Camminare il mondo
eBook - ePub

Camminare il mondo

Vita e avventure di Leonardo Fioravanti, medico del Cinquecento

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Camminare il mondo

Vita e avventure di Leonardo Fioravanti, medico del Cinquecento

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

«Cupido di danaro ma ancor più di fama, avidissimo di conoscenze e di esperienze, spinto da una inesauribile curiosità di vedere, apprendere, fare e provare, aveva lasciato la "dolce patria" per esercitare la professione di medico vagabondo ed errante. Se dobbiamo credere alle sue numerose pagine autobiografiche, si trattò di una scelta soprattutto culturale. Fosse sincero o no, fosse ardore di conoscenza o più semplicemente bisogno di lavorare per sbarcare il lunario, la sua è una singolare autobiografia, unica nella storia medica e culturale italiana.»Partito da Bologna, Leonardo Fioravanti attraversa regni, principati, repubbliche; affina il mestiere guardando lavorare i colleghi, come pure i contadini e i pastori che curano i loro animali e gli animali che curano se stessi. Non si lascia inibire dai pregiudizi scolastici e dagli intoccabili canoni dettati dai luminari, ma crea una pratica medica nuova, basata sull'esperienza. A volte fa centro; spesso invece no. E soprattutto si attira le antipatie delle venerabili auctoritates della «cirugia». Forse proprio questa è la ragione del suo vagabondare: lo vediamo dunque a Tropea mentre assiste due barbieri che riattaccano un naso; a Palermo mentre asporta la milza della donna più bella della città; sulle coste mediterranee dell'Africa a salvare i soldati di Carlo V da un'epidemia mortale grazie ai bagni nel mare. Sempre inseguito da accuse di inettitudine e ciarlataneria; ma «la buona sorte sorrideva a questo bolognese che con il suo eloquio fluente e rassicurante, con la sua prosopopea teatrale condita da una spruzzata di saccenteria istrionica, sapeva conquistare la fiducia di malati d'ogni genere e di ogni ceto».Il Saggiatore prosegue la ripubblicazione del corpus delle opere di Piero Camporesi con Camminare il mondo, narrazione dei viaggi rocamboleschi di Fioravanti. Avido lettore di ogni documento del passato, Camporesi restituisce al lettore moderno la biografia non di un medico, ma del mondo che calpesta, il gran secolo del Rinascimento; e lo fa con tutta la maestria che gli conosciamo: l'abilità nell'attraversare saperi, nel disgregarli e riassembrarli in nuove forme, dando loro la matericità delle «cose basse» e dando alle «cose basse» la sublime leggerezza della conoscenza.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Camminare il mondo di Piero Camporesi in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Storia mondiale. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788865769386
Argomento
Storia
1. Un medico di «nazion bolognese»
A Palermo aveva trovato un buon alloggio «al largo della marina, appresso santa Maria della Catena».1 Era sbarcato nella capitale del «fertilissimo regno di Sicilia»2 forse nell’autunno del 1548, navigando su una nave salpata da Genova dove, lasciata la casa bolognese, si era recato in occasione dell’arrivo di Filippo, primogenito di Carlo v. Qualche dubbio sulla data esatta dell’approdo nell’isola dei Ciclopi è però giustificato. Il computo degli anni non era il suo forte, per lui come per tanti suoi contemporanei. Quando dava alle stampe i suoi ricordi, a Venezia, verso la fine degli anni sessanta, erano passati da allora vent’anni. Non solo: il computo del tempo, spesso diverso da una regione all’altra (lo stile veneto, quello fiorentino, il napoletano), non doveva aiutare la memoria di chi era passato, come Fioravanti, da una città all’altra, da un calendario all’altro spostandosi fra le varie cronologie in uso fra regni, principati, repubbliche.
Mentre correva l’anno 1548 credeva d’essere trentenne («in quel tempo era di età di 30 anni»)3 ma si sbagliava, facendo sbagliare anche i biografi che lo hanno sempre fatto nascere nel 1518 finché non venne trovato il suo certificato di battesimo.4 Ne aveva invece trentuno, e suonati. Figlio di un non meglio identificato Gabriele Fioravanti (non si hanno notizie sulla condizione sociale del padre e della madre, Margherita), era stato battezzato nella chiesa cattedrale di Bologna, San Pietro, il 10 maggio del 1517. Il suo orologio doveva essere messo indietro di un anno abbondante. E non solo in questo caso, ma anche per quanto riguarda la sua partecipazione alla campagna navale e poi terrestre sul suolo africano voluta dall’imperatore Carlo v che non si svolse nel 1551 (come Fioravanti continuò a credere a lungo) ma nel 1550. Se il calcolo del tempo non era il suo forte anche sulla grafia del cognome aveva incertezze e oscillazioni. Si firmava infatti ora Fieravanti ora Fieravante, ma talvolta anche, da cavaliere qual era, usava il più sonoro Floravanti. Nulla sappiamo della sua famiglia e delle sue parentele ma il cognome che portava era stato celebre negli annali artistici bolognesi del Quattrocento per l’operosa attività di Fieravante Fieravanti, ricostruttore di una parte del palazzo Comunale (1425-1428), di Bartolomeo che portò a termine il palazzo dei Notai e soprattutto di Aristotele Fioravanti (o Fieravante), capomastro muratore, architetto, inzignario geniale, abilissimo a spostare torri e campanili, più famoso forse a Mosca che in patria per avervi innalzato cattedrali e iniziata la costruzione del Cremlino.
*
L’arrivo nella «felice» città posta sotto il monte Pellegrino fu dolce e smemorante: nel pieno del vigore fisico, si lasciò prendere dall’incanto del clima e dalle varie lusinghe della metropoli insulare, da quelle «delizie esquisite»5 che nel secolo seguente ancora seducevano Cervantes e Maiolino Bisaccioni. Stava vivendo un autunno ben diverso da quelli a lui famigliari: l’aria asciutta, il cielo libero dalle nebbie che gravavano solitamente sulla sua patria lontana, i venti d’austro che increspavano le palme, i gridi incomprensibili dei venditori di strada, il sentore ovunque diffuso di zafferano, di anice, di comino, gli allettamenti di una cucina speziata e profumata, l’odore arabo-mediterraneo della seducente «terra» lo resero smemorato e felice. Stordito dai venti del Sud, inebriato dagli aromi che esalavano dagli innumerevoli giardini, trascorse molte settimane con «gran piacere e solazo senza che uomo nissuno sapesse la profession mia». Si godette tutto il carnevale e solo all’inizio di quaresima i palermitani appresero che «era medico e di nazion bolognese».6
Si ricordò allora che era andato a Palermo per lavorare, conoscere ed esser conosciuto e incominciò, molto opportunamente, a orientarsi meglio, a chiedere, a imparare, a immagazzinare informazioni utili al suo mestiere. Vide i palazzi abitati da una «quantità di prencipi e case nobili titolate e cittadinanza di buon garbo e honorati costumi»,7 vide una città popolata da più di centomila abitanti nella quale ogni giorno di buon mattino confluivano migliaia e migliaia di lavoratori che, passata la notte nei paesi del contado, vi entravano a prestare le loro opere e i loro servizi. Incominciò ad avvicinare le persone che potevano aiutarlo nel suo apprendistato, quelle che meglio conoscevano la città, l’ambiente, il paese. I vecchi soprattutto.
Ritrovandomi poi molti anni sono nel fertilissimo regno di Sicilia – ricordava in una pagina Del regimento della peste – in Palermo città famosissima in quel regno dove stetti molti mesi, per investigare e sapere la qualità del paese, la temperatura dell’aere, le complessioni di quelle genti, la diversità delle cose appertinenti al vitto umano, la gravezza delle infermità che quei popoli pativano e i medicamenti co i quali si medicavano; e di continuo cercavo di conversare e praticare con uomini vecchi di età; perciò che i vecchi sogliono sapere molte delle cose passate. E fra gli altri trovai uno speciale vecchissimo, di età d’ottantasette anni, il quale si chiamava Ianuccio Spatafora ch’era di grandissima dottrina ed esperienza. E così ragionando con lui, l’incominciai a interrogare di molte cose, come della qualità dell’aere in quella città; il quale mi disse l’aere di Palermo esser bonissimo tutta volta che non regnassero i venti da ostro o da sirocco; perché tali venti erano molto nocivi a quei paesi, sì alla salute come anco alla fertilità del paese: dicendomi che quei venti gonfiavano gli uomini e che generavano una specie di febbri continue che ammazzavano di molta gente. Mi raccontò di più della fertilità del paese, della generosità di quei gentiluomini e d’infinite altre cose successe in diversi tempi in quel regno.8
Quando era partito da casa nessun astrologo poteva predirgli che sarebbe rimasto per circa sette anni al Sud, a Palermo prima, poi a Messina, in Calabria e infine a Napoli prima di risalire lentamente la penisola.
Cupido di danaro ma ancor più di fama, avidissimo di conoscenze e di esperienze, spinto da una inesauribile curiosità di vedere, udire, apprendere, fare e provare, aveva lasciato la «dolce patria» per esercitare la professione di medico vagabondo ed errante. Se dobbiamo credere alle sue numerose pagine autobiografiche, agli innumerevoli ricordi affidati soprattutto ai Capricci medicinali e al Tesoro della vita humana – ma disseminati un po’ in tutte le opere, dove il suo ipertrofico ego affiora con una frequenza quasi ossessiva – si trattò di una scelta soprattutto culturale. Fosse sincero o no, fosse ardore di conoscenza o più semplicemente bisogno di lavorare per sbarcare il lunario, resta il fatto che i Capricci e il Tesoro soprattutto, ma non unicamente, ci offrono molti materiali adatti a ricostruire una singolare autobiografia unica nella storia medica e culturale italiana (a parte il De propria vita di Gerolamo Cardano), non inferiore ai Voyages faits en divers lieux del suo collega francese Ambroise Paré (1510-1590).
Aveva lasciato Bologna, racconta all’inizio del secondo libro del Tesoro,
solamente con intenzione di andare caminando il mondo per aver cognizione della natural filosofia, acciò potessi meglio esercitare la medicina e cirugia di quello che io facevo in quei primi tempi che gli incominciai a dare opera: e così ho caminato in varie e diverse provincie, sempre essercitando l’arte dove mi son trovato, né mai mi son stancato di studiare e andar cercando bellissimi esperimenti, così di dottissimi medici come ancora di simplici empirici e d’ogni altra sorte di gente, come villani, pastori, soldati, religiosi, donniciole e d’ogni altra qualità; e la medicina e cirugia, quale era divisa infra tante sorti di persone, io con molti stenti e fatiche la sono andata raccogliendo insieme e, raccolta, ho voluto metterla in teorica con mille belle ragioni, e questo acciò che il mondo ne possi godere.9
Un’avventura iniziata, a quanto ne sappiamo, verso il 1548 e ricostruita poi a tavolino durante gli anni veneziani con penna non insensibile alle suggestioni che gli arrivavano dalla figura del filosofo errante, del medico pellegrino che Girolamo Ruscelli – col quale era entrato in rapporto amichevole qualche anno dopo l’arrivo sulla Laguna – aveva inventato e battezzato col nome di «Reverendo Donno» Alessio Piemontese, affidando alle stampe un fortunatissimo libro di Secreti (1555). Questo inesistente personaggio, pura finzione uscita dal vasto repertorio del letteratissimo Ruscelli, che era andato cinquantasette anni «cercando il mondo per aver conoscenza di persone dotte d’ogni sorte» riuscendo a impadronirsi di «moltissimi bei secreti […] non solamente da grandi uomini per dottrina e da gran signori, ma ancora da povere femminelle, da artegiani, da contadini e da ogni sorte di persone»,10 se da una parte può sembrare l’alter ego di Fioravanti, dall’altra risulta un evanescente fantasma frutto dell’abile artificio letterario costruito dal viterbese Girolamo Ruscelli, ottimo conoscitore del mercato editoriale, uno dei non rari poligrafi di grande qualità che vivevano dentro l’industria del libro, dalle stampe ricavando il necessario per vivere e un alto, diffuso prestigio.
Ma, mentre il sagace e astuto Ruscelli metteva insieme a tavolino quei Secreti che di lì a poco avrebbero conosciuto uno strepitoso successo editoriale di lunga durata, offrendo ai lettori la suggestiva finzione del vecchio sapiente che, per apprendere i misteri della natura e gli arcani terapeutici, erra di paese in paese per lunghi decenni per poi ritirars...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Sommario
  3. 1. Un medico di «nazion bolognese»
  4. 2. Apprendista in Sicilia
  5. 3. Fra tradizione e innovazione
  6. 4. Le «maraviglie» di Napoli
  7. 5. Al vento del Mediterraneo
  8. 6. Roma, la «città santa»
  9. 7. Venezia, «ombelico del mondo»
  10. 8. Da Firenze a Pola
  11. 9. Ferrara e Milano
  12. 10. Da Venezia all'Europa
  13. 11. Gli ultimi anni
  14. Appendice