che stentiamo anche a crederlo (“cosa vorrà da me questa persona?”, oppure... “forse è così cieca da non vedere la mia vera natura?”). Ma la verità è che ce lo meritiamo tutti. Conoscete bene i vostri difetti, la vostra famiglia non si è mai vergognata a rimarcarli... ma sapete di essere meravigliosi?
Provate. Apprezzate qualcuno, senza una ragione. Fatelo come se fosse un esercizio, un esperimento. Dite alla cassiera del supermercato che ha un bel carattere, un bel sorriso, soprattutto per una persona che è costretta a stare lì tutto il giorno. Pensate a qualcosa di carino (ma sincero, non si tratta di adulare) di un amico e diteglielo. Ditelo a vostra madre. Alla vostra amata o al vostro amato. Notate le loro reazioni. Alcuni rideranno, altri saranno imbarazzati, altri ancora si scherniranno: è lo stress causato da vecchie critiche. Tenete duro. Non permettete che rifiutino il vostro apprezzamento. Prendete un amico e fatelo sedere ad ascoltare tutte le cose meravigliose che vi vengono in mente su di lui. Scommetto che lo scioccherete, forse apparirà una lacrima o forse un fiume di lacrime. È un’esperienza così rara! Ma se lo meritano, ricordate: ce lo meritiamo tutti. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci ricordi che non siamo i nostri schemi mentali né le nostre ferite, che l’essere umano intrappolato dentro di noi è veramente meraviglioso, un grande dono della Creazione.
Nella nostra comunità teniamo un Cerchio di Apprezzamento in occasione dei nostri compleanni. Il festeggiato ascolta tutta la comunità dire cose meravigliose su di sé e poi deve apprezzarsi. L’apprezzamento di se stessi è molto importante. Come potete amarvi se non riuscite neanche a dire qualcosa di carino su di voi? Dovete fare pratica, perché la vostra cultura non vi ha permesso di apprezzarvi. Viene chiamata vanagloria, boria, egocentrismo. La verità è che le persone che si vantano non ci credono sul serio e, al contrario di ciò che vogliono mostrare, hanno una bassa autostima. Ma nel vostro Cerchio, tra i vostri amici più cari, dovreste essere incoraggiati a pensare e parlare bene di voi stessi. Avete bisogno di realizzare che siete una brava persona e che siete riusciti a cavarvela anche nelle circostanze più difficili.
Il Cerchio di Apprezzamento che insegno nei miei seminari funziona così: la prima persona prende il Talking Stick e si apprezza, poi continuando a tenere in mano il Bastone della Parola ascolta gli apprezzamenti di tutti gli altri. Tutte le persone del gruppo prenderanno il Bastone della Parola e faranno lo stesso. Se non c’è tempo a sufficienza, chiedo a tutti di fare un solo apprezzamento ciascuno, che non è una cosa facile. Una volta ho provato a non dare un limite di tempo ad un Cerchio di Apprezzamento di venti persone, è andato avanti per otto ore! Dico alle persone che quando si apprezzano devono essere positive, di non dire: “Beh sì, effettivamente non sono poi così male”, ma insistere su qualcosa di cui siete veramente orgogliosi e dire: “Sono fantastico!” (pensi che non sia vero? Allora vuol dire che hai bisogno di lavorarci su, di liberarti di quelle vecchie ferite e riscoprire chi sei veramente). Ci sono tante emozioni da sfogare, tante lacrime, risate, e alla fine le persone sono ancora più felici e unite che mai.
E le cose negative? Ne parliamo, o andiamo semplicemente avanti ignorandole senza cambiare mai? Puntare l’attenzione su qualcosa che non va o su cui bisogna lavorarci è importante per noi, sia come individui che come comunità. Nel prossimo capitolo sulla Leadership, (la guida, il comando, inteso come responsabilità e non come supremazia) parleremo della valutazione di se stessi e di come affrontiamo questi argomenti.
C’è un altro fenomeno che avrete sicuramente notato nella società. Non ci tocchiamo molto, e dal momento che tutti gli esseri umani hanno un bisogno naturale di contatto, il risultato è che ci si inaridisce, mentalmente ed emotivamente. Sono fortunati quelli di noi che sono sposati e hanno un contatto intimo con i loro compagni e bambini. Nella mia famiglia, anche se probabilmente il contatto fisico tra di noi è superiore alla media, non mi sembra mai abbastanza. Le persone che hanno problemi psicologici ed emotivi, e una “fame” a livello sessuale, spesso diventano molto pericolose per la società, fino ad arrivare a compiere degli abusi sessuali, o peggio. In varie comunità abbiamo dei momenti stabiliti in cui ci riuniamo per un massaggio collettivo. Abbiamo tenuto dei seminari di due giorni di massaggi e insegnato delle tecniche, le abbiamo usate come parte di programmi terapeutici e di seminari sull’intimità e sulle relazioni. Se a causa di certe inibizioni culturali vi può sembrare troppo “audace” organizzare un Cerchio di massaggi, potreste chiedere a un professionista di venire al vostro Cerchio e tenere delle lezioni. Sarete sorpresi dall’atmosfera calda, salutare e positiva che vi avvolgerà e creerà una vicinanza ancora più intima nel vostro gruppo.
Vi ho parlato di una comunità in Danimarca, che si è formata durante uno dei miei seminari e che s’incontra intorno a un fuoco per raccontarsi storie. Se avete letto il capitolo “I sogni della gente” nel mio libro Ritorno alla Creazione, capirete l’importanza che ripongo nel raccontare storie per le nostre culture e le nostre comunità. Raccontare le storie della nostra gente, della nostra comunità, della nostra famiglia, dei nostri genitori e antenati e la nostra storia personale è un dono prezioso per tutti e ci aiuta a riconoscere e prenderci cura della nostra esistenza attraverso le nostre storie. I racconti ci donano il potere di guarigione della risata, la comprensione di noi stessi e degli altri, il legame che abbiamo attraverso le emozioni, le speranze, le paure e i sogni.
E la canzone. Ho sempre desiderato trovarmi in una comunità che avesse un coro! Quelle in cui sono stato cantavano spesso, ma mai abbastanza per me. Un gruppo che s’incontrò da noi durante dei seminari iniziò a formare un incredibile gruppo vocale, Sulle Ali della Canzone, che andò avanti incontrandosi fino a diventare un gruppo professionista, facendo concerti per molti anni e incidendo diversi dischi.
In Germania, una delle mie comunità preferite ZEGG ha un coro meraviglioso che esegue un vasto repertorio di musica internazionale, specialmente africana, degli Indiani d’America, canzoni spirituali e mantra. Hanno raccolto le loro canzoni preferite in un libro che sarebbe meraviglioso avere in ogni comunità. Non c’è davvero niente come il canto per unire la gente!
I giochi sono una parte importante della vita di una comunità, non solo nelle giornate di gioco stabilite. Usiamo spesso il gioco per alleggerirci dai pensieri e dai sentimenti più negativi durante i cerchi, per darci una possibilità di muoverci e ridere. Ci fu un periodo della nostra comunità in cui avvenivano sempre più conflitti tra i nostri giovani. Allora un giorno ci mettemmo in cerchio con loro, per chiedergli cosa si poteva fare per incanalare meglio la loro energia. Ciò che venne deciso dietro suggerimento dei giovani fu una battaglia con i cuscini obbligatoria tutti i giorni. I giovani avrebbero marciato per la comunità e chiamato tutti a raccolta, poi ci saremmo incontrati nella nostra Grande Sala per una magnifica battaglia con i cuscini: urla, sudore e risate, fino ad essere completamente esausti. Da quel giorno non ci furono più litigi tra i giovani.
I giochi possono anche riguardare la concentrazione mentale e la collaborazione. Personalmente amo quei giochi che sono così sciocchi da distruggere ogni residuo di dignità a cui potremmo aggrapparci. Ci sono molti libri che descrivono giochi divertenti e creano intimità tra le persone. Chi ha frequentato i miei seminari sa quali sono i miei giochi preferiti: “Click e clack” per acuire la consapevolezza, il “Frisbee finale” come puro e semplice sport, e il preferito di mia moglie: “Fuori l’ultima coppia”. Inventate il vostro.
Non ti stai ancora divertendo?
La leadership
[] La leadership risiede nell’individuo perché ogni persona è un’entità unica []
Siamo tutti seguaci e leader allo stesso tempo; ognuno a modo suo.
Siamo un prolungamento del Grande Spirito e camminiamo con dignità.

Ed McGaa, Eagle Man, Oglala Lakota
La leadership, ovvero la guida, il comando, è un argomento che non viene compreso abbastanza, nonostante la sua importanza. La gerarchia mondiale organizzata come una piramide si considera un’autocrazia. Tra i gruppi più liberali la parola “capo” crea disagio, a causa dei ricordi di vecchi modelli autoritari. In questi gruppi si preferisce usare termini come “facilitatore” o “coordinatore”, che danno una connotazione di eguaglianza, ma che sono raramente considerati con la giusta importanza5.
Non possiamo avere un Cerchio a meno che qualcuno non prenda l’iniziativa di convocarlo. Questo è il primo passo della leadership. In ogni caso, la persona che prende questa iniziativa non dovrebbe assumersi tutte le responsabilità; ci sono molte cose che hanno bisogno dell’attenzione del Cerchio, e nessuno dovrebbe ritrovarsi ad occuparsene da solo. In effetti, nessuno dovrebbe assumersi più di un’area di responsabilità. Tutti nel Cerchio dovrebbero essere incoraggiati a considerarsi come leader e ad assumersi la direzione di qualche lavoro o servizio.
Dovrebbe essere chiaro che guidare significa assumersi una responsabilità; non vuol dire fare tutto il lavoro da soli. Quando accettate un compito avete bisogno di pensare a cosa dovete fare, qual è il modo migliore per farlo, ed essere capaci di suddividere i compiti tra i collaboratori. Questo può richiedere di fare una ricerca e ascoltare i suggerimenti da parte degli altri, eventualmente anche una riunione per cercare una risoluzione ai problemi, ma l’esecuzione definitiva delle decisioni è bene che sia nelle mani di una sola per...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Prefazione
  3. Introduzione
  4. Guarire noi stessi, cambiare il nostro mondo
  5. Venirsi incontro (tendere la mano)
  6. Saluti e ringraziamenti
  7. Le basi
  8. Il Bastone della Parola
  9. Emozioni
  10. L’arte di un’attenzione squisita
  11. La cerimonia
  12. Leggero e vivace
  13. La leadership
  14. Conflitti e risoluzione dei problemi
  15. Cambiare di nuovo il mondo
  16. Un’ultima parola
  17. Hai perso la tua tribù?
  18. Postfazione
  19. Bibliografia