L'università nella lotta alle mafie
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L'università nella lotta alle mafie

La ricerca e la formazione

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L'università nella lotta alle mafie

La ricerca e la formazione

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L'impegno delle università italiane nella formazione alla legalità e nella ricerca sulle mafie è al centro di questa indagine curata da Stefano D'Alfonso e Gaetano Manfredi. Per la prima volta vengono messi a disposizione dati che consentono di conoscere il quadro complessivo della didattica e della ricerca dedicate a questo tema, in cui ventinove studiosi di diverse aree scientifiche e differenti atenei ragionano sullo stato dell'arte dell'impegno dell'università nella lotta alle mafie, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza. Le riflessioni avanzate fanno emergere la dinamicità del contesto territoriale e culturale su cui insistono gli atenei nonché modalità di interazione che intrattengono con la sfera locale e nazionale. Allo stesso modo, appaiono importanti le aspettative che a vari livelli il contesto matura nei confronti dell'università: soprattutto in termini di domanda di conoscenza circa gli strumenti da adottare nel contrasto alle mafie. La ricerca rivela la presenza di un notevole capitale di conoscenze negli atenei italiani, un «tesoro nascosto» da valorizzare per trovare una più consapevole posizione nel campo dell'azione antimafia. Il lavoro – che nasce dal confronto tra diversi docenti e ricercatori universitari, la Commissione parlamentare antimafia, la Conferenza dei rettori delle università italiane e lo stesso Gaetano Manfredi, già ministro dell'Università e della ricerca, con il coordinamento del Laboratorio interdisciplinare di ricerca su mafie e corruzione del Dipartimento di Scienze sociali dell'Università Federico II di Napoli – ha portato alla costruzione di un prezioso database, che consente di individuare le attività formative e la produzione scientifica degli studiosi dei singoli atenei, in circa cento settori disciplinari, dalla sociologia al diritto, dalla storia all'economia.

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788855222822
Argomento
Storia

III. La ricerca universitaria in tema di mafie

Sezione I. Profili metodologici e anagrafe della ricerca

1. Profili metodologicia.

I dati che si presentano in questo capitolo sono il frutto di un’intensa attività di studio e di ricerca che ha coinvolto la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) e il Laboratorio interdisciplinare di ricerca su mafie e corruzione (Lirmac) del dipartimento di Scienze sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Questo lavoro in particolare si propone di documentare l’attività scientifica degli atenei italiani nel campo degli studi sulle organizzazioni mafiose attraverso una ricognizione effettuata principalmente sul catalogo informatico della ricerca Iris1. Questo tipo di fonte, come si dirà, non è esente da criticità. In primo luogo, perché si tratta di uno strumento di recente creazione che non contiene i lavori di quanti operavano prima della sua istituzione. In secondo luogo, perché tiene traccia soltanto della ricerca effettuata all’interno delle istituzioni universitarie. Nondimeno, la documentazione analizzata appare di estrema rilevanza e interesse. Da un lato, infatti, ricostruisce un quadro (seppur parziale) piuttosto ampio in termini di numerosità e distribuzione territoriale e temporale, prestandosi, pur con le necessarie cautele a catturare l’evoluzione dell’attenzione e dell’interesse degli studiosi verso i fenomeni mafiosi; dall’altro lato, raccoglie per la prima volta in un unico corpus una produzione multidisciplinare e multidimensionale.
Lo scenario emerso dalla rilevazione è infatti estremamente variegato e mette in evidenza il coinvolgimento, l’impegno e la passione di tantissimi docenti degli atenei italiani, i cui prodotti della ricerca offrono un contributo significativo per accrescere la conoscenza scientifica sui fenomeni mafiosi e per la promozione della cultura della legalità.
Questo capitolo, dunque, si propone di descrivere le fasi della ricerca adottate ai fini della costruzione della base dati. Il processo di raccolta e organizzazione dei prodotti della ricerca è stato il risultato di un lungo percorso condotto attraverso progressivi aggiustamenti e correttivi. A fini analitici, è possibile scomporre questi passaggi nelle seguenti fasi: (1) scelta del catalogo dei prodotti; (2) accesso al catalogo dei prodotti della ricerca; (3) selezione delle parole chiave; (4) sperimentazione sull’archivio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; (5) interrogazione degli archivi ed estrazione dei prodotti della ricerca; (6) pulizia del campione; (7) individuazione delle variabili; (8) costruzione delle matrici. Nel prosieguo di questo paragrafo verranno descritte nel dettaglio ciascuna di queste fasi.
Fase 1. La scelta del catalogo dei prodotti della ricerca Iris. In fase di definizione dell’attività di ricerca si è scelto fin da subito di escludere il ricorso a canali classici per la raccolta dei dati, come ad esempio l’utilizzo di maschere di input da compilare manualmente, che avrebbero provocato un evidente aggravio di tempi e di costi nella fase di rilevazione delle schede e in quella di organizzazione dei dati. Inoltre, poiché le informazioni ricercate erano già presenti in una base informativa digitalizzata, si è optato per il recupero di tali dati con modalità informatiche, sfruttando i vantaggi che questo tipo di strumenti comporta.
Fase 2. L’accesso al catalogo dei prodotti della ricerca. I dati sono contenuti nel Catalogo dei prodotti della ricerca Iris, che è stato sviluppato dal Cineca in collaborazione con gli atenei italiani nell’ambito del progetto U-Gov. Iris (Institutional Research Information System) è una piattaforma digitale ad accesso aperto delle università italiane. Ogni archivio di ateneo è utilizzato per la raccolta, promozione e disseminazione dei prodotti scientifici, elaborati dai docenti e ricercatori e in alcuni casi anche da studiosi non strutturati (es. dottori di ricerca) nell’ambito della loro attività istituzionale. I prodotti caricati in Iris dai singoli autori vengono automaticamente trasferiti sul sito ministeriale2. L’attuale catalogo Iris ha preso avvio come progetto a partire dal 2013 con lo scopo di integrare i preesistenti portali. Dal 2014 ha sostituito la piattaforma software Surplus (2007-2013), importandone funzionalità e dati relativi a strutture, pubblicazioni, profili personali ecc.
La base informativa individuata in Iris è stata comunque integrata dalla consultazione della banca dati docenti del Cineca3 e da ricerche mirate sul web.
Fase 3. Selezione delle parole chiave. L’interrogazione del catalogo è stata condotta attraverso l’adozione di una ricerca per parole chiave all’interno del titolo di ciascun prodotto. La procedura di individuazione dei lemmi ha richiesto il coinvolgimento di un gruppo di esperti di natura interdisciplinare. Al fine di massimizzare i risultati di estrazione e di contenere entro certi limiti il numero di interrogazioni da effettuare all’interno dei singoli database di ateneo, sono stati esplorati diversi criteri nella selezione delle parole chiave al fine di estendere la rilevazione alle differenti dimensioni analitiche del fenomeno mafioso. Al termine di questa fase, è stato stabilito il seguente elenco finale di parole chiave da utilizzare per l’estrazione: mafi*; cosa nostra; camorr*; ’ndranghet*; sacra corona unita; criminal*; organized crime; organised crime; concorso esterno; area grigia; crimine organizzato; clan; boss.
Fase 4. Sperimentazione sull’archivio della Federico II. Prima di procedere all’estrazione dei dati è stata realizzata una fase di sperimentazione sull’archivio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Tale sperimentazione si è posta due obiettivi: (a) il primo è stato di verificare la consistenza del corpus; (b) il secondo è stato quello di raffinare il set di parole chiave. Al termine di questa fase sono stati selezionati i campi da estrarre e si è deciso di procedere integrando i lemmi da utilizzare per l’interrogazione.
Fase 5. Interrogazione ed estrazione dei prodotti della ricerca. La raccolta dei dati è stata avviata alla fine del 2018. Tramite la Crui, a ciascun responsabile della gestione Iris degli atenei italiani, previa consultazione del rettore, è stata inviata una e-mail contenente le istruzioni per effettuare l’interrogazione dell’archivio e raccogliere le matrici dei dati in formato Excel. La scheda di rilevazione contenente le voci da estrarre è frutto di una selezione di alcuni degli item presenti nell’archivio informatico. Questa strategia di rilevazione ha permesso un più agevole trattamento dei dati e un significativo contenimento dei tempi della rilevazione. La raccolta dei dati è stata completata nel mese di marzo del 2019. Alla rilevazione hanno partecipato 67 atenei italiani4.
I dati raccolti sono stati esclusivamente utilizzati a fini statistici per la presente ricerca e le analisi effettuate sono presentate esclusivamente in forma aggregata.
Fase 6. Pulizia dei dati. La fase di pulizia del campione è stata realizzata al termine della estrazione. La pulizia dei dati ha richiesto una lunga attività di rilevazione e correzione dei prodotti errati, incompleti o ridondanti presenti nel corpus. In particolare, si è proceduto all’eliminazione: da un lato, dei prodotti «doppioni», dovuti alla presenza di due o più parole chiave all’interno del titolo; dall’altro di quelli fuorvianti (a partire dalla lettura del titolo). Oltre ai prodotti relativi a tematiche differenti (ad esempio l’aggettivo «mafico» che si riferisce a un tipo particolare di roccia vulcanica), sono stati eliminati quei prodotti i cui titoli non identificano un reale riferimento alla criminalità organizzata di stampo mafioso (ad esempio compare nelle ricerche l’espressione «micro-criminalità» o «criminale» senza ulteriore riferimento). In linea generale, tuttavia, si è scelto di seguire un criterio inclusivo nei casi in cui il riferimento non fosse a specifiche organizzazioni mafiose ma ad esempio a un generico «gruppi criminali».
Fase 7. Individuazione delle variabili. Si è proceduto in seguito alla costruzione di una griglia a partire dalla definizione di alcune dimensioni rilevanti: titolo; autore/i; nr. autore/i; anno di pubblicazione; tipologia; ateneo; dipartimento; sesso; qualifica/ruolo; lingua; settore scientifico disciplinare. Tutte le variabili sono state ricodificate qualora le modalità delle variabili lo richiedessero.
Fase 8. Costruzione delle matrici. Il corpus dei prodotti della ricerca è stato suddiviso in quattro matrici impiegate come unità di rilevazione e analisi. Questo il dettaglio: una matrice principale «prodotti unici» di 2548 record (Pu), che considera ciascun prodotto della ricerca una sola volta; una matrice secondaria con 3051 «prodotti unici per autore» (Pau) in cui uno stesso prodotto è riportato n. volte per quanti sono gli autori; una matrice secondaria «prodotti unici per ateneo» comprendenti 2587 voci (Pat) in cui il prodotto è presente solo una volta all’interno dell’ateneo, in caso in cui il prodotto fosse in collaborazione tra più atenei il prodotto comparirà una sola volta in ogni ateneo coinvolto; una matrice degli autori (1017), la cui unità di analisi, a differenza delle matrici precedenti, è costituita dagli autori dei prodotti della ricerca.
Un confronto con i dati del Sistema bibliotecario nazionale (Sbn)5 può chiarire la rilevanza e la peculiarità del campione estratto. Non si tratta di una rigida comparazione, quanto piuttosto di una semplice operazione di validazione del campione. Il Sbn registra soltanto pubblicazioni di testi «monografici» di taglio divulgativo oltre che scientifico, senza dunque tenere traccia di altre tipologie di pubblicazioni. Il catalogo della ricerca invece comprende al suo interno una più ampia varietà di prodotti, aventi tutti carattere essenzialmente scientifico. In questo raffronto si prendono in considerazione soltanto le monografie e le curatele che costituiscono appena il 10% del totale dei prodotti contenuti all’interno del catalogo della ricerca.
Il raffronto con i dati del Sbn permette una stima, a grandi linee, della rilevanza quantitativa del corpus di testi analizzato. Nel periodo 1999-2018 è possibile individuare come detto 2273 prodotti riguardanti il tema delle mafie, di questi 232 sono monografie o curatele. Dall’analisi dei prodotti è stato inoltre possibile ricomprendere 141 autori di monografie e curatele. Nello stesso arco temporale le statistiche del Sbn riportano la pubblicazione di 655 volumi.
Risulta particolarmente utile, al fine della verifica dell’attendibilità dell’estrazione, il dato relativo all’andamento temporale. Nel decennio 1999-2008 il catalogo della ricerca conta in media una produzione annua di 6,1 testi monografici a fronte dei 24,4 testi censiti dal Sbn. Nel decennio successivo 2009-2018, il dato annuo medio registra un incremento significativo in entrambi i campioni osservati, passando a 17,1 prodotti nel caso dell’archivio della ricerca scientifica e a 41,1 nel caso del repertorio del Sbn. Le due serie storiche presentano dunque dinamiche comparabili e sovrapponibili e consentono di formulare almeno due considerazioni. In primo luogo, il campione analizzato ha dimensioni rilevanti rispetto a quello visibile nel Sbn, che tiene conto anche della rilevanza delle mafie come fenomeno «editoriale». In secondo luogo, guardando all’arco temporale, il campione analizzato mostra proporzi...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. I. Il ruolo delle università italiane nel sistema antimafia
  6. II. L’offerta didattica e di alta formazione in tema di mafie
  7. III. La ricerca universitaria in tema di mafie
  8. Conclusioni
  9. Allegato I
  10. Ringraziamenti
  11. Gli autori